Ai COMITATI costituitisi in Italia contro l’insediamento di centrali termoelettriche

per la costituzione di

  una COALIZIONE NAZIONALE dei comitati contro le centrali termoelettriche

un convegno nazionale sulle centrali.

 ultimo documento del 10 ottobre 2002

 primo documento del 25 agosto 2002

Si sta costituendo una COALIZIONE NAZIONALE dei comitati contro le centrali termoelettriche di cui il nostro Coordinamento è uno degli animatori; l'invito è rivolto ai comitati, o comunque alle realtà, che si sono opposti o si oppongono all'installazione di centrali, ad alessandria, altomonte, arola, aversano, bentivoglio, brescello, cairo, calvisano, campania, candela, casaluce, castro, crevalcore, flumeri, forlì, frassinoro, gissi,  leinì, mairano, maschito, modugno, mola, montenero,  motta visconti, offlaga, ortanova, pisticci, piossasco, reggio emilia, rosario, rossano, san paolo, sant'arcangelo romagna, sorgà, stigliano, termoli, valle volturno, val todino, venafro e in tante altre località di cui non siamo a conoscenza.

Chi ha visto la trasmissione REPORT di martedì 1 ottobre su Raitre avrà avuto modo di conoscere le attività di alcuni dei suddetti comitati.

Con la COALIZIONE daremmo vita ad un soggetto unico che avrebbe il vantaggio di porre la questione delle centrali a livello nazionale dando più ampia risonanza alle violazioni perpetrate da amministrazioni ed imprese nelle singole località e assicurando una forza maggiore all'azione dei comitati, perché riuniti in una associazione nazionale.

La COALIZIONE attraverso la segreteria, che mantiene le fila dei rapporti tra i comitati, si proporrebbe come interlocutore unico con le istituzioni centrali (rapporti col ministero attività produttive; richiesta di audizioni al parlamento; ....).

I suoi comunicati stampa sarebbero ripresi certamente dalla stampa e tv nazionali.

Insomma godrebbe di tutti i vantaggi di cui gode un soggetto rappresentativo di organizzazioni civiche diffuse su tutto il territorio nazionale.

Dopo questo primo passo potremmo anche pensare alla realizzazione del convegno nazionale di cui si parlò a fine agosto 2002: "Dopo Joannesburgh ... una pioggia di centrali a turbogas."

Il coordinamento della segreteria potrebbe essere curato da Cinzia Pasi del comitato di Forlì (che avete potuto vedere nella trasmissione Report del 1° ottobre), sia perché collocata geograficamente al centro e sia perché di fatto mantiene già i rapporti con una serie di comitati.

SE CI SONO ALTRE PROPOSTE ... FATEVI AVANTI

Non lasciate cadere questa opportunità, perché, uniti, daremo più forza alle nostre ragioni.

Il primo obiettivo che si porrà la costituenda COALIZIONE NAZIONALE sarà quello della organizzazione di un convegno nazionale sulla vicenda delle centrali. Titolo provvisorio: "  DOPO JOHANNESBURG…. UNA PIOGGIA DI CENTRALI A TURBOGAS"

Michele de Pasquale (per il Coordinamento contro le centrali in Capitanata)
10/10/2002

ghoade@tin.it

 

Ai COMITATI costituitisi in Italia contro l’insediamento di centrali termoelettriche: altomonte, aversano, brescello, cairo, calvisano, campania, candela, casaluce, castro, flumeri, forlì, frassinoro, gissi, maschito modugno, mola, montenero, motta visconti, offlaga, ortanova, piossasco, reggio emilia, rosario, rossano, san paolo, sant'arcangelo romagna, sorgà, stigliano, termoli, val todino, venafro

 

A CITTADINANZATTIVA (all'attenzione del comitato art. 118 della Costituzione Italiana)

Alla rivista ALTRECONOMIA

Alla RETE LILLIPUT

Ad ALCATRAZ

Al Movimento NOGLOBAL

Carissimi,

il Coordinamento contro le centrali termoelettriche in Capitanata è impegnato da molti mesi contro l’assurdo progetto di installazione di 12 centrali a turbogas nel territorio della provincia di Foggia.

Nel corso di questo tempo siamo venuti a contatto con altri comitati spontanei costituitisi in Italia con lo stesso obiettivo di contrastare progetti d’insediamento di centrali ed abbiamo potuto constatare una serie di coincidenze nel comportamento delle Amministrazioni, delle ditte proponenti, nella considerazione delle organizzazioni civiche da parte delle stesse, che ormai ci hanno fatto maturare la convinzione che la vicenda della costruzione selvaggia di centrali a turbogas sin Italia debba acquisire una rilevanza nazionale. Non si può più ragionare in termini localistici (ogni comitato fa la sua lotta contro la sua centrale), ma bisogna organizzare le nostre forze affinché le nostre argomentazioni acquisiscano un peso maggiore e la nostra azione risulti più efficace.

L’idea che lanciamo ai soggetti destinatari della presente è la collaborazione nella preparazione di un convegno nazionale a Roma da organizzarsi nei primi di ottobre: DOPO JOHANNESBURG…. UNA PIOGGIA DI CENTRALI A TURBOGAS.

