FRONTIERE
Una piramide per il faraone
Le terre di confine sono sempre state pericolose, infide; coloro
che erano in viaggio, le attraversavano in fretta, dopo aver superato i controlli alla
frontiera, non meno intriganti dei ladroni che li taglieggiavano poco oltre. La gente di
quei luoghi conduceva una vita dura, sospettata oltretutto di praticare il contrabbando.
Le frontiere amministrative dei nostri giorni continuano a delimitare territori insicuri.
Nella lingua di territorio santagatese che si incunea fra i comuni di Crevalcore e San
Giovanni in Persiceto è collocata un'imponente discarica, raddoppiata negli ultimi mesi,
e i viaggiatori che percorrono quel tratto di statale sono spesso soggetti alle scorrerie
dei vigili urbani di quel comune, discretamente appostati con l'autovelox prima
dell'ultimo ponte. Sacrosante entrate per comuni in cerca di soldi.
Anche Crevalcore ha le sue terre di frontiera e da tempo c'è chi suggerisce di costruire
la centrale laggiù, fuori dai piedi, ma nel nostro comune, per trarne tutti i vantaggi
col minor danno. Con i soldi che ne ricaveremo, costruiremo sontuosi palazzi, monumenti e
una grande piramide, dove Osiride possa proteggere il sonno eterno del nostro faraone.
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