Sommario. La
lunga striscia di terra, stretta tra le Ande e il Pacifico, che avrebbe
costituito il futuro Cile, fu strenuamente difesa dai locali indios
araucani contro i conquistadores; d’altra parte l’interesse degli
spagnoli per quella terra non ricca e periferica era
relativo e così la parte meridionale non fu mai completamente
assoggettata fino al XIX secolo, quando la crescita demografica
raggiunse l’apice grazie allo sviluppo dell’agricoltura. Nel 1810
cominciò la lotta per l’indipendenza con l’insediamento di una junta
autonoma a Santiago. La sfortunata battaglia di Rancagua (1814)
annullò temporaneamente le speranze di libertà dei
cileni. Tuttavia la vittoria di Chacabuco dei patrioti di O’Higgins
(1817) portò l’anno seguente alla definitiva indipendenza.
Chile, 1812-1814
Bandiera nazionale, resa
nota il 18 settembre
1812, nel secondo anniversario
dell’insediamento della giunta autonoma
di
Santiago, e alzata ufficialmente il 30 successivo. Era però
già apparsa il 4 luglio
precedente
in occasione dei festeggiamenti per l’indipendenza degli Stati Uniti.
Proibita dalla reazione filospagnola l'11 maggio 1814. Fu la prima
bandiera cilena, detta de la Patria Vieja. L'azzurro
simboleggiava la legge, il bianco la sovranità popolare e il
giallo la forza. La bandiera di stato e da guerra portava uno stemma
ovale al centro. Ai lati di una colonna, estrapolazione dell'albero
della libertà, sostavano un baldo giovane e una graziosa
ragazza, ambedue
armati di lancia e in abiti indigeni; sulla sommità della
colonna era posto il globo terrestre; ancora più in alto, un
ramo di palma e una lancia incrociati, simboli della pace e della
guerra, e la stella del Cile. Le due iscrizioni latine significano
"dopo le tenebre, la luce" e "con il consiglio o con la spada".
Chile, 1817
Bandiera nazionale,
alzata per la prima volta il 25 maggio 1817 dopo la vittoria di
Chacabuco (2
febbraio) dei patrioti di O’Higgins, che portò alla definitiva
indipendenza. Sostituita nell’ottobre dello stesso anno dalla
bandiera attuale, che ne ha mantenuto i
colori. È detta de transición o de la Patria
Nueva. La sostituzione del giallo del precedente vessillo con il
rosso, era stato prefigurato nel 1814 per onorare il sangue dei caduti
nella sfortunata
battaglia di Rancagua, che annullò temporaneamente le speranze
di libertà dei cileni. La bandiera di stato e da guerra aveva in
più l'emblema nazionale; esso consisteva in una versione
semplificata del precedente, di cui manteneva solo la colonna con il
globo terrestre e la stella; di nuovo c'era la scritta Union y
fuerza e
un cartiglio con il motto Libertas.
Repubblica Cilena, República de Chile, dal 1817
1817-1912
dal
1912
Bandiera adottata
ufficialmente il 18 ottobre 1817. Le proporzioni del drappo seguivano
la "sezione aurea" (erano in pratica comprese tra 5/8 e 3/5); il
cantone non era quadrato ma si estendeva per i 3/8 della lunghezza; la
stella era inclinata. Nei primi anni apparvero talora al centro del
drappo emblemi vari, costituenti diverse interpretazioni dello stemma
di stato. La bandiera era valida per tutti gli impieghi, ma dal 1828
al 1854 si differenziò una bandiera mercantile senza la stella.
Con legge dell'11 gennaio 1912 la stella fu raddrizzata e le
proporzioni
portate a 2/3 con il cantone quadrato. Fu ideata da ufficiali
dell’esercito indipendentista che forse si ispirarono alla bandiera
americana. Il rosso ricorda il sangue versato nella lotta per
l’indipendenza, il bianco rappresenta la purezza e le
Ande innevate, l’azzurro la bontà e il cielo. La stella è
simbolo dell’unità della repubblica e, così come in altri
casi (Cuba, Texas ecc.), dà il nome alla bandiera (La
Estrella
Solitaria).
Repubblica Cilena, República de Chile, 1828-1854
Bandiera mercantile
stabilita per decreto il 18 novembre 1828 e abolita il 4 luglio 1854.
Si decise di introdurre questa insegna allo scopo di distinguere le
navi mercantili da quelle della
flotta da guerra. La risoluzione non fu tuttavia molto seguita e i
privati
continuarono per lo più ad alzare la bandiera con la stella.
Alla
fine il presidente Montt fu indotto a cancellare il relativo decreto.
Bibliografia
Flag
Bull., III:3, 1964 e 118, 1986 - Vexillinfo, 45, 1984 - G. Soublette,
"La Estrella de Chile", 1984 - R.
