Spiriti

Esiste una vita dopo la morte? Esiste un significato alle vite dei mortali che popolano il mondo delle Bloodlands?

Per secoli filosofi e religiosi hanno tentato di dare una risposta alle molteplici domande che ogni mortale, nel corso della propria effimera vita, si pone. I credenti, coloro cioè che ripongono tutta la loro fede nell’amorevole carità delle divinità, non dimenticano di affermare come un mondo diverso dalla semplice e unica bellezza attenda tutti coloro che lasciano il proprio corpo alle ingiurie di una umida sepoltura. Ma c’è anche chi, nella tetra visione di una realtà ineluttabile, non vede nessuna finalità nell’esistenza degli uomini delle Bloodlands: per loro, questa è l’unica vita a disposizione delle creature afflitte della terra; secondo questa visione, la morte comporterà l’ineluttabile annullamento dell’anima e un ingloriosa fine del corpo.

Queste non sono che due delle linee di pensiero che portano gli studiosi, ma non solo, anche qualsiasi vivente, a porsi innumerevoli domande sul futuro che attenderà i loro “spiriti”.

Il termine spirito, riunisce in sé tutte le caratteristiche più intime dell’animo mortale: sogni, illusioni, speranze, amarezze e sconfitte divengono parte integrante di quella che, in termini semplicistici, può essere definita “indole”.

Il destino di ogni creatura è morire: abbandonare questa terra per lasciare che il proprio posto, venga ben presto rimpiazzato da un’altra creatura. Nel momento in cui la morte sopraggiunge, ogni legame con il mondo corporeo si rompe e il sigillo che univa armonicamente mente e corpo, si distrugge…per sempre.

Può però accadere che gli intricati eventi di una vita, non siano ancora giunti, nel momento della morte, ad uno stabile equilibrio. E’ nel momento della morte che, gli “spiriti” più forti impongono la propria volontà e sfuggono al destino che è stato loro imposto, proprio nel momento in cui il sigillo con il mondo corporeo si infrange. Ancora troppo legati alla materialità dell’esistenza, queste creature intangibili, possono giungere ad aggirarsi per anni nei pressi della tomba del proprio corpo senza rendersi conto del tempo che passa, ma, nella maggior parte dei casi, la sofferenza per la perdita del proprio corpo, porta questi esseri ad una incessante ricerca. La ricerca di un nuovo corpo diviene la loro ossessione e, quando scovano una creatura ormai in punto di morte, possono penetrare all’interno del corpo prossimo alla fine nel momento stesso in cui il legittimo spirito si dilegua. In questo modo, gli spiriti possono continuare a vagare per il mondo, magari nel tentativo di risolvere le situazioni che li hanno mantenuti legati a questa terra.

La possessione di un corpo ormai privo della legittima anima, non porta ad una fusione eterna con lo spirito errante. Il sigillo, ormai irrimediabilmente rotto, viene ricomposto temporaneamente e da un momento all’altro, potrebbe rompersi nuovamente costringendo lo spirito ad abbandonare anche quel corpo.