Le Distorsioni della Caviglia

Fabio Conteduca:  conte@conteduca.com     

                        

La distorsione della Caviglia è il trauma di più frequente osservazione in quasi tutti i tipi di sport. Avviene a causa di sollecitazioni importanti che coinvolgono i legamenti della caviglia. I legamenti sono delle strutture resistenti, come delle corde, che mantengono in buona stabilità le ossa, ma consentono allo stesso tempo il necessario movimento articolare.

Il meccanismo più comune della distorsione è un movimento di rotazione interna della caviglia (supinazione). Nel caso in cui questa sollecitazione si verifica più rapidamente o più fortemente di quanto i muscoli possono contrastare il movimento anomalo, i legamenti saranno sottoposti ad una trazione eccessiva. Se la trazione sui legamenti persiste, queste strutture potranno rompersi o disinserirsi parzialmente dall'osso.
Le distorsioni della caviglia sono classificate in base alla quantità dal danno verificatosi sui legamenti.

Oltre all'esame clinico, che rimane sempre essenziale, se ci si trova di fronte ad una distorsione di una certa entità, sarà indispensabile praticare una radiografia sotto stress, per quantificare il danno legamentoso. In base all'esame clinico e radiografico le distorsioni sono classificate tre gradi di gravità.

Distorsione di primo grado.

Le distorsioni di primo grado comportano uno "stiramento" dei legamenti senza rottura. La caviglia si gonfia moderatamente senza procurare instabilità. Con una riabilitazione idonea il ritorno all'attività sportiva è possibile dopo una o due settimane.

Distorsione di secondo grado.

Una distorsione di secondo grado comporta una rottura parziale dei legamenti. E' associata ad una tumefazione conseguente ad un sanguinamento dei tessuti della caviglia che ha subito i danni. Poiché si tratta di una rottura parziale, solamente una parte dei legamenti sarà danneggiata, lasciando la rimanente intatta, in maniera tale da mantenere la stabilità dell'articolazione. Il trattamento iniziale richiede ghiaccio, l'elevazione, la compressione, il riposo, seguito da un programma di riabilitazione. L'attività sportiva dovrà essere limitata per un periodo di quattro - sei settimane. Sarà estremamente importante un programma riabilitativo e di reinserimento nell'attività sportiva.

Distorsioni di terzo grado.

Le distorsioni di terzo grado sono le più gravi e comportano una rottura completa dei legamenti. La caviglia in conseguenza del trauma sarà instabile e dovrà essere trattata con un gesso o addirittura essere operata. Questo tipo di trauma necessita di un lungo programma di riabilitazione e può portare ad un esito d'instabilità della caviglia. Per ottenere risultati non solo migliori ma anche più sicuri spesso è necessario intervenire chirurgicamente e suturare i legamenti rotti.

 

Esistono delle cause che possono favorire un trauma distorsivo della caviglia.

 

FATTORI FAVORENTI UNA DISTORSIONE DELLA CAVIGLIA

o    Una precedente instabilità (spesso procurata da un'altra distorsione)

o    Un'instabilità costituzionale

o    Un'impropria condizione muscolare "muscoli freddi"

o    Calzature non idonee

o    Superficie di giogo rischiosa

o    Alterato allineamento (avampiede iper pronato - piede cavo etc.)

Trattamento iniziale

Per i primi due tre giorni ghiaccio, elevazione e fasciatura compressiva. Il ghiaccio dovrebbe essere applicato quindici-venti minuti, per quattro volte al giorno. Può essere utilizzato un sacchetto di plastica dentro il quale deve essere messo il ghiaccio, un sacchetto termico da ghiacciaia o anche un pacco di verdure congelato. La caviglia potrebbe richiedere l'uso di un tutore per proteggerla da ulteriori possibili distorsioni. La caviglia dovrà essere alzata frequentemente, durante la giornata, sopra il livello del cuore. Frequentemente sarà utile adottare l'uso di farmaci antiinfiammatori come il Naprosyn, il Voltaren, l'Aulin, l'Aspirina etc. Questi farmaci dovranno essere presi con il latte o con del cibo una o due volte al giorno. I problemi più comuni, dovuti ai farmaci antiinfiammatori, sono disturbi di stomaco (possono essere particolarmente pericolosi per pazienti con ulcere). Questi farmaci non possono essere usati da pazienti con disturbi epatici.

Una volta che la sintomatologia acuta regredisce, s'inizia immediatamente un programma riabilitativo.

Riabilitazione Precoce.

La riabilitazione precoce consiste in movimenti progressivi della caviglia, specialmente stretching. Una volta riacquistato un movimento pressoché normale s'inizierà un programma di potenziamento muscolare. Sono estremamente validi gli esercizi con una corda elastica.

Riabilitazione finale.

S'iniziano a praticare esercizi di potenziamento muscolare dei muscoli peroneali e la ginnastica propriocettiva. Prima di tornare all'attività sportiva si dovrebbe essere in grado di correre e fare uno sprint in linea retta con facilità, così come fare figure ad otto o cambi di direzione senza avvertire alcun dolore

Prevenzione.

        IL BENDAGGIO FUNZIONALE

Viene utilizzato molto spesso in differenti discipline sportive in quanto permette:

- dopo lesioni capsulo legamentose, una ripresa dell’attività sportiva più rapida;

- in condizioni di instabilità cronica dell’articolazione, l’effettiva pratica dell’attività sportiva stessa;

- negli sports caratterizzati da intense sollecitazioni alle caviglie, un’efficace prevenzione alle lesioni.

Con il bendaggio funzionale si dà stabilità all’articolazione senza ostacolare la circolazione sanguigna, impedendo le lesioni in trazione, soprattutto a carico del legamento collaterale laterale, il più frequentemente danneggiato e assicurando, comunque, un’azione preventiva per tutti possibili movimenti abnormi.

Il bendaggio deve essere applicato, o auto applicato, con caviglia allineata e flessa a 90 gradi; è consigliabile, prima di procedere, l’avere già svolto parte del riscaldamento. Occorre del cerotto adesivo anelastico ipoallergico, del tensoplast e una benda elastica o autoaderente.

 

tenendo il piede allineato con caviglia a 90 gradi applicare il primo strato di cerotto a “staffa”, ricoprendo i malleoli dall’interno verso l’esterno

successivamente applicare il cerotto a spirale a rinforzo dei legamenti della parte laterale della caviglia

la terza fase consiste nell’apporre il primo giro di tensoplast a staffa, ricoprendo abbondantemente lo strato precedente

a questo punto applicare il tensoplast a “canestro” attorno al retropiede con fissaggio alla tibia

aggiungere un ulteriore strato di tensoplast a spirale, con decorso dall’interno verso l’esterno

ora manca solo la benda autoaderente di copertura

applicare la benda con decorso a spirale, dall’interno verso l’esterno, evitando un’eccessiva compressione

Il nostro bendaggio funzionale (“taping”) è completato