Il varicocele nello sportivo
Il varicocele è un insieme di piccole vene varicose che si presenta, di solito,
a livello del testicolo sinistro; esso assomiglia, alla palpazione, ad un
groviglio di piccoli vermi e può essere apprezzabile stando in piedi e
scomparire una volta sdraiati (il gonfiore tende ad aumentare durante la
giornata, arrivando al suo massimo livello verso sera).
Il varicocele è una causa riconosciuta d'infertilità maschile. La causa di
questa malattia risiede in un'insufficienza venosa del plesso che drena il
sangue venoso dal testicolo (plesso pampiniforme) e pertanto è assimilabile
alla malattia varicosa che compare a livello degli arti inferiori. Il varicocele
è una patologia che si diagnostica già a partire dalla pubertà. Non è
pertanto infrequente vedere ragazzi che già 15-16 anni presentano questa
patologia.
Negli sportivi (soprattutto quelli che praticano attività agonistiche con
frequenti contatti: calcio, basket, pallavolo, judo) la presenza di un
varicocele può esporre il testicolo a rischi che vanno al di là del semplice
traumatismo. Infatti il varicocele, costituito essenzialmente di vene, può
infiammarsi a seguito di un trauma o di una eccessiva sollecitazione muscolare e
provocare perciò una flebite. La flebite che insorge su un varicocele è molto
dolorosa e, seppur curata, può durare anche una decina di giorni.
La terapia consiste nell'applicazione di Lasonil in crema almeno due volte il
giorno e nell'assunzione di un anti-infiammatorio a base di Nimesulide, fino
alla risoluzione dei sintomi.
Se i sintomi non recedono dopo una settimana oppure la pelle dello scroto
diventa molto bluastra per l'ematoma, è bene farsi visitare da uno specialista.
A chi soffre di varicocele, nel malaugurato caso di un trauma testicolare, è
bene applicare subito del ghiaccio, facendo bene attenzione a non appoggiare
direttamente sulla la pelle il ghiaccio: la semplice interposizione di un
tessuto (fazzoletto, calzoncini) è sufficiente a non lesionare la pelle. Il
ghiaccio va tenuto in sede per 15-20 minuti; passata mezz'ora dal trauma,
l'applicazione di ghiaccio risulta inutile. Evitare assolutamente, in questi
casi, l'applicazione di ghiaccio spray perché la rapida perdita di calore che
induce il composto danneggia l'idratazione dello scroto, favorendo i fenomeni
flebitici.
Come ci si deve comportare di fronte ad un giovane affetto da varicocele?
Innanzitutto bisogna rassicurarlo sulla malattia che è molto diffusa e che, se
diagnosticata fin dalle prime fasi della pubertà, non comporta alcun rischio
medico e nel 50% dei casi non richiede nemmeno una terapia chirurgica.
Bisogna poi consigliare alle persone che fanno sport di indossare il sospensorio
che protegge lo scroto da eccessivi movimenti e dai sobbalzi: il varicocele,
infatti, al pari di altre forme varicose, può ingrandirsi se sollecitato
eccessivamente. L'intervento chirurgico sul varicocele è inevitabile per chi
pratica sport che prevedono sforzi fisici enormi (ad esempio il sollevamento
pesi).
In generale la cura del varicocele è subordinata al grado della malattia
stessa: un varicocele di modesta entità è presente nella maggior parte dei
maschi adulti (soprattutto in chi sta molte ore fermo in piedi) e non è causa
di diminuzione della fertilità; esso inoltre non provoca disturbi soggettivi e
viene scoperto solo mediante la palpazione dello scroto sinistro. Un varicocele
sintomatico, invece, deve essere trattato in quanto la sofferenza testicolare
che ne deriva può essere causa di diminuzione della fertilità. I sintomi
variano da un vago senso di pulsione costante, di peso o di dolore sordo allo
scroto sinistro a piccole fitte di dolore e sensazione di punture tipo
"spillo".
La terapia del varicocele può essere di tipo chirurgico (con legatura delle
vene incontinenti) oppure di tipo embolico (in questo caso l'angio-radiologo,
sotto controllo RX, chiude i vasi incontinenti dall'interno mediante un catetere
che sigilla - o meglio embolizza - i tratti venosi malati). Del tutto
abbandonata, ai nostri giorni, è la scleroterapia classica del varicocele, per
l'elevato numero di recidive causate dall'impossibilità tecnica di esercitare
una compressione efficace post-scleroterapia. Il varicocele, come tutte le vene
varicose, può andare incontro a fenomeni d'infiammazione dovuta al ristagno di
sangue (flebite) : in questo caso gli impacchi caldo-umidi e l'uso di pomate a
base di eparinoidi (Lioton 1000 gel) o di sodio glucopolifosfato (Lasonil
pomata) riescono a ridurre rapidamente il dolore ed a "raffreddare" la
flebite: è indicato, in questi casi, il riposo a letto in modo da permettere
una totale remissione dell'episodio flebitico. Un varicocele insorto, invece, a
livello del testicolo destro oppure un varicocele bilaterale impongono prima
della terapia un accertamento diagnostico più accurato per ricercare le
anomalie del ritorno venoso della parte bassa dell'addome (EcoColorDoppler, TAC,
Flebografia).
Dr. Edoardo Colombo
Specialista in Angiologia
Specialista in Anatomia Patologica
Professore a contratto Università Varese - Scuola di Specializzazione in
Farmacologia