Partendo dalla nostra esperienza e da ciò che abbiamo potuto conoscere attraverso le vicende di altri comitati emergono dei punti comuni che potrebbero costituire i contenuti del convegno:

Il problema dell’approvvigionamento energetico va affrontato in un’ottica planetaria e sistemica: ormai anche la Banca Mondiale (vedi il rapporto per Johannesburg) sostiene che si deve ragionare in termini di risparmio energetico e di utilizzo di fonti rinnovabili. Per quanto ci consta gli orientamenti sono ben diversi:

Il moltiplicarsi di insediamenti di centrali va nella direzione dell’aumento di immissione in atmosfera di gas serra e non della loro riduzione; il Ministero delle Attività Produttive al 22 luglio scorso ha rilasciato autorizzazioni per un totale di 3650 MWE oltre ad altre 3115 MWE sono in arrivo per un totale di 6765 MWE a fronte dei 3000 MWE previsti dalla delibera CIPE del 3.12.97!

Nei procedimenti autorizzativi manca una Valutazione ambientale strategica (VAS): si ragiona solo in termini di Valutazione di impatto ambientale (VIA) del singolo progetto. Ciò comporta la mancata considerazione di tutte le problematiche di impatto derivanti dalla compresenza di altre centrali nel territorio e di altri elementi (ad es. per la nostra zona: presenza di industrie, carenza idrica, processo di desertificazione, qualità dell’aria, del suolo…).

Le Amministrazioni (locali e nazionale), nei procedimenti autorizzativi per la costruzione di centrali, devono svolgere un ruolo di tutela degli interessi collettivi. La nostra esperienza ci fa notare:

Un appiattimento delle posizioni delle Amministrazioni su quelle delle aziende proponenti: ad esempio il parere del Ministero dell’Ambiente all’interno del VIA per la centrale di San Severo rispecchia pari pari quanto affermato dalla ditta proponente (il Ministero prende atto di quanto dichiarato dalla ditta: e dov’è la valutazione autonoma degli organi ministeriali?)

Negligenze ed omissioni nell’operato delle Amministrazioni: ad esempio la Provincia di Foggia aveva tutti gli strumenti normativi per realizzare un Piano territoriale di coordinamento sventando così la corsa selvaggia delle ditte per la costruzione di centrali …. ma non l’ha fatto.

I comportamenti delle Amministrazioni non imparziali, omissivi, negligenti, deferenti nei confronti delle ditte non nascondono forse degli interessi incrociati (politica e affari)? Sulla questione dovrebbe essere investita la magistratura penale e contabile. Nella nostra esperienza abbiamo colto un interessante intreccio tra personaggi della politica, proprietari del sito su cui dovrebbe sorgere la centrale e progettisti parenti del sindaco!

I cittadini, singoli ed associati, devono essere favoriti dalle Amministrazioni nella loro attività di tutela dell’interesse collettivo (vedi art. 118, 4° comma della Costituzione italiana). Una serie di esperienze contrastano questo principio:

La parzialità e la non trasparenza delle procedure delle Amministrazioni si concretizzano anche nella mancanza di informazione tempestiva e consultazione preventiva dei cittadini peraltro prevista dalle leggi (legge 241/90, DL 334/99; obblighi previsti per quegli Enti che aderiscono ad Agenda 21)

Le inchieste pubbliche previste dalla legge nei procedimenti autorizzativi delle centrali spesso si risolvono in autentiche farse per cui sarebbe meglio definirle inchieste segrete!

A San Severo due Comitati hanno chiesto l’indizione del referendum consultivo sulla centrale, 10.000 cittadini hanno firmato una petizione per il referendum … il sindaco e l’Amministrazione da lui diretta blocca l’attivazione dell’iter referendario!

Le considerazioni scientifiche e tecniche opposte dal Coordinamento contro le centrali attraverso un poderoso studio di 500 pagine commissionato a Medicina Democratica non è stato preso in alcuna considerazione nel procedimento autorizzativi!

Dai contenuti proposti si rileva la finalità pragmatica del Convegno: un’assise in cui certamente avrebbero rappresentazione le argomentazioni scientifiche che ci oppongono a una politica di approvvigionamento energetico come quella perseguita dal governo, ma soprattutto orientato sul “che fare” per invertire la rotta.

Elemento unificante e propulsivo del Convegno potrebbe essere il riconoscimento del ruolo del cittadino, singolo ed associato, nello svolgimento di attività di interesse generale come recita l’art. 118, 4° comma della Costituzione Italiana.

Nel Convegno si potrebbe dare centralità alla soluzione di una situazione emblematica di violazione del dettato costituzionale, che per la sua paradigmaticità porterebbe ripercussioni positive su altre simili.

In conclusione a stretto giro di posta elettronica chiediamo ai destinatari della presente se intendono collaborare ed in quali termini nella preparazione del convegno, che risorse possono mettere in campo (umane, finanziarie, di idee, di mobilitazione,,,)….

San Severo 23 agosto 2002

per il Coordinamento contro le centrali in Capitanata

Michele de Pasquale