LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO

CULTURA

CHI ERA IL CAPITANO STEVANO, AUTORE DELLA RACCOLTA DI GRANO

Non si creda che la figura dello Stevano, quale benemerito nello studio e nella documentazione dello sviluppo cerealicolo, sia sufficientemente conosciuta a livello nazionale o regionale. Di lui ben poco si sa anche a livello locale. Mai nessuno ha mostrato una sua immagine fotografica, mai nessuno si è occupato di stilare una sua biografia ragionata documentando con la dovuta attenzione i tempi ed i modi della sua singolare raccolta di grano. Le scarne notizie che si conoscono su di lui appartengono ad Antonino Olmo, il quale ne ha considerato la storia dovendosi occupare di toponomastica e, di conseguenza, giustificare in qualche modo l'intitolazione di una via a suo nome.

Vincenzo Vitale: questi sono i nomi coi quali lo Stevano viene registrato all'anagrafe di Savigliano nel 1844. La sua famiglia è probabilmente immigrata da altrove, non risultando nei registri dei battezzati in città sin dall'ultimo decennio del Settecento. Suo padre era Alfonso Giuseppe, sua madre Giulia Villois.

Vincenzo Stevano sposò Maria Canuli di Tourettar, anch'ella di origine non saviglianese, che lo lasciò vedovo negli ultimi anni di sua vita. Intraprese la carriera militare e raggiunse il grado di ufficiale nel corpo degli Alpini. Raggiunta l'età pensionabile si ritirò in Savigliano dedicandosi interamente all'agricoltura. Morì nel 1933.

Negli ultimi decenni della sua esistenza si ritirò alla cascina Baietta, poco oltre la frazione Suniglia, dove possedeva un campo sperimentale dov'era solito coltivare infinite varietà di cereali. È qui che raccolse e provò in coltivazione oltre duemila varietà di frumento, provenienti da tutti i continenti, che catalogò e sistemò in capienti vetrine, indicandone i pregi, i difetti, la convenienza o meno delle diverse specie. Prima della sua morte donò poi l'intera raccolta al Comune di Savigliano affinché venne conservata e sistemata in luogo sano ed adeguato. Vincenzo Setvano è da considerarsi un pioniere dell'agricoltura. Fu infatti il primo a praticare nel suo podere la coltivazione del grano su terreno piano anziché a solchi.

luigi botta

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