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CLASSICI DELLA LETTERATURA ITALIANA |
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Bruto Secondo |
Di: Vittorio
Alfieri |
AL POPOLO
ITALIANO FUTURO. Da voi, o generosi e liberi Italiani, spero che mi verrá perdonato l'oltraggio
che io stava innocentemente facendo ai vostri avi, o bisavi, nell'attentarmi di presentar
loro due Bruti; tragedie, nelle quali, in vece di donne, interlocutore e attore, fra molti
altissimi personaggi, era il popolo. Ben sento anch'io, quanto era grave l'offesa, di attribuire e lingua, e mano, e
intelletto, a chi (per essersi interamente scordato d'aver avuto questi tre doni dalla
natura) credeva impossibile quasi, che altri fosse per riacquistarli giammai. Ma, se le mie parole esser den seme, che frutti onore a chi da morte io desto; io mi lusingo
che da voi mi sará forse retribuita giustizia, e non scevra di qualche laude. Cosí pure
ho certezza, che se dai vostri bisavi mi veniva di ciò dato biasimo, non potea egli però
essere scevro dei tutto di stima: perché tutti non poteano mai odiare o sprezzare colui,
che nessuno individuo odiava; e che manifestamente sforzavasi (per quanto era in lui) di
giovare a tutti, od ai piú. Parigi, 17
Gennaio 1789. Vittorio
Alfieri. |
PERSONAGGI Cesare; Antonio; Cicerone; Bruto; Cassio; Cimbro; Popolo; Senatori; Congiurati; Littori. Scena, il Tempio della Concordia, poi la
Curia di Pompeo, in Roma. |
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