IMPIANTO
RIFIUTI SPECIALI DI BOSCO
MARENGO:
FORZA
ITALIA CONTRO………
FORZA ITALIA
Prima
che il polverone che già si sta alzando, impedisca ai boschesi di
vedere nitidamente le cose e capire ciò che sta accadendo, è
meglio precisare che stiamo parlando di:
·
Un impianto
per il trattamento e il recupero di rifiuti speciali e rifiuti
speciali pericolosi, situato a poche centinaia di metri dal paese.
·
Quale ruolo gioca
in questa vicenda il Comune di Bosco M., uno dei tre comuni
italiani in cui, all’insegna del “si fa ma non si dice”,
governa un’alleanza composta da Forza Italia e
Democratici di Sinistra, e dove Forza Italia è presente anche
all’opposizione.
Su
questi temi, martedì 11 giugno, si è svolta, nel salone comunale
di V.L.Verde, una affollata assemblea in cui colpiva la nutrita
presenza del popolo boschese di Forza Italia.
Una grande dimostrazione di forza e di radicamento del
partito nella realtà boschese, una “esibizione di muscoli”
che fa pensare a Forza Italia come un “partito di
lotta e di governo”.
Apparentemente.
Molti
gli interventi, tutti di segno contrario all’insediamento visto
come un potenziale pericolo per la salute dei cittadini. Anche
Cavallera è intervenuto dicendo che, l’impianto avrebbe potuto
essere insediato a maggiore distanza da Bosco, dichiarando,
inoltre, la propria disponibilità a far svolgere la Valutazione
di Impatto Ambientale, nel caso gli venga richiesto.
Tranciante
l’intervento del parroco “ al di là di tante chiacchiere,
questo impianto non s’ha da fare”.
Presenti,
ma muti, il segretario boschese dei D.S. e l’ex vicesindaco
Ma
allora, se tutti sono contrari, qual è il problema? Il problema
esiste ed è stato accuratamente ignorato. A differenza di sei
anni fa, quando vi fu un’analoga protesta, oggi Forza Italia
non è all’opposizione, ma dal 1999, governa
questo paese assieme ai D.S.
Assieme hanno ignorato
la variante al P.R.G. attuata con delibera n° 39 del 1996,
a sua volta approvata dalla Reg. Piemonte e diventata, quindi, parte
integrante dell’attuale P.R.G. La delibera vieta
l’insediamento di impianti di trattamento e stoccaggio rifiuti
nelle aree industriali di tipo D2, e quella su cui si è insediato
l’impianto è proprio una zona D2. Amnesia collettiva o c’è
dell’altro? Assieme dovevano dissuadere la
ELCITER ad intraprendere l’attività su quel sito che,
per quasi metà della superficie, è sottoposto ai vincoli
previsti dalla fascia di rispetto del cimitero, al cui interno
non è possibile svolgere attività produttive; invece non lo
hanno fatto.
Il
Piano Regolatore Comunale, con i suoi vincoli, vale per tutti i
cittadini oppure viene applicato a discrezione degli
amministratori? Contro chi, allora, è rivolta la protesta dei
forzitalioti? Contro i loro rappresentanti in consiglio comunale?
Contro la Provincia? Contro l’ELCITER? Il problema non è l’ELCITER
che, come tutte le aziende, bada ai propri interessi: fare
profitti. Il problema è chi, nel rispetto delle normative del
P.R.G., poteva impedire l’insediamento e non lo ha fatto. La
determina del 29 marzo u.s. della Provincia contiene alcuni errori
formali che ne consentono l’impugnazione e l’annullamento con
un ricorso urgente al T.A.R.; questo si apprestano a fare alcuni
boschesi. L’efficacia
dell’autorizzazione rilasciata dalla Provincia è, però, subordinata
al rilascio di eventuali licenze o altre autorizzazioni che
competano al Comune stesso. E’ la maggioranza di F.I.
e D.S. che governa Bosco che deve bloccare l’attività
della ELCITER, rifiutandosi di rilasciare le
autorizzazioni di sua competenza, in attesa che si chiariscano
quegli aspetti legali, tecnici, burocratici segnalati dalla
puntigliosa e brillante relazione del Dr. Veronese e rispettando
il P.R.G. da loro stessi votato. Ad aggravare la posizione della
maggioranza bisogna
aggiungere le pesanti contestazioni tecnico-giuridiche che il
Consigliere di minoranza di Forza Italia, geom. Bolloli, ha
illustrato il 18 giugno nel corso del Consiglio Comunale. Una relazione
scritta, allegata all’interpellanza, colma di precisi
riferimenti documentali, una vera e propria requisitoria contro la
maggioranza che ha evidenziato tali e tante violazioni di legge da
indurlo ad affermare che ne invierà copia alla Procura della
Repubblica, ed al N. O. E. dei Carabinieri. Non sappiamo, però,
se lo abbia effettivamente fatto, o se le forze dell’ordine di
Bosco M., com’è loro dovere, hanno provveduto a sequestrare
copia della relazione per verificare se, come affermato nella
stessa, si configurino realmente ipotesi di reato.
A
questo punto, chi e che cosa impedisce ai tre rappresentanti di
Forza Italia che sono in maggioranza di allinearsi alla volontà
del partito e di gran parte dei boschesi? Perché i due assessori
della Casa della Libertà non dicono forte e chiaro che sono
contro questo impianto e si impegnano a fare di tutto per
contrastarne l’insediamento?
Non si sa.
In
questa situazione è scontato che le ipotesi che ogni boschese fa
non sono molto edificanti. Sulla parte D.S. della maggioranza ogni commento è
puramente superfluo. Neppure dopo la vicenda Fabbricazioni
Nucleari hanno imparato la lezione e continuano a reiterare gli
stessi comportamenti. Loro, però, non protestano e non parlano.
Dice la vecchia saggezza popolare che “chi tace acconsente”.
Speriamo che queste massime qualche volta non c’azzecchino.
Bosco
Marengo 19.06.2002
Giulio Armano
Fotocopiatoil
19062002c/oboscomarengoinpiazzaitalia-tabaccheria
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