COMPOSIZIONE VERTICALE
Scordatevi
il risultato qui a fianco, a meno che abbiate corpo macchina e
obiettivo raccordati dallo snodo a soffietto, o se il grattacielo è
"abbastanza" lontano in modo che la visione prospettica (linee di
vista convergenti) diventi "quasi" una visione assonometrica (linee
di vista parallele).
La distorsione dell'immagine è inevitabile con una fotocamera
compatta: la si può minimizzare se si riprende il soggetto da metà
altezza (dal grattacielo di fronte) in modo che la foto al centro
sia a piano pellicola verticale e quelle sopra e sotto inclinate in
senso opposto, il risultato sarà una distorsione "a ventaglio", ma se
riprendete il soggetto dal piano stradale, per puntare in alto
dovrete inclinare sempre più la macchina e l'effetto prospettico si
esalterà ad ogni aumento dell'inclinazione: il risultato sarà una
distorsione "a cono", il palazzo si farà sempre più sottile man mano
che si sale... è anche intuitivo, no?
Anche qui occorre sovrapporre parte di ogni fotogramma al successivo
e il programma "panorama assistito" ci aiuta a trovare la corretta
inclinazione per il miglior raccordo delle immagini. Si incontra
però un'altra problematica: il programma "panorama assistito" blocca
l'esposizione sul primo fotogramma, per cui se siamo in esterno
giorno e si inizia a scattare dal basso verso l'alto, tipicamente le
immagini successive saranno sovraesposte per la maggiore luminosità
del cielo, e se si scatta dall'alto verso il basso le ultime foto
saranno sottoesposte. Ci sono due strade per ovviare a questo
inconveniente: la prima è scattare due sequenze dello stesso
soggetto, una dall'alto verso il basso e l'altra dal basso verso
l'alto cercando di mantenere le medesime inquadrature, e poi
comporre la panoramica con le foto dalla luminosità più simile, la
seconda è quella di non usare il "panorama assistito" ma scattare
singole foto cercando dei buoni punti di riferimento per sovrapporre
correttamente le immagini "a occhio" e non bloccare
l'esposizione ed il bilanciamento del bianco a valori fissi:
paradossalmente lasciare l'esposizione automatica porta a buoni
risultat, perchè il sw di composizione compensa le differenze di
luminosità e contrasto.
Queste due immagini mostrano un
angolo di un cortile interno del Palais des Papes ad
Avignon (F): l'immagine a sinistra è la composizione di tre
fotografie scattate dal piano corrispondente alle bifore: si nota la
deformazione "a ventaglio" delle foto verso il cielo e verso il
cortile che il software ha generato per raccordare le immagini
estreme a quella centrale, che invece è inquadrata correttamente;
l'immagine a destra è il ritaglio di quella a sinistra, ottenuta
eliminando le "ali" del ventaglio e parte del prato. Per non
tagliare lo spigolo della torre è stato ricostruito, negli angoli
bianchi, un po' di cielo con la funzione "clone" di un ottimo,
anche se vecchiotto, shareware: Jasc Paint Shop Pro 4 (ormai entrato
nell'orbita di Corel con la sua evoluzione
Paint Shop Photo X3). Grazie alla giornata di sole ed alla
luminosità delle pareti in marmo, non sono apprezzabili differenze
di esposizione tra il piano terra ed il coronamento della torre.
![](Avignone1.JPG) ![](Avignone2.JPG)
Composizione a mosaico
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