dalla Gazzetta di Mantova
LE LETTERE 
domenica 8 settembre 2002 
Attenti, cambia il progetto
per la centrale di Sermide

Mi piace andare in bicicletta sull'argine del Po e quando passo per la centrale elettrica di Sermide osservo con attenzione l'andamento dei lavori di riconversione, cominciati all'inizio di quest'anno, che dovrebbero portare ad una decisa riduzione dell'inquinamento secondo un progetto dell'Enel che prevede infatti la riconversione di tre gruppi a turbogas funzionanti solo a metano, mentre il quarto gruppo rimarrebbe come semplice riserva.
Ad aprile la centrale di Sermide, insieme ad altre, è stata venduta dall'Enel ad una società privata e dopo pochi giorni si è reso evidente che qualcosa stava cambiando nei programmi: i lavori di demolizione sul gruppo numero 1 sono stati subito sospesi e poi addirittura si sono iniziate a ricostruire e risistemare le parti dell'impianto messe fuori uso.
Alla fine di luglio questo gruppo è ritornato nuovamente in funzione e quindi a produrre corrente bruciando insieme al metano molto olio combustibile. Da ciò nascono alcune riflessioni.
La nuova proprietà può modificare il progetto originario? Non ha bisogno di alcuna autorizzazione? Non è tenuta almeno a dare comunicazione al Sindaco e/o all'ASL dei suoi nuovi propositi, visto il notevole impatto sulla salute della popolazione?
È pensabile che si siano investiti tanti soldi per rimettere in funzione il gruppo 1, se si prevede di doverlo demolire fra pochi mesi per lasciare il posto al turbogas? Mentre cresce la necessità di energia, ma non si rendono disponibili nuovi siti perché le popolazioni sono contrarie, non viene da pensare che la nuova proprietà stia progettando sia di realizzare i tre nuovi gruppi a turbogas sia di mantenere in servizio i due gruppi ora funzionanti arrivando ad aumentare del 50% la potenza elettrica installata?
Qualcuno ha forse pensato che la nostra zona sia talmente depressa che basta promettere un po' di lavoro e magari pagare regolarmente l'ICI per essere liberi di portare avanti questo progetto? Forse sono precipitoso, ma già troppe volte sono state fatte promesse di sviluppo o di riduzione delle emissioni senza poi far seguire alle parole i fatti.
Spero che per tutti sia chiaro che i Sermidesi non trarranno vantaggi da un ampliamento della centrale, che al massimo potrà occupare una quarantina di dipendenti in più, di cui solo alcuni saranno di Sermide. Ma a quale prezzo dal punto di vista della salute e dell'ambiente? Non abbiamo il diritto di chiedere che il progetto Enel venga rispettato e che si arrivi a tre soli gruppi funzionanti solo a metano? Infine un invito agli amministratori comunali di Sermide a riflettere su due punti: se le considerazioni fatte sopra si dimostreranno valide, non varrà la pena di riconsiderare la capacità di controllo del territorio? E perché nessun estensore del programma elettorale ha speso una parola sulla centrale?
Enea Zanetti Sermide