PRENDIMI
L'ANIMA
(Italia, 2002)
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REGIA:
Roberto Faenza. |
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CAST:
Craig Ferguson, Iain Glen, Emilia Fox. |
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DISTRIBUZIONE:
Medusa. |
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DURATA:
105 min. |
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STORIA:
Agli inizi del secolo scorso, viene ricoverata in un ospedale psichiatrico di Zurigo una giovane russa afflitta da una grave forma di isteria. Sabina Spierlein è la prima paziente di un giovane medico, Carl
Gustav Jung, che adopera per la prima volta con successo il metodo del maestro Sigmund
Freud. |
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RECENSIONI:
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Da
"FilmUp": "Dopo tre anni di silenzio Roberto Faenza torna al cinema con la storia di Sabine Spielrein, diciannovenne ebrea di origini russe, che nell'agosto del 1904 venne ricoverata nell'ospedale Burgholzli di Zurigo e affidata alle cure psichiatriche di Carl Gustav Jung. In preda ad una violenta crisi di isteria la ragazza si trasformò immediatamente in un caso clinico, il primo trattato psico-analiticamente - ovvero secondo i dettami di Sigmund Freud - di cui il giovane analista si considerava discepolo. Sabine però non fu solamente un successo terapeutico di Jung, ne fu anche l'amante, protagonista di un dramma d'amore e di psicoanalisi che si rivelò solamente nel 1977, con il ritrovamento del diario di Sabine e del carteggio tra i protagonisti di un inatteso triangolo amoroso. Nelle lettere che i due analisti si scambiarono e tra le pagine del diario si disvelarono infatti la passione della giovane donna per il proprio medico e il timore di uno scandalo che il grande maestro suggerì di soffocare ad ogni costo.
Nel suo film il regista italiano rende sensuale ed erotica la relazione tra Sabine e Jung, sebbene non sia veramente chiarito nelle parole scritte, e sconvolgente e doloroso il distacco dell'uno dall'altra, lasciando quest'ultima alle prese un'anima indebolita da una infermità psicologica ancora presente in parte. Faenza traduce in immagini i lunghi anni di ricerche che lo hanno portato anche in Russia, dove la Spilrein tornò dopo aver completato i suoi studi di medicina ed essersi specializzata in Psico-analisi e Psicologia. In realtà la personalità di quest'ultima è stata a lungo offuscata dall'oblio degli anni della guerra fredda e dalla relazione sentimentale che era invece da ritenersi solamente un episodio della sua vita. Restano infatti in una vita relativamente breve (morì a 57 anni uccisa dai nazisti, durante l'occupazione di Rostov nel 1942) l'importante esperienza dell'Asilo Bianco e la pubblicazione di alcuni saggi specializzati con i quali la psicoanalista contribuì in modo rilevante alle teorie dello stesso
Freud. Un sentito omaggio ad un personaggio che la scienza della psicoanalisi ha completamente e forse volutamente dimenticato, e magistralmente interpretato dalla giovane Emilia
Fox". |
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Da
"La Repubblica": "(...) Un bel film d'amore, nella prima parte (...) Le cose vanno meno bene nella seconda parte (...) Qui gli episodi si affastellano un po' telefonati e, malgrado la drammaticità degli eventi, la temperatura emotiva si
raffredda". |
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Da
"Il Corriere della Sera":
"(...) In una cornice di perfetta credibilità ambientale, (...) e attraverso la fotografia di Maurizio Calvesi che lega bene con le citazioni dei quadri di Klimt, pur nella sintesi a volte sibillina tipica delle cavalcate storiche, Prendimi l’anima mantiene spessore e dignità". |
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Da
"La Stampa": "Il film è molto interessante e ben fatto. Magari la verità storica non viene sempre rispettata, magari il poliziotto di Stalin appare un po' burattinesco: ma sono bellissime le scene d´amore (...) I protagonisti inglesi Emilia Fox (figlia di Edward Fox) e Iain Glen sono molto ben scelti, ben diretti, molto
bravi". |
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Da
"Il Messaggero": "(...) bravissima quanto semisconosciuta Emilia Fox(...) Faenza supera di slancio la freddezza che in passato frenava il suo cinema. Ben vengano insomma licenze storiche e poetiche se servono a smontare quel tabù che è, perfino per la psicoanalisi, il nostro
corpo". |
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