A tuttoggi, 18 luglio, a Finale non si parla molto di questo
grosso insediamento, dei suoi rischi (certi) e dei suoi vantaggi (incerti). Ne parlano di
più a Crevalcore, dove la Southern Company ha già fatto la sua proposta, e dove il
sindaco ha informato la cittadinanza, che si è subito mobilitata formando un comitato per
il "no", che ha un suo sito Internet, molto ben fatto e anche divertente; vi
invito a visitarlo http://digilander.iol.it/benicomunali/.Vi si legge, tra laltro:
" Principale elemento a sfavore dell'insediamento è la sua
vicinanza al centro abitato, situazione che comporterebbe disagi e rischi per la salute
della popolazione causati da maggior inquinamento atmosferico (...) maggior inquinamento
idrico, maggior inquinamento elettromagnetico, (...) situazione sicuramente
non compensata da una bolletta elettrica meno cara (forse) e da un aumento di una trentina
di posti di lavoro".
A Finale ne ha parlato "Il Mancino", voce della sinistra
giovanile, con un pezzo a firma Marco Perboni, nel quale si fa candidamente notare che
"le multinazionali spesso guardano più agli interessi economici che non a quelli dei
lavoratori e dei cittadini che coinvolgono". Il Perboni però conclude dicendo che la
centrale è "unoccasione unica da non sottovalutare perchè potrebbe
rappresentare una tappa importante nello sviluppo ed il futuro di Finale". La nostra
amministrazione comunale non si è ancora espressa ufficialmente; attende, mi dicono, di
avere in mano dati più certi; spero che i cittadini saranno informati al più presto e
che verrà indetto un referendum. Nel frattempo, consiglio ai miei concittadini di
raccogliere informazioni e di cercare di farsi unidea personale.
Cosa ne penso, io?
Penso che, sebbene sia doveroso che lentità di sto
famoso impatto ambientale venga valutata da esperti in materia, si può star certi fin da
ora che limpatto ci sarà eccome, e che se verrà costruita una centrale (anche
ammesso che vada solo a gas e non anche, saltuariamente, a gasolio) laria di Finale
sarà comunque meno respirabile di quanto lo sia ora. Penso che lofferta di nuova
occupazione (peraltro scarsa e incerta) non sia di alcun interesse, perché nella nostra
zona non cè penuria di posti di lavoro. Penso che sia ora di diminuire i consumi di
energia, non di aumentarli, e di cominciare a lavorare per la diffusione di energie
alternative rinnovabili e non inquinanti, come si sta facendo altrove (in Germania, per
esempio); e se qualcuno mi risponde che per ora le energie alternative non sono diffuse
come quelle basate sul consumo di petrolio o di metano, ribatto che non per questo
dobbiamo sorbirci la convivenza con una centrale a gas che prima non cera e che
nessun finalese si era sognato di richiedere. Penso che costruire una centrale elettrica a
metano nei pressi di un centro abitato, in una zona dove non tira una bava daria per
molti mesi allanno, non sia unidea felice per chi in questa zona ci abita; e
spero che, se riusciranno a costruire la loro centrale elettrica (ora di pretendenti ce ne
sono addirittura due) lo facciano lontano dal Panaro e dalle nostre falde acquifere. Penso
altre cose, ma prima di dirle voglio avere anchio qualche dato in più.
Concludo con una semplice domanda, che è, in questo come in tanti
altri casi simili, la prima ed ultima che dobbiamo porre a noi stessi e a chi ci fa queste
proposte: la nuova centrale migliorerà o no la nostra vita?