Ricordo di Giorgio De Gregori

(di Lucio De Marcellis)

 

[L'articolo è stato pubblicato su "Notizie dalla Dèlfico", n. 1-3/2003]

disegno di Peppino Scarselli

 

Nella notte tra il 30 giugno e il 1° luglio 2003 è morto, a Roma, l’illustre bibliotecario Giorgio De Gregori.

Figlio del bibliotecario Luigi (1), Giorgio era nato nella Capitale il 25 settembre 1913. Aveva iniziato la carriera come “Bibliotecario aggiunto” presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze nel 1937.

Tra quegli scaffali si recava a studiare una bellissima studentessa, Rita Grechi, che più tardi divenne sua moglie e dalla quale ebbe due figli: Luigi (junior) (2) e il celebre cantautore Francesco (3).

Nel corso della sua lunghissima e prestigiosa carriera Giorgio De Gregori aveva ricoperto vari incarichi, tra i quali quello di “Soprintendente bibliografico per l’Abruzzo e il Molise”, che lo aveva portato a risiedere  a Pescara, nel periodo dal 1952 al 1960.

Grazie a lui “... anche per le biblioteche abruzzesi e molisane quel decennio rappresentò un risveglio e un passo avanti”. Fu da lui concepito il “catalogo unico abruzzese e molisano” il cui avvio, iniziato alla fine del 1953, richiese un ingente lavoro di coordinamento tra le varie biblioteche delle due regioni (4). In quegli anni, da egli definiti i più felici della sua vita professionale, aveva conosciuto e molto apprezzato il lavoro dei bibliotecari abruzzesi i cui cognomi, scherzosamente amava sottolineare, finivano quasi tutti per “ini”: Aurini, Mincarini e Zuccarini.

Con Raffaele Aurini, aveva intrapreso un rapporto di amicizia e di stima che andava oltre il semplice ambito professionale. Per il «Dizionario bibliografico della gente d’Abruzzo», che nei primi anni ’50 Raffaele Aurini iniziava a pubblicare in fascicoli, Giorgio De Gregori scrisse la prefazione. L’opera poi raccolta in cinque volumi, è stata ristampata nel 2002 da Andromeda Editrice di Colledara (Te) con l’integrazione delle schede inedite del sesto volume, al quale Raffaele Aurini stava lavorando al momento della sua prematura scomparsa, avvenuta il 27 febbraio 1974.

Giorgio De Gregori, che aveva nel passato manifestato ai familiari di Aurini il desiderio di voler pubblicare le schede rimaste inedite, quando gli annunciai che il «Dizionario» stava per essere ristampato a cura del Direttore della Biblioteca “M. Delfico” Luigi Ponziani e degli studiosi che vi operano, Fausto Eugeni e Marcello Sgattoni, accolse con piacere la notizia.

Nel  rispondermi, De Gregori colse l’occasione per testimoniarmi la sua stima per l’amico Raffaele con una e-mail del 16 febbraio 2001, scritta per mezzo di Andrea Paoli, che riporto integralmente:  

"Caro De Marcellis,
il mio assistente Andrea Paoli mi ha letto quello che hai scritto del caro
Raffaele. Ti ringrazio molto perché io conobbi Raffaele, mi sembra, primo
tra i bibliotecari d'Abruzzo, che andai a scovare in una giornata di riposo
a Giulianova.
L'impressione che ebbi di lui fu quella riferita allora e ripetuta quando lo
lasciai l'ultima volta nella bara al cimitero di Teramo, dove corsi appena
seppi della sua morte: l'impressione di un bibliotecario che poteva stare
orgogliosamente alla pari con i bibliotecari governativi, a cui appartenevo
anch'io.
Grazie per averlo fatto rivivere.
Ti abbraccio insieme ad Angela e Irma,
Giorgio De Gregori"

Dal rapporto epistolare con Andrea Paoli (dipendente e Segretario Nazionale dell’A.I.B. - Associazione Italiana Biblioteche) che in questi ultimi sette anni e mezzo è diventato il maggiore collaboratore di De Gregori, ho saputo che Giorgio nell’ultimo periodo della sua vita stava lavorando alla sua autobiografia con l’assistenza del medesimo Paoli, adoperandosi nel progetto fino al 27 giugno 2003 (a soli tre giorni dalla sua scomparsa).

La pubblicazione del libro su Giorgio De Gregori era stata preventivata dall’A.I.B. per essere riconsegnata il 25 settembre 2003, in concomitanza dei festeggiamenti in onore del suo “Socio d’oro”, che avrebbe compiuto novant’anni. La presentazione ufficiale sarebbe poi avvenuta a Roma il 30 ottobre 2003, in occasione del congresso dell’AIB.

