CILE
© Roberto Breschi
Sommario. La lunga striscia di terra, stretta tra le Ande e il Pacifico, che avrebbe costituito il futuro Cile, fu strenuamente difesa dai locali indios araucani contro i conquistadores; d’altra parte l’interesse degli spagnoli per quella terra non ricca e periferica era relativo e così la parte meridionale non fu mai completamente assoggettata fino al XIX secolo, quando la crescita demografica raggiunse l’apice grazie allo sviluppo dell’agricoltura. Nel 1810 cominciò la lotta per l’indipendenza con l’insediamento di una junta autonoma a Santiago. La sfortunata battaglia di Rancagua (1814) annullò temporaneamente le speranze di libertà dei cileni. Tuttavia la vittoria di Chacabuco dei patrioti di O’Higgins (1817) portò l’anno seguente alla definitiva indipendenza.


Chile, 1812-1814








Bandiera nazionale, resa nota il 18 settembre 1812, nel secondo anniversario dell’insediamento della giunta autonoma di Santiago, e alzata ufficialmente il 30 successivo. Era però già apparsa il 4 luglio precedente in occasione dei festeggiamenti per l’indipendenza degli Stati Uniti. Proibita dalla reazione filospagnola l'11 maggio 1814. Fu la prima bandiera cilena, detta de la Patria Vieja. L'azzurro simboleggiava la legge, il bianco la sovranità popolare e il giallo la forza. La bandiera di stato e da guerra portava uno stemma ovale al centro. Ai lati di una colonna, estrapolazione dell'albero della libertà, sostavano un baldo giovane e una graziosa ragazza, ambedue armati di lancia e in abiti indigeni; sulla sommità della colonna era posto il globo terrestre; ancora più in alto, un ramo di palma e una lancia incrociati, simboli della pace e della guerra, e la stella del Cile. Le due iscrizioni latine significano "dopo le tenebre, la luce" e "con il consiglio o con la spada".


Chile, 1817








Bandiera nazionale, alzata per la prima volta il 25 maggio 1817 dopo la vittoria di Chacabuco (2 febbraio) dei patrioti di O’Higgins, che portò alla definitiva indipendenza. Sostituita nell’ottobre dello stesso anno dalla bandiera attuale, che ne ha mantenuto i colori. È detta de transición o de la Patria Nueva. La sostituzione del giallo del precedente vessillo con il rosso, era stato prefigurato nel 1814 per onorare il sangue dei caduti nella sfortunata battaglia di Rancagua, che annullò temporaneamente le speranze di libertà dei cileni. La bandiera di stato e da guerra aveva in più l'emblema nazionale; esso consisteva in una versione semplificata del precedente, di cui manteneva solo la colonna con il globo terrestre e la stella; di nuovo c'era la scritta Union y fuerza e un cartiglio con il motto Libertas.


Repubblica Cilena, República de Chile, dal 1817



1817-1912


dal 1912
Bandiera adottata ufficialmente il 18 ottobre 1817. Le proporzioni del drappo seguivano la "sezione aurea" (erano in pratica comprese tra 5/8 e 3/5); il cantone non era quadrato ma si estendeva per i 3/8 della lunghezza; la stella era inclinata. Nei primi anni apparvero talora al centro del drappo emblemi vari, costituenti diverse interpretazioni dello stemma di stato. La bandiera era valida per tutti gli impieghi, ma dal 1828 al 1854 si differenziò una bandiera mercantile senza la stella. Con legge dell'11 gennaio 1912 la stella fu raddrizzata e le proporzioni portate a 2/3 con il cantone quadrato. Fu ideata da ufficiali dell’esercito indipendentista che forse si ispirarono alla bandiera americana. Il rosso ricorda il sangue versato nella lotta per l’indipendenza, il bianco rappresenta la purezza e le Ande innevate, l’azzurro la bontà e il cielo. La stella è simbolo dell’unità della repubblica e, così come in altri casi (Cuba, Texas ecc.), dà il nome alla bandiera (La Estrella Solitaria).


Repubblica Cilena, República de Chile, 1828-1854



Bandiera mercantile stabilita per decreto il 18 novembre 1828 e abolita il 4 luglio 1854. Si decise di introdurre questa insegna allo scopo di distinguere le navi mercantili da quelle della flotta da guerra. La risoluzione non fu tuttavia molto seguita e i privati continuarono per lo più ad alzare la bandiera con la stella. Alla fine il presidente Montt fu indotto a cancellare il relativo decreto.



ALTRE BANDIERE

Bandiere presidenziali
Bandiera di bompresso
Bandiere della capitale e delle città principali

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ARAUCANIA

> MAPUCHE
> PASQUA

Bibliografia
Flag Bull., III:3, 1964 e 118, 1986 - Vexillinfo, 45, 1984 - G. Soublette, "La Estrella de Chile", 1984 - R. Manzo, "Los verdaderos emblemas patrios de Chile 1810-2010", 2010 (i-book, qui)


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MAPUCHE
© Roberto Breschi
Sommario. I mapuche, costituiscono il gruppo autoctono più compatto del Cile, fiero delle sue tradizioni e della sua autonomia, senza per questo confliggere con lo stato cileno. La Nazione Mapuche ha un suo governo tradizionale, organizza convegni tra i vari gruppi ed è perfino divisa in regioni (cinque).


