Sommario. Verso
il 1300 popolazioni turche, che erano venute dall’Asia centrale nel
secolo XI, fondarono in Anatolia uno stato destinato a durare per oltre
sei secoli che avrebbe in seguito preso il nome di Impero Ottomano, da
“Osman”, capostipite di una dinastia di sultani. Gli ottomani si
espansero rapidamente estendendo i loro domini all’Africa
settentrionale, alla Mesopotamia, alla penisola araba, ai balcani.
Nonostante la disfatta subita nel 1402 per opera del mongolo Tamerlano,
riuscirono a conquistare Costantinopoli nel 1453. In Europa, la loro
avanzata
inciampò nella sconfitta di Lepanto (1571) e fu definitivamente
bloccata nel 1683, ormai alle porte di Vienna. Furono questi i primi
segni
della decadenza che sarebbe diventata inarrestabile verso la fine del
XIX
secolo: da nord la Russia incalzava, i balcani insorsero dichiarandosi
via
via indipendenti, le potenze europee occuparono parte dei possedimenti
africani e l’Egitto si rese autonomo. Nel 1913 i domini ottomani in
Europa
erano ridotti alla sola Tracia orientale e, dopo la sconfitta nella
prima
guerra mondiale, il trattato di Sèvres (1920) delimitò il
territorio turco in Asia alla sola Anatolia. Nel 1922 l’ultimo sultano
ottomano,
Maometto VI, fu cacciato e nel 1923 nacque la nuova repubblica di
Turchia.
Bandiera mercantile
introdotta durante il regno di Ahmed III (1703-1730) e attestata per la
prima volta nel 1712. Sostituita verso il 1730. Il rosso era apparso su
vessilli militari turchi almeno nel XIV secolo.
Impero Ottomano, Türkiye, Osmanli Imparatorloğu, c.
1730-1793
Bandiera mercantile
entrata in uso in seguito alla
salita al trono del sultano Mahmud I (1730-1753) e abolita nel 1793 con
le
riforme introdotte da Selim III specialmente in campo militare dopo la
sconfitta
nella guerra russo-turca (1792). A partire dal 1730 furono presi
provvedimenti
tesi ad eliminare il rosso dalle bandiere ottomane e a sostituirlo con
il
verde, colore dell'islam per eccellenza. Per questo il periodo che va
dal
1730 al 1793 è detto "islamico".
Bandiere mercantili
introdotte dalle riforme del 1793 e sostituite fra il 1839 e il 1857
con le tanzimat (riforme) di Abdul-Megid I. La versione con la
striscia verde centrale era riservata alle regioni mussulmane
dell'impero, quella con la striscia azzurra ai paesi non mussulmani.
Una variante a strisce multicolori era alzata sull'albero maestro o su
quello di trinchetto dai bastimenti privati registrati nei porti
ottomani.
Impero Ottomano, Türkiye, Osmanli Imparatorloğu, 1793-1808
e 1826-1867
Bandiera dell'impero
introdotta in questa forma nel 1793. Il decreto relativo è
datato 27 giugno 1793, mentre la prima raffigurazione nota è del
1798. Dal 1808 al 1826 fu rimpiazzata da un modello senza stella. La
stella a otto punte era considerata Venere, al Uzzà, e
simboleggiava l'unità di tutte le regioni dell'impero. La sua
sostituzione con quella a cinque punte - rispondente ai tentativi del
sultano di rendere l'impero più "europeo" - fu definitiva nel
1867.
Bandiera di stato in
vigore durante il periodo della controriforma dei giannizzeri
(1808-1826). Sembra accertato che in tale periodo la bandiera abbia
perso la stella.
Bandiera mercantile
adottata dal sultano Abdul-Mejid I (1839-61) durante il cosiddetto
periodo delle riforme (tanzimat) e attestata nel 1857. Abolita
nel 1876. Ultima bandiera mercantile ottomana distinta da quella
nazionale: la costituzione del 1876 avrebbe infatto previsto un modello
unico per tutti gli impieghi.
Impero Ottomano, Türkiye, Osmanli Imparatorloğu, 1867-1922
Stato Turco, Türk Devleti, 1922-1923
Repubblica di Turchia, Türkiye Cumhuriyeti, dal 1923
Bandiera nazionale e di
stato, dal 1876 anche
mercantile. Ufficiale dal 1867, confermata dai testi costituzionali del
1876
e del 1909. Immutata durante il periodo di transizione da impero a
repubblica
(1922-1923) ed esattamente definita da apposita legge del 29 maggio
1936.
Proporzioni 2/3, rese ufficiali il 22 dicembre 1925. I turchi usavano
drappi rossi fin dal medioevo. Il crescente e la
stella
sono altresì simboli preislamici. L'antica Bisanzio era sotto la
protezione
della dea greca Artemide, il cui simbolo era una falce di luna. Sembra
poi
che l'imperatore Costantino nel 330, dedicando la città a Maria
Vergine,
abbia aggiunto una stella, simbolo mariano, alla preesistente
mezzaluna. Conquistata
la città nel 1453, gli ottomani ne avrebbero mantenuto e
adottato
l'emblema.