L'ottomarzo è il luogo dove parla la libertà femminile e ogni anno scegliamo di dedicare questa giornata a donne elette simbolo dei diritti elementari negati.
L'ottomarzo 2001 lo dedichiamo a
Leyla Zana, parlamentare kurda da sette anni rinchiusa nel carcere di massima sicurezza di Ankara.
Chi è Leyla Zana? La sua biografia ci parla di una ragazza analfabeta, nata in un villaggio del Kurdistan, costretta a portare il velo sin da bambina e a sposare l'uomo scelto dal padre. Ma proprio con l'appoggio del marito Leyla inizia il suo percorso di emancipazione, che la porta ad abbracciare con passione e coraggio la causa dei diritti del popolo kurdo, al quale sono negate autodeterminazione ed identità linguistica e culturale.
Prima donna kurda ad essere eletta - dieci anni fa - al parlamento turco, Leyla volle prestare giuramento nella lingua madre: un gesto simbolico per affermare l'identità del popolo che rappresentava. Ma per questo fu arrestata e condannata insieme ad altri - dopo un lungo processo - a 15 anni di reclusione per "attentato allo stato turco" e per separatismo.
Dopo la condanna Leyla viene tenuta in totale isolamento, può ricevere visite solo dai familiari stretti e dal suo avvocato. Si ammalata gravemente e si teme per la sua vita. Numerose delegazioni straniere chiedono invano d'incontrarla. In seguito ad una vasta mobilitazione internazionale, si parla di una sua possibile scarcerazione, ma Leyla dichiara che accetterà di essere liberata solo se vi sarà un'amnistia generale per tutti i prigionieri politici in Turchia.
Per il suo coraggio indomito, in pochi anni Leyla è diventata un simbolo della lotta delle donne kurde per l'emancipazione e la libertà.
Intorno a lei continua a crescere la solidarietà internazionale e la mobilitazione di quanti chiedono la sua liberazione.
Dal settembre '94 è cittadina onoraria di Roma. Ha ricevuto nel '95 dal Parlamento europeo il premio "Sacharov" per la libertà di pensiero, un riconoscimento attribuito in precedenza anche a Nelson Mandela, che Leyla non ha potuto ritirare di persona, e nel '96 il premio internazionale "Le Rose" in Danimarca. Nel '97 le è stato assegnato in Italia il premio "Oscar Romero per la dignità" e nello stesso anno è stata candidata al premio Nobel per la pace.
Comunicato:
Il
Comune di Martano (Lecce) conferisce la
cittadinanza onoraria alla
parlamentare curda detenuta da sette anni nelle carceri della turchia
Il 2O aprile 2001 il Comune di Martano (Lecce) ha conferito la
cittadinanza onoraria a
Leyla Zana, "per la sua pluriennale, instancabile e
fondamentale opera svolta per il riconoscimento dei diritti del popolo del
Kurdistan" e "per la grande battaglia di civiltà e democrazia che ella sta
conducendo in favore dei diritti fondamentali dei popoli".
L'iniziativa del Comune è stata realizzata su proposta del
Ciscase
(Comitato italiano per lo Sviluppo e la Cooperazione con l'Anatolia del Sud
Est) e la delibera di conferimento è stata votata all'unanimità dal
consiglio comunale in una seduta pubblica
presiduta dal Sindaco e dalla
Giunta Comunale.
In essa si richiama, fra l'altro, la necessità di affrontare e risolvere la
"questione curda", ricordando la condizione di oppressione vissuta da
secoli dal popolo del Kurdistan, diviso tra i confini turchi, iracheni,
siriani, iraniani e afgani, e misconosciuto nei suoi diritti.
Nella lotta per la rivendicazione dei diritti del popolo curdo un'azione di
particolare rilevanza è stata svolta da Leyla Zana, della cui odissea
vengono ricordate le tappe principali.
La cittadinanza onoraria conferita dal Comune di
Martano, e' stata ritirata
dal figlio di Leyla,
Ronay Zana, attualmente profugo in Francia, in una
emozionante e partecipata cerimonia pubblica, svoltasi nell'aula
consigliare il 22 aprile scorso, alla presenza di una rappresentante del
fronte di liberazione nazionale del
Kurdistan in Italia e di
Dino Frisullo
dell'associazione
"Oltre Confine", che sta conducendo un'intensa campagna
di sensibilizzazione sulle disumane condizioni detentive nelle carceri
turche.
A
Genova il 26 febbraio 2001 il Consiglio comunale ha conferito la cittadinanza
onoraria a Leyla Zana (oltre che a un'altra donna perseguitata : Taslima
Nasrin, del Bangladesh), in quanto esse "lottano, a rischio della propria
vita, per la libertà di espressione e per l'eguaglianza tra i popoli".
Il provvedimento si richiama alla mozione che era stata approvata
all'unanimità dal Consiglio Comunale di Genova il 30 aprile 2000.
La cittadinanza onoraria a Leyla Zana era inoltre già stata concessa dai
comuni di Palermo, Roma e di Trepuzzi (Lecce).
Il Consiglio comunale di Milano nell'inverno 2001 ha approvato un appello per
la scarcerazione di Leyla Zana.
A Perugia un OdG in sostegno a Leyla Zana era stato approvato dal Consiglio
comunale nel 2000.
Campagne sono in atto anche a Catania, e in Sardegna da parte del Comitato
Sarcidano-Kurdistan.
A Savona si e' tenuto un incontro il 4 marzo 2001 (Sala Rossa - Comune di
Savona):
"Lanciamo la campagna per la libertà e la cittadinanza italiana a LEYLA ZANA,
deputata curda, incarcerata ingiustamente nelle galere turche"
organizzata da "Internazionalismo Femminile - Le Sovversive"
con la partecipazione di Nedda Petroni (Comit. Polit. Nazionale del PRC),
Jette Kromann (Sap LU - Danimarca) e Ufficio delle Donne di Pace
(Dusseldorf - Germania)