CENTRALE DURAZZANINO (Forlì)

da Comunicati dell'Ufficio Stampa del Comune di Forlì

CONSIGLIO COMUNALE DI FORLI':
DALLA SEDUTA DI LUNEDI’ 29 LUGLIO 2002,
PARERE NEGATIVO ALLA CENTRALE ELETTRICA DI DURAZZANINO

Lunedì 29 luglio, il Consiglio Comunale di Forlì ha preso in esame il progetto dell’azienda Atel di costruire una centrale elettrica a Durazzanino. Alla presenza di un folto pubblico, i lavori sono stati aperti dal Presidente Gabriele Zelli che ha passato la parola per illustrare l’argomento a Luciano Minghini, Presidente della commissione consiliare speciale incaricata di studiare e valutare l’argomento. 

Intervento del Presidente della commissione consiliare speciale
Minghini ha in primo luogo informato l’assemblea sul metodo di lavoro adottato dalla Commissione che ha approfondito la questione sotto vari aspetti (ambientale, urbanistico, socio-economico e dal punto di vista della programmazione energetica a livello nazionale, regionale e locale), avvalendosi della consulenza di esperti di chiara fama, recependo i pareri di istituzioni e incontrando organizzazioni. Quindi, il Presidente della commissione ha avanzato una proposta di deliberazione da far assumere al Consiglio comunale strutturata su tre punti: parere negativo alla domanda presentata da “Atel Centrale elettrica Forlì”; stabilire che tale parere ha carattere di definitività e chiude il procedimento amministrativo; richiedere che la società Unica proceda alla dismissione della quota di partecipazione in Atel. Al termine della presentazione si è aperto il dibattito che ha registrato un gran numero di interventi.

