Le vasche di Crevalcore

Le vasche dell'ex-Zuccherificio, prospicienti il terreno della centrale, sono state trasformate in Area di riequilibrio ecologico nel 1993. Quale impatto avrebbe la centrale su questa zona umida, ospitante una fauna ricca e varia?
*Di fronte al terreno su cui dovrebbe sorgere la centrale elettrica, si trova la vasta area dell'ex-Zuccherificio di Crevalcore, con alcuni edifici e cinque grandi vasche.
Dopo la cessazione dell'attività nel 1985, due delle cinque vasche per la decantazione delle acque reflue furono cedute in comodato gratuito al Comune di Crevalcore, che vi ha creato un'Area di riequilibrio ecologico. I due raggruppamenti di vasche, divise dalla strada Via Bandita e dal canale Fossetta delle Armi, costituiscono tuttavia un unico sistema ecologico, arricchito da alcuni interventi di rimboschimento e dall'adiacente Canale collettore delle acque alte, altra area di riequilibrio ecologico che ha anche la funzione di corridoio biologico. Come tutte le vasche degli zuccherifici, anche queste sono costituite da un bacino attorniato da alte arginature in terra. La profondità dell'acqua varia da zero a due metri.
Attualmente l'area è assoggettata a due forme di tutela rifacentesi a due diversi corpi legislativi: ai sensi delle vigenti leggi in materia venatoria vi è stata istituita dalla Provincia di Bologna un'Oasi per la protezione della fauna, mentre, ai sensi delle leggi sulle aree protette, la zona ricade sulla tipologia delle aree di riequilibrio ecologico della Regione Emilia-Romagna. Nell'ambito di quest'ultima caratterizzazione territoriale, usufruendo di finanziamenti regionali, le vasche sono oggetto di interventi tesi a regolarne la fruizione, alla didattica e al monitoraggio biologico.
Un percorso attrezzato con pannelli esplicativi  e capanni di osservazione è stato allestito nell'area.
Le vasche si caratterizzano per la flora spontanea legata all'ambiente acquatico: canneti e affioramenti della vegetazione sommersa o flottante. Prive di vegetazione sono invece le fasce di terreno emerso o coperte da basse lame d'acqua.
Le vasche consentono la presenza di molti animali, soprattutto uccelli: cavalieri d'Italia, animali simbolo delle vasche, corrieri piccoli, pavoncelle, gambecchi, combattenti, beccaccini, pantane e altri ancora. Tutti questi uccelli, mirabilmente adattati alle diverse profondità dell'acqua grazie a una vasta gamma di lunghezza e foggia di becchi e zampe, sono stati osservati, con popolazioni poco numerose ma con elevata varietà di specie, presso le vasche in questione. Dati raccolti nel 1995 forniscono informazioni anche su popolazioni mediamenteabbondanti: diverse centinaia di germani reali, 31 cicogne bianche, 27 aironi bianchi maggiori.Recentemente si è verificato un passaggio di proprietà del complesso ex-Zuccherificio. I vincoli sulla vasta area delle vasche, che ha un'estensione di 260.000 mq, rappresentano una garanzia per la salvaguardia della zona umida e una premessa per il suo ampliamento, sostenuto dal Comune di Crevalcore.
E' auspicabile che anche agli animali e alle piante, come pure agli uomini, siano assicurate condizioni ambientali non degradate e aree di rispetto in cui le attività economiche non siano una minaccia alla stabilità ecologica di questo biotopo.

chenonsiacosì.gif (42257 byte)

valle.JPG (41800 byte)

Speriamo che la zona umida di Crevalcore non assuma questo aspetto.

Com'è ora

* Tutte le informazioni sulla zona umida sono state tratte e liberamente adattate da Il divulgatore, quaderni di informazione agro-alimentare, pubblicazione della Provincia di Bologna, anno XIX n° 7 Luglio 1996

 

Pagina iniziale
Tutte le pagine di CRONACA
L'Eco della Palude

scrittoio.gif (565 byte)