Santarcangelo di Romagna (Rimini)

 
Gruppo Consiliare
VERDI ALTERNATIVI
Santarcangelo di R.
Comitato per la Tutela della Salute e dell’Ambiente in Valmarecchia

Via D. Felici, 64 - 47822 Santarcangelo di Rom. (RN)
Tel. 0541/622565 - Fax 0541/620044 - E-mail: mcanini@iper.net

- Introduzione all’Assemblea del 10 giugno 2002 -

Dico subito che non vorremmo, nella vicenda di questa ipotesi di centrale termoelettrica, assistere al gioco delle parti, poiché a parole non c’è chi non si dica proteso alla difesa dell’ambiente e della salute, salvo poi accorgerci, quando i giochi sono fatti, che le realizzazioni marciano in altre direzioni. Così è stato per gli elettrodotti, così per la telefonìa mobile, dai quali anche la nostra provincia è stata fortemente penalizzata, così, ora, per le centrali termoelettriche e così, ancor prima, per i cementifici, le cave, le discariche e gli inceneritori.
Non più tardi di sabato il Sottosegretario all’Ambiente, Roberto Tortolì, ha elargito ai presenti, a Rimini, una pretesa rassicurazione: quella di Santarcangelo non è tra le cinque centrali recentemente autorizzate dal Ministero. Ne eravamo da tempo al corrente. A noi - che non ci sentiamo per nulla rassicurati - in questo momento interessa soprattutto ciò che potrà essere autorizzato nel vicino futuro e non solo nel nostro territorio.
L’Amministrazione Comunale di Santarcangelo, negli ultimi giorni, nelle sue componenti di maggioranza, ha convenuto che non esiste nessuna condizione oggettiva perché qui si concretizzi la proposta avanzata dalla Buzzi e soci. Atteggiamento, questo, che abbiamo pubblicamente apprezzato, ma che non cancella le nostre preoccupazioni poiché se ancora non ci è dato conoscere le decisioni della multinazionale dell’energia, - facilmente intuibili dal comunicato stampa diramato questa mattina - conosciamo bene in quale conto il governo centrale tiene i pareri degli Enti Locali, in dispregio dei principi di federalismo dallo stesso a lungo pubblicizzati e invocati.
Il Comune, pur non conoscendo ancora i piani definitivi dell’industria italo-tedesca, non può rischiare di giungere al deposito dello Studio di Impatto Ambientale impreparato continuando ad annunciare che si rivolgerà a tecnici qualificati, poiché a quel punto i tempi stringerebbero o non ci sarebbero affatto. Stessa considerazione per la Provincia di Rimini, che già nel recente passato ci ha regalato il noto accordo di programma sulla telefonìa mobile, che quindi andrà controllata da vicino. 
Sino ad oggi abbiamo ragionato in ordine ad una proposta avanzata dalla proprietà, che tuttavia è già stata inserita nella planimetria depositata in Regione contenente le ipotesi di localizzazione delle nuove 17 centrali che dovrebbero essere realizzate in Emilia-Romagna, basata su comunicazioni pervenute alla Regione stessa, in cui viene indicata semplicemente l’intenzione di presentare un progetto, indicando, appunto, i Comuni interessati. Regione, la nostra, che non ha ancora provveduto a dotarsi di un proprio piano energetico regionale, nonostante ne avesse annunciato la conclusione a fine 2000. Di fatto il Piano Energetico finiscono per deciderlo i proponenti.
Al momento, di queste 17, tra le quali Santarcangelo, hanno in corso la procedura solo 3, mentre sono già state autorizzate quelle di Ferrara e Ravenna, che dovrebbero rientrare nelle 5 di cui parlava il Sottosegretario Tortolì.
Anche qui, da noi, c’è chi vuole illudersi - non si sa sino a che punto in buona fede - che la posizione assunta dall’Amministrazione Comunale, insieme alla parola del Sottosegretario, elimini dal nostro futuro l’ipotesi di centrale a San Michele, non valutando le poche o nulle possibilità lasciate dalla legge alle autonomìe locali. Per questo tutte le Regioni, nessuna esclusa, hanno espresso la loro costituzionale contrarietà alla conversione in legge del “decreto Marzano”, impugnandone la legittimità.
Noi non potremmo non ringraziare i nostri amministratori per aver deciso di non voler subire passivamente la situazione, senza tuttavia, per questo, abbassare la guardia. Prudenza suggeritaci anche da situazioni a noi abbastanza vicine, quale quella verificatasi a Ravenna.
Per questo abbiamo ritenuto di costituire il Comitato per la Tutela della Salute e dell’Ambiente in Valmarecchia, che non vuole mettere in atto una polemica sterile, tanto meno subire strumentalizzazioni fuorvianti sulle finalità da perseguire, che già si è tentato di agitare.
Il Comitato vuole semplicemente difendere il diritto alla salute dei cittadini, tra questi i lavoratori dell’attuale stabilimento, contro l’interesse di pochi.
I dirigenti dell’azienda, in questo stesso Palazzo, ma anche nell’incontro precedente con i consiglieri di Santarcangelo, ci hanno rintronato per ore con quello che a molti di noi è sembrato quasi uno slogan: “non forzeremo il territorio”.
Il nostro Comitato vigilerà proprio perché non si verifichino forzature di alcun tipo. E si augura di poterlo fare anzitutto d’intesa con l’Amministrazione Comunale santarcangiolese e con le altre della Valmarecchia, Poggio Berni in testa, alla quale esprimiamo considerazione e stima per la coraggiosa, spontanea e immediata posizione assunta.