Il dibattito
A prendere la parola per primo è stato Giuliano Pedulli che ha sottolineato la piena condivisione della relazione di Minghini e delle conclusioni raggiunte. Particolare risalto è stato dedicato a illustrare la posizione dei Ds che, dopo aver ascoltato le istanze della città, hanno deciso di esprimere parere contrario alla centrale. A suo avviso esiste un problema di carattere politico-metodologico dovuto all’entrata in vigore della legge 55/2002 (detta “sblocca-centrali”) così come si avverte la necessità di avere una programmazione regionale. Perplessità sulla vicenda e sulle conclusioni della commissione, accompagnate da critiche ai Ds, sono giunte invece da Stefano Gagliardi. Lamentando carenza di informazione e chiedendo un potenziamento della comunicazione da parte del Comune ai cittadini, il capogruppo di Fi ha precisato che a suo avviso sarebbe stato necessario seguire l’opinione degli esperti che, considerando la vastità e l’importanza del problema, ritenevano opportuno aspettare la redazione del programma regionale attesa per il mese di settembre. 
La consigliera Lorella Mignogna (Ccd) ha affermato che il passaggio in Consiglio Comunale doveva avvenire molto prima di avviare l’iter. Così facendo, a suo avviso, si sarebbe evitato di giungere ad una situazione nella quale la maggioranza si esprime in modo contrario all’operato della Giunta. Di parere opposto è l’opinione di Denis Loris Valenti (Ci) dal quale è giunto un giudizio negativo sul progetto della centrale, che egli ritiene non rispettoso del protocollo di Kyoto e frutto del liberismo in campo energetico portato avanti in particolare dall’attuale Governo. 
Esplicito è stato il parere di Evangelista Castrucci che ha dichiarato di non condividere le conclusioni del Presidente della commissione. Per il capogruppo della Margherita, in questo momento mancano le condizioni per un pronunciamento convinto e definitivo, perché risulta necessario approfondire la documentazione e perché in materia di politica energetica manca un quadro di una intesa fra Stato e Regioni. Per rimarcare la contrarietà ha presentato una proposta di delibera alternativa. Mario Damassa (capogruppo Pri) ha sottolineato la necessità di valutare la questione alla luce di una programmazione regionale elaborata in accordo con il Ministero. Questa non è lontana da venire e ciò permetterebbe di capire se Durazzanino e il territorio forlivese hanno le caratteristiche idonee per realizzare l’impianto. 
Partendo dal rifiuto di prese di posizione ideologiche contro lo sviluppo, l’intervento di Alessandro Guidi (Us) è stato incentrato sulla positività di costruire una centrale elettrica capace di soddisfare il fabbisogno della società e di essere utile alle esigenze del domani. Ciò dovrà ovviamente avvenire una volta chiariti gli aspetti legati all’inquinamento, sui quali si dovranno esprimere i tecnici. Su tutt’altra posizione si è collocato Fabio Dall’Agata che si era pronunciato in modo contrario all’ipotesi di Elettra fin dai primi momenti e secondo il quale le valutazioni emerse nel corso di questi mesi di dibattito hanno “fatto vincere la ragione”.
“Sulla centrale elettrica deciderà la città”: citando questa dichiarazione rilasciata dal Sindaco nel febbraio scorso, Tamara Piraccini (Prc) ha precisato che il “no” di Forlì alla centrale è giunto attraverso le sue espressioni democratiche con i pronunciamenti contrari di quattro circoscrizioni, di diversi comitati di quartieri, dell’individuazione nel Prg della zona a destinazione di tipo agricolo e di numerose realtà associative oltre che di varie forze politiche. Secondo Lauro Biondi (Pri) il “no” a quella centrale da realizzare in quel sito andava detto ancora un anno fa, prima che si utilizzassero risorse, si creassero aspettative e si avviassero progetti. Netta contrarietà alla proposta di Atel è stata ribadita da Sandra Morelli (V) che, oltre ad aver criticato il progetto e lo studio di impatto ambientale, ha concentrato particolare attenzione sulla necessità di inserire l’argomento nel contesto del quadro energetico regionale e nazionale, non risparmiando critiche all’azione del Cis e del Sindaco. A suo avviso, chi sostiene la necessità di aspettare per prendere una decisione lo fa solamente perchè vuole realizzare la centrale. Le considerazioni di Gisella Ponzi (Fi) partono invece dalla valutazione che l’Emilia-Romagna è fra le regioni italiane con maggior disavanzo di energia e che a questo problema bisogna dare risposta valutando i fattori di inquinamento nel loro complesso. 
Giorgio Valpiani ha sostenuto invece che la maggioranza che si è formata condividendo il parere negativo ad Elettra rappresenta una “prova” in vista delle future elezioni. “E’ un’operazione di carattere politico – ha affermato il rappresentante di An - e a questa operazione non ci stiamo”. Dai banchi di Forza Italia è giunto l’intervento di Roberto Gasperoni che ha preso la vicenda come esempio di un governo della città a suo avviso basato sulla paura e sulla conservazione dell’esistente. Valutando positivamente il comportamento del Sindaco e muovendo critiche ai Ds per la scelta, il consigliere Rino Casadei (Pri) ha ribadito la necessità della produzione di energia elettrica per lo sviluppo del territorio, ricordando allo stesso tempo come questo argomento non fosse nel programma del Sindaco. Vincenzo Bongiorno (An) ha precisato la posizione del suo partito affermando che, anche se al momento gli elementi raccolti porterebbero a un parere contrario alla centrale, si avverte la necessità di attendere settembre per avere un quadro più chiaro che consenta una decisione più consapevole.