Nazione Mapuche, Nación Mapuche, dal 1992



Bandiera nazionale dell’etnia mapuche del Cile, approvata nel 1992. L’azzurro, il verde e il rosso rappresentano rispettivamente la vita, la forza e la fertilità. L’emblema centrale simboleggia l’universo, e i motivi laterali richiamano l’arte e le tradizioni locali.


> CILE

Bibliografia
Gaceta de banderas, 54, 1999 - G. Soublette, "La Estrella de Chile", 1984







ARAUCANIA
© Roberto Breschi
Sommario. Gli araucani, arroccati nel sud del Cile, che erano riusciti a tenere gli spagnoli a nord del fiume Bio-Bio, si trovarono a dover fronteggiare l’espansione cilena. Nel 1858 trovarono in uno straniero, un avvocato francese, il padre della loro patria (estesa anche alla Patagonia argentina), L'Araucania uno stato sull’incerto confine tra il reale e l’immaginario. Costui si era posto alla testa dei fieri indigeni e se ne era proclamato re col nome di Orélie-Antoine I. Dopo alterne vicende, il “regno” capitolò alle truppe cilene nel 1882.


Regno di Araucania, Reino de Araucania, Royaume d'Araucanie, 1861-1882



Bandiera nazionale introdotta alla fine del 1861 per volere di Orélie-Antoine I, e durata fino alla capitolazione alle truppe cilene il 31 dicembre 1882. La bandiera continuò tuttavia a sventolare in esilio. Nell’azzurro erano ravvisati gli oceani Atlantico e Pacifico, nel bianco erano rappresentate le Ande innevate e nel verde la Patagonia. Gli stessi colori rivivono oggi sulle bandiere della provincia argentina del Río Negro e della città cilena di Puerto Montt.


> CILE

Bibliografia
Flag Bull., 100, 1983







PASQUA
© Roberto Breschi
Sommario. L’isola di Pasqua, Rapa Nui, in lingua locale, estrema terra polinesiana così battezzata dall’olandese Roggeveen che, primo europeo, l’avvistò il giorno di Pasqua del 1722, fu abitata a partire dal V-VI secolo da popolazioni provenienti probabilmente dalle isole Marchesi. Gli spagnoli presero possesso dell'isola nel 1770, ma poi se ne disinteressarono lasciandola in balìa di avventurieri e predoni. Nel 1888 il Cile la occupò e ancor oggi è amministrata da un residente cileno e gode di relativa autonomia.


Isola di Pasqua, Regno di Rapa Nui,
Rapa Nui, Te Pito o Te Henua, Isla de Pascua
, sec. XIX


 
Bandiera attestata al settembre 1888, alzata durante la cerimonia di insediamento del protettorato cileno e presto caduta in disuso. La figura rossa rappresenta un pettorale scolpito in legno (reimiro), a forma di mezzaluna terminante con due teste umane affrontate. Esso era indossato dai capi, come segno di autorità regale. Bianco e rosso sono colori polinesiani. La parola tavana - che significa re, capo - ha radici tahitiane e tradisce la confezione non autoctona del drappo, che sarebbe stato portato sull'isola da missionari francesi, forse donato dal vescovo di Tahiti.

Bandiere bianche con il reimiro rosso, a volte più alte che lunghe, erano diffuse sull'isola almeno dal mezzo del XIX secolo. Spesso veniva aggiunta nei quattro cantoni la figura mitologica dell'uomo-uccello (tangata-manu), figura che si ritrova anche fra i caratteri della misteriosa scrittura locale (rongo-rongo). La disposizione apparentemente casuale delle quattro figure aveva un significato e alludeva alle fasi della vita.


Repubblica Indipendente di Rapa Nui, 1914



Bandiera alzata sull'isola il 30 giugno 1914, quando gli isolani, stanchi dello sfruttamento a cui erano sottoposti da una compagnia mercantile cilena insediatasi nel 1903, proclamarono la repubblica indipendente. Pochi giorni dopo, il 9 luglio, la marina cilena  cancellò la repubblica. Il tricolore si ispirava alla Francia.


Isola di Pasqua, Rapa Nui, Te Pito o Te Henua, Isla de Pascua, da c. 1980


L'attuale bandiera ufficiale dell’isola di Pasqua è quella cilena; tuttavia, in data recente (inizio anni '80 del XX secolo), è stata reintrodotta la bandiera del XIX secolo, il reimiro rosso in campo bianco, con disegno non sempre costante.


> CILE

Bibliografia
 Banderas, 3, 1980; 13, 1984 e 40, 1991- G. Tracchia, The Reimiro Flag, NAVA News on Internet, 2000 - Vexilla Italica, 60, 2005 - Docum. personale (cortesia P. Paddeu)


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