Falconara (Ancona)
Tempesta di ozono e di polemiche a Falconara. Il caso Api si riaccende
improvvisamente dopo la recente bufera legata allelargizione da parte della società
petrolifera dei buoni benzina ai politici.
Stavolta è salito in cattedra il sindaco della città, Giancarlo Carletti. Sabato sera ha
comunicato al Prefetto di Ancona, ai Ministeri di Industria, Ambiente e Sanità, alla
Regione e alla Procura della Repubblica di voler ridurre drasticamente la produzione nella
raffineria Api e di fermare la nuova centrale IGCC, costruita per la produzione di energia
elettrica.
Il primo cittadino ritiene che lApi non abbia rispettato i patti. Carletti nei
giorni scorsi aveva emesso delle ordinanze con le quali chiedeva alla raffineria di
ridurre la produzione di ossidi di azoto, precursori dellozono.
Il Comune era addirittura arrivato a bloccare il traffico nella zona della città che si
trova a ridosso dellApi.
Ma non cè stato niente da fare. Complici le condizioni meteo particolarmente
torride, il tasso di ozono non ha accennato a diminuire. I quartieri vicino alla
raffineria sono da giorni prigionieri di una cappa id ossidi di azoto ed idrocaburi
pericolosissima.
Ieri sera stando ai dati rilevati dalle centraline, si è sfiorata levacuazione. Ci
sono stati consistenti superamenti dei livelli inquinanti. |
Il Sindaco non dice che la colpa è solo
dellApi, ma il suo diktat stavolta è pesante.
Se i livelli di inquinamento non diminuiranno, già da oggi la nuova centrale che frutta
miliardi allAPI potrebbe essere spenta. Stesso discorso per la lavorazione del
greggio che potrebbe diminuire in maniera consistente.
E la prima volta che a Falconara succede un fatto simile. "E evidente -
spiega il sindaco- che siamo di fronte ad una crisi ambientale. Non si può giocare su
queste cose. Bisogna intervenire, nellinteresse di chi vive e lavora a Falconara.
Questa situazione è insostenibile".
Ma quella del sindaco è una crociata contro lApi "No, per carità
risponde Carletti - non ce labbiamo con nessuno. Ma se ci sono continui superamenti
dei livelli di allarme è facile capire di chi è la responsabilità. Non cè niente
da fare: bisogna fermare la centrale. Cè unemergenza per la salute pubblica.
Non mi interessa quello che pensano e dicono gli altri. Io la mia battaglia la porto
avanti, costi quel che costi. A questo punto è diventata una questione morale".Andrea Massaro
21-8-2000 |