L’intervento del Sindaco Franco Rusticali
Al termine del dibattito ha preso la parola il Sindaco Franco Rusticali per far chiarezza rispetto a quanto dichiarato da alcuni consiglieri e per sottolineare la correttezza seguita dalla Giunta nell’affrontare un argomento così importante. Ripercorrendo tutte le tappe che hanno caratterizzato l’iter della vicenda, il primo cittadino ha ribadito di aver agito con trasparenza e nell’interesse della collettività, precisando che se l’Amministrazione comunale e l’azienda Cis si fossero rifiutati di rapportarsi con i promotori della centrale, l’iniziativa imprenditoriale sarebbe andata avanti ugualmente, ma senza la presenza dei rappresentanti della collettività forlivese. Un elemento intervenuto a modificare lo scenario è stata l’entrata in vigore della nuova legge in materia energetica, che ha anticipato i tempi di decisione rispetto a quanto previsto inizialmente. Nonostante questo, non è mancato il confronto. Nel febbraio scorso, con una riunione al Foro Boario, è stata aperta pubblicamente la discussione e il Sindaco si impegnò a studiare in modo molto approfondito il progetto (una volta definito e presentato) coinvolgendo il Consiglio comunale e tutta la città. “In quella occasione – ha ricordato il Sindaco - ho avuto modo di dire che su questo tema, che non figurava nel programma di legislatura, avrebbe deciso la Città”. 
Un altro elemento di cambiamento è giunto dal processo di unificazione delle aziende di servizio che ha visto negli ultimi mesi prima il passaggio da Cis ad Unica e che ora sta vivendo il successivo percorso verso la costituzione di “Hera”, la nuova holding costituita dalle aziende del Perimetro Romagnolo e da Seabo. A completare lo scenario appare anche la richiesta della Regione Emilia-Romagna al Governo di condividere una decisione sulla politica energetica, per definire una programmazione regionale. In conclusione, Rusticali ha affermato che per rispetto alla decisione della Commissione consiliare speciale e al ruolo del Consiglio voterà secondo l’indicazione del documento conclusivo, anche se è sua convinzione che sarebbero stati auspicabili ulteriori approfondimenti.

Il voto
Prima di passare al voto, alcuni consiglieri sono intervenuti per esprimere le dichiarazioni confermando gli orientamenti di partito, o individuali, evidenziati durante il dibattito. Hanno preso la parola Valenti, Capacci, Errani, Damassa, Biondi, Morelli, Pezzano, Mignogna e Guidi. In particolare Giorgio Valpiani ha dichiarato che in segno di protesta An non parteciperà alla votazione del documento presentato dalla Commissione, mentre Evangelista Castrucci (Margherita) ha confermato di sottoporre al voto un documento alternativo a quello proposto dalla Commissione e presentato in aula dal Presidente Minghini.

Il Consiglio Comunale di Forlì è quindi stato chiamato ad esprimersi sull’argomento, approvando una delibera che manifesta parere negativo alla domanda presentata da “Atel Centrale elettrica Forlì”.
A favore sono giunti 21 voti (Ds, Prc, Ci, V e Biondi) mentre in modo contrario si sono espressi 12 consiglieri (Fi, Margherita, Pri, Ccd, Us e Zelli). 

Quindi è stato sottoposto al giudizio dell’assemblea il documento presentato dal consigliere Castrucci che è stato respinto con il “no” di Ds, Prc, Ci, V e Biondi (20 voti). A favore si erano espressi Fi, Margherita, Pri, Ccd, Us, Zelli e Buongiorno (14 voti) mentre il Sindaco aveva optato per l’astensione. 

Il Consiglio ha poi approvato a maggioranza un ordine del giorno presentato da Sandra Morelli. Questo il testo:

IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso
Che i documenti di programmazione-pianificazione relativi al settore energetico (produzione, servizi, distribuzione…) esistenti attualmente ai vari livelli istituzionali di Regione, Provincia, Comune pongono quali obiettivi strategici: il risparmio energetico e la riduzione dei consumi, il contenimento della domanda e l’utilizzo di fonti rinnovabili nel rispetto degli impegni assunti con la sottoscrizione del protocollo di Kyoto;
Che si assumono le conclusioni riportate agli atti della conferenza “Città Verdi Città Blu d’Europa” circa la riduzione dei consumi di energia
delibera
Di promuovere un forum-tavolo sulle complesse questioni energetiche, che preveda il coinvolgimento interattivo di tutti i soggetti istituzionali e non (esperti, organizzazioni dei cittadini, associazioni di categoria ecc…);
Di attivare, per quanto sopra, il processo partecipativo di “Agenda 21 locale”.