- Ho
intenzione di sviluppare neuroscientificamente alcuni punti freudiani,
secondo gli schemi di
- Jean-Pierre
Changeux ( Rif. 3 ):
- 1) in rapporto al problema posto
da Freud sul meccanismo percezione-coscienza (PC), vorrei verificare se è possibile
in futuro un approfondimento neuroscientifico secondo le teoria che distingue fra
immagini mentali nell'assenza dell'oggetto, distinte dalle sensazioni
o percezioni, le quali hanno luogo in presenza dell'oggetto.
- 2) vorrei
approfondire l'importanza del sistema nervoso a livello di formazione
del pensiero, tenendo conto del risvolto anticartesiano espresso
da Damasio dell'University of Iowa ( Rif. 3 ), soprattutto
quale sia il ruolo nella formazione
degli oggetti mentali e, di conseguenza, il piacere
e il dolore percepiti dalle terminazioni
sensoriali specialmente nella pelle e nelle viscere.
- La risposta a questo quesito avvalora a mio avviso
la tesi enunciata dal Marx giovanile (pre-Capitale), la
quale va nel senso che i limiti della conoscenza sono legati al ruolo materiale del
corpo all'interno di un determinato punto strutturale,
storico-dialettico della realtà.
- 3) chiarire i contenuti del
concetto di sublimazione freudiana slegandoli da una prospettiva strettamente
psicoanalitica e recuperandoli all'interno di una prospettiva materialistica,
storico-dialettica in funzione di una teoria neuroscientifica della
conoscenza.
- Solo in questo modo si può far
luce, a fine secolo, di un problema importante per lo sviluppo
della scienza quale il rapporto cervello-mente-conoscenza-pensiero-prodotto
culturale.
-