Anche a me - consigliere comunale fortunatamente non iscritta in alcun partito -, non ha fatto piacere prendere l’iniziativa di costituire un Comitato, poiché sono consapevole che quando ci si è cotretti, è sempre a seguito di un qualcosa che a livello istituzionale non ha funzionato, segno palese di come si vada sfortunatamente manifestando una scollatura tra la coscienza della società civile e i comportamenti dei pubblici poteri.
Qualcuno ricorderà com’è finita la vicenda dell’ultimo elettrodotto Rimini Nord, artefici di una squallida transazione monetaria un Comitato e un’associazione di consumatori.
In ossequio al detto “a sospettare si fa peccato, ma spesso ci s’indovina”, siamo sospettosi anche in ordine alla possibilità che si verifichi la presenza di infiltrati, più propensi a personali contrattazioni e pressioni politiche che al perseguimento del bene e dell’interesse collettivo.
Anche se in questo momento parliamo quasi esclusivamente dell’ipotetica centrale, non trascuriamo di occuparci di campi elettromagnetici, antenne, cibi transgenici, eternit/amianto, fruizione e difesa del verde a scapito delle lobby del mattone, vecchie ed emergenti, funzionamento della rete ospedaliera locale, così come terremo d’occhio l’iter della proposta di legge che vorrebbe riaprire i manicomi sotto mentite spoglie.
Non entro volutamente in argomentazioni tecniche, che lascio ai tre relatori, che ringrazio sinceramente sapendo che venire a Santarcangelo ha costituito per loro un notevole sacrificio. Argomentazioni che mettiamo a disposizione, oltre che dei cittadini, delle nostre pubbliche amministrazioni di vallata, con le quali ci auguriamo di non dover entrare in collisione se è vero, com’è vero, come sostiene il sindaco di Santarcangelo, che “salute e ambiente appartengono prima di tutto a chi deve continuare a dare al territorio in cui si colloca il nostro comune una buona qualità della vita, che molti ci riconoscono”.
Al Sindaco del mio Comune, tuttavia, vorrei ricordare, avviandomi a concludere, il comma 10 dell’art. 2 dello Statuto comunale, da me stessa proposto e fatto proprio dall’intero Consiglio: “Il Comune, ogni qual volta è a conoscenza di fatti o situazioni dai quali potrebbero derivare danni alla salute dei cittadini, si attiva per la comunicazione responsabile del rischio”.
Competeva quindi al Comune informare subito i cittadini. Compete tuttora tenerli aggiornati sui possibili sviluppi futuri, come del resto si prefigge di fare il Comitato. Compete altresì all’Amministrazione comunale nel suo complesso (maggioranza e minoranza) attivarsi subito per l’emanazione del Regolamento che disciplini le modalità di promozione, indizione ed espletamento dei Referendum.
Concludo con una inevitabile nota polemica. In questo stesso Palazzo avevo preannunciato all’Azienda Buzzi Unicem/E.On Produzione Italia l’assemblea di questa sera, nella quale avremmo dato loro la possibilità di contraddittorio. Successivamente ho fatto seguito con telefonata e invito scritto. All’insegna della miglior maleducazione, nessuna risposta diretta. Ieri, tuttavia, l’azienda ha diramato un comunicato stampa nel quale, ringraziando per l’invito, ha ritenuto di non accoglierlo non ritenendo, la nostra, la sede più idonea per la discussione del progetto, ancorandosi alla notizia, di cui apprezza il merito, che la Provincia, d’accordo con i comuni della Vallata, intende avviare uno studio approfondito sul progetto proposto.
“Se lo scenario istituzionale non è ancora definito” - prosegue la nota aziendale - “ben chiari appaiono invece i motivi tecnici ed ambientali che hanno portato alla decisione di proporre un progetto del genere nell’area di Santarcangelo, così come evidenziati dallo Studio di Impatto Ambientale già realizzato” ed elenca ancora una volta la serie di regali disposta a consegnarci. Regali, come ho avuto modo di dire in presenza di ‘lor signori’, che non possono che insospettire.
Per l’Azienda la risposta negativa del nostro Comune rappresenterebbe “il frutto solo di una reazione emotiva ad un progetto importante e studiato nei suoi aspetti ambientali, tecnici, occupazionali ed economici in modo da poter apportare significativi contributi di miglioramento in tutti i campi”, per cui non può esimersi dal dichiarare, tuttavia, notevoli “delusione e preoccupazione”. Delusione, si legge, derivata dalla constatazione che al loro atteggiamento “di apertura e di ricerca del confronto”, (io direi del ‘consenso’) non ha fatto seguito “nessun esito concreto in quanto non risulta avviata nessuna seria analisi sul progetto”. Preoccupazione perché ritiene il progetto “in grado di apportare significativi contributi al territorio” e gradirebbe fosse analizzato, “in tutte le sedi idonee, al fine di poter ricevere quella considerazione” che ritiene meriti.
Come si può evincere dal comunicato, l’Azienda ha intenzione di andare avanti, ma non accetta il confronto con chi è in grado di tenerle tecnicamente testa. Preferisce forse sperare si realizzi il gioco istituzionale delle parti com’è avvenuto e sta avvenendo altrove? A Santarcangelo si stanno verificando gli stessi comportamenti registrati a Durazzanino e Ravenna.
Forti anche dell’esperienza di quei Comitati, ai quali siamo fortemente uniti, presenti questa sera, non potremo che essere vigili.
Mirella Canini Venturini