Sommario. La
Guinea Equatoriale comprende una parte continentale, Mbini (già
Rio Muni), e una parte
insulare, Bioko (già Fernando Poo) con Pegalu (già
Annobon) e altre isole minori; colonizzata dai portoghesi, venne ceduta
alla Spagna nel 1778. Dopo aver ottenuto l’autonomia interna nel 1964,
conseguì l’indipendenza nel 1968.
Repubblica della Guinea Equatoriale, República de Guinea
Ecuatorial,
République de Guinée Equatoriale, 1968-1978 e dal 1979
1968-1969
Bandiera nazionale e di
stato, ufficiale dal 12 ottobre 1968. Era inizialmente priva dello
stemma nazionale che fu introdotto poco dopo. Ma dal 1969 la bandiera
postò sempre lo stemma per tutti gli impieghi. Proporzioni 5/8.
Il verde rappresenta la vegetazione, il bianco la pace e il rosso la
lotta per l’indipendenza. Il triangolo azzurro simboleggia il mare che
separa la parte continentale del paese da quella insulare. Lo stemma
deriva da quello concesso dalla Spagna alla
ex colonia di Rio Muni; vi è raffigurato un albero della seta
(Asclepias fruticosa) sotto cui fu firmato il trattato che
assoggettò
la regione alla Spagna. Lo scudo è sormontato da sei stelle in
rappresentanza del territorio continentale Mbini e delle isole, Bioko,
Pegalu, le due
Elobey e Corisco. Sotto, il cartiglio con il motto Unidad Paz
Justicia.
Repubblica della Guinea Equatoriale, República de Guinea
Ecuatorial,
République de Guinée Equatoriale, 1978-1979
Bandiera nazionale e di
stato, adottata in seguito a un colpo di stato nel 1978 (nel novembre
apparve ufficialmente alle Nazioni Unite). Abolita il 21 agosto 1979
quando fu ristabilito il precedente regime. Rispetto alla precedente
cambiava solo lo stemma di stato. Esso, più correttamente
definibile come "emblema", mostrava un gallo nell'atto di
cantare, simbolo del risveglio della nazione, sotto il quale erano
riuniti
sei diversi attrezzi da lavoro (zappa, piccone, due diverse asce, machete
e relativo affilatoio) rappresentanti nel loro insieme lo sforzo per
costruire
il paese. Era mantenuto il cartiglio con il motto Unidad Paz
Justicia,
cui se ne aggiungeva un secondo con la parola Trabajo, lavoro.
Sommario. L’isola
di São Tomé, situata quasi sull’equatore, insieme
all’isola di Principe e ad altre minori, tranne che per un breve
periodo di occupazione olandese (1640-44), appartenne al Portogallo
dall’epoca della sua scoperta (XV secolo)
fino all’indipendenza, ottenuta nel 1975.
Repubblica Democratica di São Tomé e Príncipe,
República Democrática de São Tomé e
Príncipe, dal 1975
Bandiera nazionale
adottata ufficialmente il 5 novembre 1975. Proporzioni 1/2; la
larghezza di ciascuna delle due strisce verdi è pari ai 2/3 di
quella della striscia centrale gialla. Derivata direttamente dalla
bandiera del movimento di liberazione (MLSTP), che differiva soltanto
per le tre strisce di pari larghezza e per il triangolo più
allungato. I colori sono quelli panafricani; in più, le due
stelle nere che rappresentano le due isole.
Sommario. Il Togo
comprende un breve tratto della Costa degli Schiavi e una lunga e
stretta striscia di territorio che si spinge verso l’interno fino al
Burkina. Nella disputa tra Francia e Gran Bretagna per la conquista
della regione, si inserì la Germania che ne fece una colonia nel
1884. All’inizio della prima
guerra mondiale, la colonia fu occupata dagli alleati e dopo la guerra
(1922) venne spartita tra Francia e Gran Bretagna. La zona britannica
fu unita al Ghana nel 1956 e quella francese diventò nel 1960
una repubblica indipendente dopo aver conseguito l’autonomia nel 1956.
Repubblica Autonoma del Togo, République Autonome Togolaise,
1956-1960
Bandiera nazionale
adottata il 30 agosto 1956 con
la concessione dell’autonomia; in vigore fino alla proclamazione
dell’indipendenza (27 aprile 1960). Proporzioni 2/3. Le due stelle
gialle rappresentavano i due gruppi di popolazione, i Tem del nord e
gli Ewe del sud. I legami con la Francia erano attestati dal piccolo
tricolore nel cantone.
Repubblica Togolese, République Togolaise, dal 1960
Bandiera valida per
tutti gli impieghi alzata ufficialmente
il 27 aprile 1960, alla proclamazione dell’indipendenza. Proporzioni
3/5,
anche 2/3. Le cinque strisce rappresentano le regioni. Colori
panafricani con in più il bianco della stella, emblema di pace e
di speranza; essi sono reinterpretati secondo una simbologia di
circostanza, ispirata ad elevati principi morali.
