Ciò che fa male al calcio
La juve, (come dice un antico proverbio:"Chi ama il calcio, odia la juve") in ogni suo aspetto:
il mafioso Moggi
i suoi spettatori (non si possono chiamare tifosi) rappresentati da Mughini
i suoi furti (non si possono elencare... sarebbero troppi)
La reggiana: non credo di dover dare spiegazioni, basta e avanza dire che hanno la testa quadra.
Il processo di Biscardi: la trasmissione che rovina e ha già rovinato il calcio italiano. Si consiglia vivamente di evitare ogni forma di contatto con il processo per fare in modo che la smettano il prima possibile di dire stronzate.
L'inter (potevo non dirlo?!) ma sopratutto Moratti: Sono infatti convinto, penso giustamente che sia fra i maggiori responsabili dell'aumento vertiginoso dei prezzi dei calciatori (uno dei fattori che ha portato alla formazione del cosiddetto Calcio Moderno).
Il Calcio Moderno: Quindi principalmente soldi e TV, la rovina degli ultras.
Le Diffide: lo strumento di repressione con cui lo stato tenta di eliminare gli ultras per farli diventare spettatori TV.
RIMEDI (Come curare queste malattie del calcio)
Per comprendere meglio il problema juve, smaltire la rabbia per qualche ultimo furto, informarsi e capire perchè odiarla, basta visitare: www.antijuve.com
La reggiana: Semplicemente ODIATELA.
Per quanto riguarda il Processo di Biscardi l'unico rimedio è non guardarlo, o almeno non ascoltarlo. MAI!!
Il problema inter è risolvibile, più o meno, in modo simile a quello della juve ma su questo e altri siti anti inter.
Il Calcio Moderno: Questo è un problema serio, è consigliato leggere il volantino di Potere Crociato e di aderire alla protesta su AsRomaUltras.
Le Diffide: altro importante e serio problema del calcio, le tifoseria di tutta Italia si sono unite contro la nuova legge 377/01 e la tifoseria bolognese a prodotto un Manualetto d'informazione legale per la sopravvivenza del tifoso all'interno del calcio moderno. Si può acquistare presso molte tifoserie italiane oppure potete trovare molte informazioni anche su internet.
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