Manzo, "Los verdaderos emblemas patrios de Chile 1810-2010", 2010
(i-book, qui)
Sommario. I
mapuche, costituiscono il gruppo autoctono più compatto del
Cile, fiero delle sue tradizioni e della sua autonomia, senza per
questo confliggere con lo stato cileno. La Nazione Mapuche ha un suo
governo tradizionale, organizza convegni tra i vari gruppi ed è
perfino divisa in regioni (cinque).
Nazione Mapuche, Nación Mapuche, dal 1992
Bandiera nazionale
dell’etnia mapuche del Cile, approvata nel 1992. L’azzurro, il verde e
il rosso rappresentano rispettivamente la vita, la forza e la
fertilità. L’emblema centrale simboleggia l’universo, e i motivi
laterali richiamano l’arte e le tradizioni locali.
Sommario. Gli
araucani, arroccati nel sud del Cile, che erano riusciti a tenere gli
spagnoli a nord del fiume
Bio-Bio, si trovarono a dover fronteggiare l’espansione cilena. Nel
1858 trovarono in uno straniero, un avvocato francese, il padre della
loro patria (estesa anche alla Patagonia argentina), L'Araucania uno
stato sull’incerto confine tra il reale e l’immaginario. Costui si era
posto alla testa dei fieri indigeni e se ne era proclamato re col nome
di Orélie-Antoine I. Dopo alterne vicende, il “regno”
capitolò alle truppe cilene nel 1882.
Regno di Araucania, Reino de Araucania, Royaume d'Araucanie,
1861-1882
Bandiera nazionale
introdotta alla fine del 1861 per volere di Orélie-Antoine I, e
durata fino alla capitolazione alle truppe cilene il 31 dicembre 1882.
La bandiera continuò tuttavia a sventolare in esilio.
Nell’azzurro erano ravvisati gli oceani Atlantico e Pacifico, nel
bianco erano rappresentate le Ande innevate e nel verde la Patagonia.
Gli stessi colori rivivono oggi sulle bandiere della provincia
argentina del Río Negro e
della città cilena di Puerto Montt.
Sommario. L’isola
di Pasqua, Rapa Nui, in lingua locale, estrema terra
polinesiana così battezzata dall’olandese Roggeveen che, primo
europeo, l’avvistò il giorno di Pasqua del
1722, fu abitata a partire dal V-VI secolo da popolazioni provenienti
probabilmente dalle isole Marchesi. Gli spagnoli presero possesso
dell'isola nel 1770, ma poi se ne disinteressarono lasciandola in
balìa di avventurieri e predoni. Nel 1888 il Cile la
occupò e ancor oggi è amministrata da un residente cileno
e gode di
relativa autonomia.
Isola di Pasqua, Regno di Rapa Nui,
Rapa Nui, Te Pito o Te Henua, Isla de Pascua,
sec. XIX
Bandiera attestata al
settembre 1888, alzata durante la cerimonia di insediamento del
protettorato cileno e presto caduta in disuso. La figura rossa
rappresenta un pettorale scolpito in
legno
(reimiro), a forma di mezzaluna terminante con due teste umane
affrontate.
Esso era indossato dai capi, come segno di autorità regale.
Bianco e
rosso sono colori polinesiani. La parola tavana - che significa
re, capo - ha
radici tahitiane e tradisce la confezione non autoctona del drappo, che
sarebbe stato portato sull'isola da missionari francesi, forse donato
dal vescovo di Tahiti.
Bandiere bianche con il reimiro
rosso, a volte più alte che lunghe, erano
diffuse
sull'isola almeno dal mezzo del XIX secolo. Spesso veniva aggiunta nei
quattro cantoni la figura mitologica dell'uomo-uccello (tangata-manu),
figura che si ritrova anche fra i caratteri della misteriosa scrittura
locale (rongo-rongo). La disposizione apparentemente casuale
delle
quattro figure aveva un significato e alludeva alle fasi della
vita.
Repubblica Indipendente di Rapa Nui, 1914
Bandiera alzata
sull'isola il 30 giugno 1914, quando gli isolani, stanchi dello
sfruttamento a cui erano sottoposti da una compagnia mercantile cilena
insediatasi nel 1903, proclamarono la repubblica indipendente. Pochi
giorni dopo, il 9 luglio, la marina cilena cancellò la
repubblica. Il tricolore si ispirava alla Francia.
Isola di Pasqua, Rapa Nui, Te Pito o Te Henua, Isla de Pascua,
da c. 1980
L'attuale bandiera
ufficiale
dell’isola di Pasqua è quella cilena; tuttavia, in data recente
(inizio anni '80 del XX secolo), è stata reintrodotta la
bandiera del XIX secolo, il reimiro rosso in campo bianco, con
disegno non sempre costante.
Bibliografia
Banderas, 3, 1980; 13, 1984 e 40, 1991- G.
Tracchia, The Reimiro Flag, NAVA News on Internet, 2000 - Vexilla
Italica, 60, 2005 - Docum. personale (cortesia P. Paddeu)