Sommario. Il
territorio dell’attuale Benin fu disegnato dai trattati fra le potenze
coloniali europee e corrisponde molto approssimativamente al vecchio
regno indigeno di Abomey, che
conquistò un ruolo egemone sugli altri regni della regione
e stabilì buoni rapporti con gli europei soprattutto dopo
l’abolizione
dello schiavismo (1807). Fu la Francia a porre nel 1861 un protettorato
sulla costa, tuttavia il territorio di sua competenza fu definito con
precisione soltanto nel 1898 e prese il nome di “Dahomey e dipendenze”.
Dopo forme amministrative diverse, il Dahomey ottenne l’autogoverno nel
1956. L’indipendenza, raggiunta nel 1960, fu travagliata per il
susseguirsi di colpi di stato. Quello del 1972 dette al paese
un’impronta marxista
e nel 1975 il nome Dahomey cambiò in Benin, lo stesso di un
antico
impero indigeno. Nel 1990 il regime cadde ma il nome di Benin fu
mantenuto.
Repubblica del Dahomey, République du Dahomey, 1959-1975
Repubblica del Benin, République du Bénin, dal
1990
Bandiera valida per
tutti gli impieghi, adottata il 16 novembre 1959 e confermata al
conseguimento della completa indipendenza il 1° agosto 1960.
Cambiata il 30 novembre 1975 contestualmente al nome dello stato,
ribattezzato Benin. Il 1° agosto 1990, in seguito alla caduta del
regime marxista-leninista, la bandiera fu ripristinata, ma non il
vecchio nome di Dahomey. Colori panafricani.
Repubblica Popolare del Benin, République Populaire du
Bénin, 1975-1990
Bandiera di uso
generale, adottata il 30 novembre 1975 e abolita il 1° agosto 1990.
Proporzioni 2/3; la stella occupa circa 1/3 dell’altezza ed è
centrata nel 1° quarto. La stella rossa simboleggiava la
rivoluzione e l’unità nazionale; il campo verde alludeva alle
risorse agricole. La bandiera ricalcava il disegno di quella del
Partito della Rivoluzione, che però aveva colori invertiti.
Bibliografia
Flag
Bull., XIV:5, 1975 e 145, 1992 - Archivio CISV, scheda 93
Sommario. Dopo i
primi sbarchi portoghesi (XV secolo) sulle coste dell’attuale Camerun,
gli europei stabilirono duraturi rapporti con gli indigeni Duala nel
XVII secolo. Verso il
1840 la regione costiera era in mano ai britannici mentre il centro
e il nord del paese, che i Fulbe avevano conquistato e islamizzato agli
inizi del secolo, facevano parte dell’emirato di Adamawa. Conteso tra
le potenze europee, il Camerun finì per diventare una colonia
germanica (1884). In seguito alla sconfitta nella prima guerra
mondiale,
la Germania perse i suoi possedimenti e il Camerun venne affidato in
mandato in parte alla Francia e in parte al Regno Unito. Il territorio
francese ottenne una parziale autonomia nel 1956 e diventò
indipendente
nel 1960. Nel 1961 anche il Camerun britannico, ad esclusione di alcune
regioni che optarono per l’unione con la Nigeria, si federò col
nuovo stato.
Cameroun, 1957-1960
Repubblica del Camerun, République du Cameroun, 1960-1961
Bandiera di uso
generale, adottata il 29 ottobre 1957 per lo stato autonomo e
confermata al momento dell’indipendenza il 1° gennaio 1960;
modificata il 1° ottobre 1961. Colori panafricani.
Repubblica Federale del Camerun,
République Fédérale du Cameroun, Federal Republic
of Cameroon, 1961-1972
Repubblica del Camerun, République du Cameroun, Republic of
Cameroon, 1972-1975
Bandiera di uso
generale, adottata il 1° ottobre 1961 in conseguenza della
struttura federale data alla repubblica;
nel 1972 lo stato assunse un assetto unitario, ma la bandiera non
cambiò fino al 20 maggio 1975. Il verde ricorda la rigogliosa
vegetazione delle regioni meridionali e il giallo la fertilità
del suolo dei territori nel nord. Il rosso rappresenta l’unità
dello stato. Le due stelle stanno per le due regioni federate: quella
già in amministrazione fiduciaria francese e una parte di quella
già in amministrazione britannica (il resto optò per
l’annessione alla Nigeria).
Repubblica del Camerun,
République du Cameroun, Republic of Cameroon, dal 1975
Bandiera valida per
tutti gli impieghi, adottata il 20 maggio 1975, allorché il
disegno precedente fu adeguato all’assetto unitario assunto dalla
repubblica circa tre anni prima.
Cancellate le due stelle che alludevano alle parti federate, un’unica
stella fu posta al centro del drappo in rappresentanza
dell’autorità
dello stato.
Bibliografia
Flag
Bull., I:2, 1961/62 e XIV:2, 1975 - Archivio CISV, scheda 99