Santarcangelo di Romagna (RN)

Ordine del giorno relativo all'ipotesi di realizzazione di una centrale termoelettrica in località S. Michele nel Comune di Santarcangelo di Romagna presentata dalla Buzzi-Unicem e dalla E.On. Italia Produzione

IL CONSIGLIO DELLA COMUNITA' MONTANA

Premesso : 

·          che in data 18 aprile le Ditte Buzzi-Unicem e E.On. Italia Produzioni hanno presentato al Comune di Santarcangelo di Romagna una ipotesi progettuale per la realizzazione di una centrale elettrica a ciclo continuo da 800 Mwatt da localizzare presso l'attuale cementificio di San Michele;

·          che la metodologia di approccio nel valutare l'opportunità o meno di insediare una centrale termoelettrica  in un determinato territorio non può essere esclusivamente tecnicistica ma dovere dei pubblici amministratori è quello di ragionare prioritariamente  su un piano più politico che parta da una prima riflessione su quale tipo di sviluppo vogliamo, coerente con i bisogni e le aspirazioni dei cittadini e compatibile con l'ambiente;

·          che l'energia elettrica rappresenta un fattore strategico per lo sviluppo economico e sociale del paese. La disponibilità di energia a prezzi contenuti è alla base dei processi di crescita produttiva, sociale ed occupazionale ed è un fattore determinante per la competitività internazionale di interi settori produttivi e per lo sviluppo socio-economico di ciascun territorio. In definitiva, la garanzia della fornitura di energia e di una buona qualità del servizio, la disponibilità di energia prodotta a prezzi competitivi e non gravata da eccessivi oneri di trasporto, rappresentano oggi elementi indispensabili per la competitività anche delle singole comunità territoriali nonché per garantire qualità della vita e condizioni eque di servizio a tutti i consumatori;

·          che la direttiva europea 96/92/CE di liberalizzazione del mercato elettrico, recepita nell'ordinamento nazionale con il decreto legislativo 79/1999, prevede che l'attività di produzione di energia elettrica sia libera, ancorchè soggetta ad autorizzazione.

La direttiva prevede in particolare che gli stati membri stabiliscano a priori e rendano pubblici i criteri e le procedure di autorizzazione alla costruzione di impianti sul proprio territorio;

·          che il 7 febbraio il Ministro Marzano con l'allarme di un blackout nella fornitura di energia elettrica e dunque rispondendo ad una logica di mera emergenza, ha emanato un decreto molto grave che, togliendo prerogative e competenze a Regioni e Autonomie locali, sconvolge il Titolo V della Costituzione che stabilisce la competenza in materia di "PRODUZIONE, TRASPORTO E DISTRIBUZIONE NAZIONALE DELL'ENERGIA" attribuendola in forma "concorrente" tra lo Stato e le Regioni (in sostanza lo Stato fissa gli indirizzi generali, ma il potere legislativo è nelle mani delle Regioni);

Rileva:

·          che non si può accettare la decretazione d'urgenza in un settore tanto delicato come quello dell'energia, in assenza di documentate ragioni di emergenza;

·          che il tutto sembra legato al bisogno di accelerare le procedure autorizzative che mancando di supporti rischia di essere solo in favore della speculazione privata;

·          che il "decreto Marzano" era e resta molto carente sotto l'aspetto del coordinamento tra politiche energetiche, territoriali ed ambientali;

Considera:

·          indispensabile fare subito una legge quadro che restituica tutti i poteri amministrativi alle Regioni;

·          necessario fissare prioritariamente alcuni criteri generali che, nel rispetto delle autonomie riconosciute alle Regioni ed agli enti locali e del trasferimento delle competenze avvenuto con il decreto legislativo n. 112/98, ed in particolare alla luce del potenziamento delle autonomie locali stesse derivanti dalla legge costituzionale n. 3/2001, consentono il raggiungimento di obiettivi condivisi;

In particolare tra i criteri da adottare riteniamo vada considerata:

la coerenza con le esigenze di fabbisogno energetico e dello sviluppo produttivo della regione e della provincia, della zona interessata dalla richiesta, con riferimento anche alle ricadute sulle zone confinanti;

la compatibilità con gli strumenti di pianificazione territoriale;

l'adeguatezza della collocazione e della coerenza territoriale;

il grado di innovazione tecnologica con particolare riferimento al rendimento energetico ed al livello di emissioni dell'impianto proposto;

il rispetto dei principi e dei parametri fissati con l'accordo di Kyoto;

l'avvio di un programma di consistenti contributi finanziari per la crescita di fonti di energia rinnovabili.

PER QUANTO SOPRA ESPOSTO E VERIFICATO CHE LA PROPOSTA:

·          non tiene conto del fabbisogno energetico della nostra regione e della nostra provincia;

·          che non c'è coerenza con gli strumenti di pianificazione territoriale;

·          non si inquadra con le linee di sviluppo della Vallata;

·          che la collocazione non è compatibile con il territorio circostante;

·          che non ci sono garanzie con l'impatto ambientale tenuto conto dei parametri fissati dall'accordo di Kyoto;

Ritiene:

·          Non ci siano le condizioni per dare corso al progetto di realizzazione della centrale termoelettrica a San Michele di Santarcangelo di Romagna e pertanto invita le Ditte Buzzi-Unicem e E.On.Italia Produzioni di non dare l'avvio al procedimento di richiesta dell'autorizzazione;

INFINE IL CONSIGLIO DELLA COMUNITA' MONTANA

RESPINGE la proposta di una centrale elettrica in alternativa al cementificio e conviene sulla posizione assunta dal movimento sindacale per un progetto di ristrutturazione e di ammodernamento del cementificio per garantire la produzione e l'attività dell'azienda indipendentemente dalla centrale elettrica.

L'occupazione, l'attività del cementificio, sono dati reali, per i quali si richiedono proposte concrete e operative da parte della Buzzi-Unicem.

La Comunità Montana in accordo con i Sindaci della valle, assumerà tutte le iniziative atte a creare le condizioni per una garanzia della occupazione e della attività produttiva del cementificio ristrutturato.

INCARICA Presidente e Giunta a rappresentare e sostenere i contenuti della presente in tutte le sedi in cui si reputi necessario fare conoscere la posizione degli enti locali della Valle del Marecchia.  Copia della presente dovrà essere inviata alla Provincia di Rimini, alla Regione Emilia Romagna, ai Ministeri competenti. Contestualmente si impegna insieme alla Provincia di Rimini a presentare gli opportuni ricorsi qualora si verificasse l’avvio dell’iter autorizzativo.

      Il Consiglio della Comunità Montana

      Approva con voto unanime.

                Torriana, 20 giugno 2002