Civitavecchia (CT)
Nelle prossime edizione
di Report (la II o la III), martedi' prossimo o quello successivo dell'ottobre 2002, alle ore 20.50 su RAI 3,
andrà in onda un importante servizio su Civitavecchia.
21 ottobre 2002
A Civitavecchia vogliono convertire una centrale ad olio combustibile da 600 MW in una a carbone da 2.640 MW. Sono sorti numerosi comitati contro il carbone
(Medici, Farmacisti, Insegnanti, comitato di Giustizia ecc).
Il comune ha deciso di fare un referendum contro il quale è stato fatto un inutile ricorso al TAR. Non soddisfatti, i fautori della centrale hanno fatto ricorso al Consiglio
di Stato provocando un’onda d’indignazione da parte di tutta la città. Purtroppo Il ministro Marzano si è schierato contro chi è contrario al carbone ed il consiglio di
Stato ha boccianto il referendum.
Il comune di Civitavecchia, chiaramente solo sotto la spinta dell’opinione pubblica, ha indetto una consultazione popolare che ha portato, su 42.000 aventi diritto,
13.000 persone al voto (con estreme difficoltà ed “inceppamenti”).
L’87 % della popolazione si è espressa per il no al
carbone.
Contemporaneamente tutti i comuni limitrofi si sono espressi per il no al carbone. A Tarquinia, cittadina direttamente interessata dalle emissioni inquinanti della
centrale, al referendum che per motivi di tempo non è stato bloccato dal Consiglio di Stato, c’è stato il 90 % di no al carbone. Nonostante ciò il Sindaco del comune
di Civitavecchia, convocato per chiarimenti dal Ministro per l’energia (Marzano) in presenza dell’amministratore delegato, non ha detto, non ha voluto dire, non ha
potuto dire o altro, che la città non vuole la centrale ma ha accettato di discutere l’offerta di fare un Osservatorio Epidemiologico Ambientale che valuterà
“tempestivamente” nel tempo eventuali effetti sulla salute degli inquinanti emessi dalla centrale!!!!! E’ il massimo!
Civitavecchia ha già un’altra centrale da 1.100 MW a pochi Km dall’abitato, convertita recentemente a metano. Inoltre a 10-15 km in linea d’aria c’è un’altra
centrale ad olio combustibile in località Montalto di Castro.
Gli ultimi dati dell’Osservatorio Epidemiologico della Regione Lazio hanno evidenziato un aumento della mortalità in questa zona LINFOMI, LEUCEMIE e
TUMORI DELLA TRACHA e dei POLMONI.
Tranne alcuni EROI, la gente, anche se numerosa è sola contro tutti, a tutti i livelli.
Incredibilmente i controlli degli inquinanti eseguiti fino ad oggi sono stati a carico: immaginate di chi? Non abbiamo un solo dato sull’ozono né uno sui picchi degli
inquinanti.
per saperne di più:
http://www.noalcarbone.it/
Comitato No al Carbone di Civitavecchia
posta@noalcarbone.it
Bisogna inoltre ricordare come a Civitavecchia
fino al 1975 non sia stata installata alcuna rete di rilevamento
per il monitoraggio al suolo degli inquinanti emessi dalle
centrali termoelettriche, di cui una già operante nel territorio
fin dal 1950. Dopo tale data le concentrazioni degli inquinanti
(prima l’SO2, poi l’Onx e le polveri totali) sono
state gestite dal’ENEL (in accordo con il Comune) non tenendo
conto dei picchi massimi giornalieri, ma soltanto del
valore di separazione tra i livelli più bassi e quelli più alti
...
Ed ancora a pagina 26 si solleva un allarme “per il rilascio
nel terreno di arsenico, cromo e nichel e per la possibilità che
quantità significative si accumulino al suolo e raggiungano le
falde acquifere con la possibilità di assorbimento da parte di
piante e di prodotti agricoli destinati alla
alimentazione”. La commissione risolve il problema
“privilegiando colturebe fini non alimentari e fiori”.
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