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Qui di seguito riporto le recensioni dei loro ultimi dischi, recensioni tratte dal sito ufficiale dell’Asbury Park(http://www.asburyrecords.com/italiano/produzioni/ ) e da un altro sito che ho perso ^^; “DANCING
LE CIBAU-CIBAU” (REGISTRATO
AL VIDA/ESAGONO DI RUBIERA DA EMILIANO FANTUZZI) SEMPRE
NEL 1997 VEDE LA LUCE IL PRIMO ALBUM DEI RADIOSTARS, GRUPPO CHE GIA' ERA APPARSO
SU ALCUNE PRODUZIONI DI BLU BUS E TOAST, MA SOPRATTUTTO AMATISSIMO A REGGIO
EMILIA. A
DIFFERENZA DI QUANTO ACCADUTO NEI PRIMI 3 CASI, PER LA PRIMA VOLTA ASBURY PARK
DECIDE DI PRODURRE UN ALBUM SULL'ONDA EMOTIVA DELL'INCREDIBILE SUCCESSO CHE
QUESTI RAGAZZI STANNO OTTENENDO NEGLI ULTIMI ANNI AI LORO CONCERTI. IL
DISCO E' UN CONCENTRATO DI PUNK - GARAGE - ROCK'N'ROLL AL FULMICOTONE. SONORITA'
DIRETTE ED IMPREVEDIBILI SI MESCOLANO AD ARMONICHE ACCELERAZIONI PUNK, DANDO
VITA AD UN RISULTATO SORPRENDENTEMENTE PIACEVOLE, TANT'E' CHE IL DISCO DETIENE
IL NON TRASCURABILE RECORD DI AVERE VENDUTO TANTISSIME COPIE IN BREVISSIMO TEMPO
E CIO' A TESTIMONIARE IL GRANDE AMORE ED INTERESSE CHE I RAGAZZI HANNO SAPUTO
CONQUISTARSI. IL
LIVE ACT DEI RADIOSTARS NON DURA MAI PIU' DI 25 MINUTI, MA E' CERTO CHE POCHI
COME LORO RIESCONO A CREARE UN ATMOSFERA DA POGO CHE COINVOLGA TUTTO IL
PUBBLICO. DIVENTATI
QUASI MITICI ENTRO I NOSTRI CONFINI REGIONALI, ANCHE GRAZIE AD UNA SENSAZIONALE
APPARIZIONE LIVE AL GRANDE CONCERTO DEGLI U2 A REGGIO EMILIA COME SUPPORTER
(NOTIZIA CHE APPARVE IN PRIMA PAGINA SUL RESTO DEL CARLINO DI QUEL GIORNO) I
RADIOSTARS HANNO AVUTO ANCHE IL PIACERE DI APPARIRE SU UNA COMPILATION DI GRUPPI
GARAGE MONDIALE (UNICO GRUPPO ITALIANO PRESENTE) PER L'ETICHETTA OLANDESE
FREEBIRD, CON LA QUALE SI APPRESTANO A SFONDARE DEFINITIVAMENTE SUL MERCATO
EUROPEO. LE RECENSIONI OTTENUTE SU VARI
MAGAZINES (ESEMPLARE QUELLA DEL MUCCHIO SELVAGGIO) SONO A DIR POCO ESALTANTI E
LA SENSAZIONE E' CHE DI QUESTI RAGAZZI NE SENTIREMO ANCORA PARLARE A LUNGO !!! RADIOSTARS Già dal titolo gli emiliani Radiostars
(a parere del sottoscritto una delle migliori band italiane anni ‘90) si
confrontano con i Devo. Questo "More Traditional Than
You", infatti, sembra fare il verso a "New Traditionalists"
di akroniana memoria. Il loro linguaggio procede a scatti, scandito da
balbettii, tic nervosi, e sferzanti beat. La stupidità puerile, che sintetizza
la mentalità del devoluto, è qui stravolta, però, dai singulti programmati e
dalle vibrazioni elettriche. L’intero nuovo cd dei Radiostars ha un tono
tragico-comico dovuto a un senso di malinconia e solitudine che viene nascosto
da ritmi sixties e un attitudine "Pavementiana". Le
canzoni sono una una sfilata funambolica ed ironica di cronache in cui si
fondono tono profetico e frenesia adolescenziale. A tratti il terzetto
trasfigura il blues in scorribande isteriche, in danze a ritmo martellante.
L’intero vocabolario sonoro del rock’n’roll, del beat, del garage è messo
al servizio di una febbre convulsa che origina dalle forze e dai fantasmi
interiori che minano le menti dei tre. Il ritmo incalzante e i riff di accordi
in crescendo scoperchiano pulsioni e frustrazioni. "More Traditional
Than You" è il capolavoro dei Radiostars. Cinici e sarcastici i tre
compongono un affresco umorale della loro generazione. E scusate se qui entra in
campo il fantasma dei Pavement. Ai Radiostars tutto è perdonato. Francesco Battisti | ||||||||||