Ai
COMITATI costituitisi in Italia contro l’insediamento di
centrali termoelettriche: altomonte, aversano,
brescello, cairo, calvisano, campania, candela, casaluce, castro,
flumeri, forlì, frassinoro, gissi, maschito modugno, mola,
montenero, motta visconti, offlaga, ortanova, piossasco, reggio
emilia, rosario, rossano, san paolo, sant'arcangelo romagna, sorgà,
stigliano, termoli, val todino, venafro
A CITTADINANZATTIVA
(all'attenzione del comitato art. 118 della Costituzione Italiana)
Alla rivista ALTRECONOMIA
Alla RETE LILLIPUT
Ad ALCATRAZ
Al Movimento NOGLOBAL
Carissimi,
il Coordinamento contro le centrali termoelettriche in Capitanata è
impegnato da molti mesi contro l’assurdo progetto di
installazione di 12 centrali a turbogas nel territorio della
provincia di Foggia.
Nel corso di questo tempo siamo venuti a contatto con altri comitati
spontanei costituitisi in Italia con lo stesso obiettivo di
contrastare progetti d’insediamento di centrali ed abbiamo
potuto constatare una serie di coincidenze nel comportamento delle
Amministrazioni, delle ditte proponenti, nella considerazione
delle organizzazioni civiche da parte delle stesse, che ormai ci
hanno fatto maturare la convinzione che la vicenda della
costruzione selvaggia di centrali a turbogas sin Italia debba
acquisire una rilevanza nazionale. Non si può più ragionare in
termini localistici (ogni comitato fa la sua lotta contro la sua
centrale), ma bisogna organizzare le nostre forze affinché le
nostre argomentazioni acquisiscano un peso maggiore e la nostra
azione risulti più efficace.
L’idea
che lanciamo ai soggetti destinatari della presente è la
collaborazione nella preparazione di un convegno nazionale a Roma
da organizzarsi nei primi di ottobre: DOPO JOHANNESBURG…. UNA
PIOGGIA DI CENTRALI A TURBOGAS.
Partendo dalla nostra esperienza e da ciò che abbiamo potuto conoscere
attraverso le vicende di altri comitati emergono dei punti comuni
che potrebbero costituire i contenuti del convegno:
Il problema
dell’approvvigionamento energetico va affrontato in un’ottica
planetaria e sistemica: ormai anche la Banca Mondiale (vedi il
rapporto per Johannesburg) sostiene che si deve ragionare in
termini di risparmio energetico e di utilizzo di fonti
rinnovabili. Per quanto ci consta gli orientamenti sono ben
diversi:
Il moltiplicarsi di
insediamenti di centrali va nella direzione dell’aumento di
immissione in atmosfera di gas serra e non della loro riduzione;
il Ministero delle Attività Produttive al 22 luglio scorso ha
rilasciato autorizzazioni per un totale di 3650 MWE oltre ad altre
3115 MWE sono in arrivo per un totale di 6765 MWE a fronte dei
3000 MWE previsti dalla delibera CIPE del 3.12.97!
Nei procedimenti
autorizzativi manca una Valutazione ambientale strategica (VAS):
si ragiona solo in termini di Valutazione di impatto ambientale
(VIA) del singolo progetto. Ciò comporta la mancata
considerazione di tutte le problematiche di impatto derivanti
dalla compresenza di altre centrali nel territorio e di altri
elementi (ad es. per la nostra zona: presenza di industrie,
carenza idrica, processo di desertificazione, qualità
dell’aria, del suolo…).
Le Amministrazioni
(locali e nazionale), nei procedimenti autorizzativi per la
costruzione di centrali, devono svolgere un ruolo di tutela degli
interessi collettivi. La nostra esperienza ci fa notare:
Un appiattimento
delle posizioni delle Amministrazioni su quelle delle aziende
proponenti: ad esempio il parere del Ministero dell’Ambiente
all’interno del VIA per la centrale di San Severo rispecchia
pari pari quanto affermato dalla ditta proponente (il Ministero
prende atto di quanto dichiarato dalla ditta: e dov’è la
valutazione autonoma degli organi ministeriali?)
Negligenze ed
omissioni nell’operato delle Amministrazioni: ad esempio la
Provincia di Foggia aveva tutti gli strumenti normativi per
realizzare un Piano territoriale di coordinamento sventando così
la corsa selvaggia delle ditte per la costruzione di centrali ….
ma non l’ha fatto.
I comportamenti delle
Amministrazioni non imparziali, omissivi, negligenti, deferenti
nei confronti delle ditte non nascondono forse degli interessi
incrociati (politica e affari)? Sulla questione dovrebbe essere
investita la magistratura penale e contabile. Nella nostra
esperienza abbiamo colto un interessante intreccio tra personaggi
della politica, proprietari del sito su cui dovrebbe sorgere la
centrale e progettisti parenti del sindaco!
I cittadini, singoli
ed associati, devono essere favoriti dalle Amministrazioni nella
loro attività di tutela dell’interesse collettivo (vedi art.
118, 4° comma della Costituzione italiana). Una serie di
esperienze contrastano questo principio:
La parzialità e la
non trasparenza delle procedure delle Amministrazioni si
concretizzano anche nella mancanza di informazione tempestiva e
consultazione preventiva dei cittadini peraltro prevista dalle
leggi (legge 241/90, DL 334/99; obblighi previsti per quegli Enti
che aderiscono ad Agenda 21)
Le inchieste
pubbliche previste dalla legge nei procedimenti autorizzativi
delle centrali spesso si risolvono in autentiche farse per cui
sarebbe meglio definirle inchieste segrete!
A San Severo due
Comitati hanno chiesto l’indizione del referendum consultivo
sulla centrale, 10.000 cittadini hanno firmato una petizione per
il referendum … il sindaco e l’Amministrazione da lui diretta
blocca l’attivazione dell’iter referendario!
Le considerazioni
scientifiche e tecniche opposte dal Coordinamento contro le
centrali attraverso un poderoso studio di 500 pagine commissionato
a Medicina Democratica non è stato preso in alcuna considerazione
nel procedimento autorizzativi!
Dai contenuti proposti si rileva la finalità pragmatica del Convegno:
un’assise in cui certamente avrebbero rappresentazione le
argomentazioni scientifiche che ci oppongono a una politica di
approvvigionamento energetico come quella perseguita dal governo,
ma soprattutto orientato sul “che fare” per invertire la
rotta.
Elemento unificante e propulsivo del Convegno potrebbe essere il
riconoscimento del ruolo del cittadino, singolo ed associato,
nello svolgimento di attività di interesse generale come recita
l’art. 118, 4° comma della Costituzione Italiana.
Nel Convegno si potrebbe dare centralità alla soluzione di una situazione
emblematica di violazione del dettato costituzionale, che per la
sua paradigmaticità porterebbe ripercussioni positive su altre
simili.
In
conclusione a stretto giro di posta elettronica chiediamo ai
destinatari della presente se intendono collaborare ed in quali
termini nella preparazione del convegno, che risorse possono
mettere in campo (umane, finanziarie, di idee, di
mobilitazione,,,)….
San Severo 23 agosto 2002
per il Coordinamento contro le centrali
in Capitanata
Michele de Pasquale
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