De Gregori e Paoli stavano effettuando la 3° lettura di “rifinitura” del testo, quando la morte è sopraggiunta. Fino all'ultimo De Gregori ha mantenuto una grande lucidità, nonostante il crescendo degli acciacchi.

Egli riusciva a rimanere concentrato mentre Paoli gli leggeva le bozze del suo libro, interrompendolo quando c'era una parola che non lo convinceva o che si ripeteva, secondo lui, troppe volte. [Copertina del volume: Paoli ha completato il lavoro durante l’estate “provando a pensare con la testa di Giorgio” e il libro è stato dato alle stampe come lo voleva Giorgio, compreso il titolo: «La mia vita tra le rocce e tra i libri» (5).

Come previsto, la presentazione della pubblicazione è stata fatta a Roma il 30 ottobre a Roma, presso la Sala Esquilino del Palazzo dei Congressi, in occasione di «Bibliocom», la più importante rassegna italiana dedicata al mondo delle biblioteche, giunta quest’anno alla 4° edizione.

In quella occasione è stata ricordata la figura di Giorgio De Gregori e la sua attività professionale; la cerimonia è stata accompagnata dalla proiezione delle numerose foto che ritroviamo pubblicate nella sua autobiografia.

E’ stato questo un momento magico, che ha catturato l’attenzione del pubblico e degli espositori presenti a Bibliocom. Sul suo periodo abruzzese Giorgio aveva scritto un capitolo che è stato inserito nell'autobiografia.

A Paoli diceva sempre che il decennio trascorso in Abruzzo e' stato il periodo professionalmente più bello della sua carriera e che amava molto questa regione e la sua gente. Aveva scelto per la sua pubblicazione, tra le altre, una deliziosa fotografia di lui assieme a Raffaele che li ritrae intenti a scambiarsi confidenze con un sorriso complice che aveva sul retro un commento: "De mulieribus, aut, quod est peximum, de uxoribus...".

Nel 2001 De Gregori  aveva voluto fare quella che e' rimasta la sua ultima uscita pubblica proprio per salutare i colleghi (nuovi per lui) delle biblioteche abruzzesi presenti al congresso «Bibliocom» dell’AIB, in occasione della presentazione del lavoro di masterizzazione dei periodici abruzzesi. La partecipazione gli costò molta fatica fisica ma non voleva assolutamente mancare e, giunto al Palazzo dei Congressi, gli occhi gli brillarono di commozione.

Paoli testimonia che Giorgio De Gregori non ha fatto in tempo a vedere pubblicato anche un’altro lavoro "Protezione e difesa delle biblioteche italiane durante la guerra", di cui aveva scritto un capitolo raccontando la sua esperienza tra il '43 e il '45 presso la direzione generale delle biblioteche trasferita a Padova.

Paoli aveva promesso che la prima copia sarebbe stata per Giorgio, ma la pubblicazione è andata in stampa venerdì 27 giugno 2003, proprio il giorno della sua scomparsa. Desiderio di Giorgio De Gregori era quello di far confluire le sue lettere a carattere professionale nell'archivio dell'AIB, dove aveva costituito negli anni '80 una sezione "Carteggi fra bibliotecari" nella quale sono già raccolte le corrispondenze professionali di Luigi De Gregori, Francesco Barberi, Valerio Cianfarani più altre lettere che si sono aggiunte negli anni.

La volontà di De Gregori è stata esaudita e, a partire dall’inizio di ottobre, è iniziato il trasferimento della sua biblioteca professionale presso l’archivio dell’AIB. Giorgio De Gregori aveva partorito negli ultimi anni anche un ambizioso ed interessante progetto: quello di comporre una bio-bibliografia dei bibliotecari italiani del XX secolo.

Aveva iniziato, ormai in pensione, a lavorare in casa con i carteggi e i documenti in suo possesso riuscendo a mettere insieme ben 169 soggetti. Ad un certo punto però, completata la consultazione della sua biblioteca e dell’archivio personale, non potendo più andare oltre,  aveva deciso di consegnare le preziose cartelle all’AIB.

L’entusiastico accoglimento del progetto ha portato alla pubblicazione del volume, curato insieme a Simonetta Buttò, dal titolo “Per una storia dei bibliotecari italiani del XX secolo – Dizionario bio-bibliografico 1900-1990”, Roma, AIB, pp. 182. La speranza di Giorgio era quella di dare seguito all’iniziativa con la stampa di una seconda edizione, integrata con altri soggetti, da pubblicare nell’anno 2000.

De Gregori immaginava il progetto allargato alla collaborazione dei direttori delle biblioteche dei capoluoghi di provincia, i quali, da lui sollecitati per corrispondenza, avrebbero dovuto comunicare se nelle biblioteche ci fosse stata qualche figura di bibliotecario di spicco, che avesse lasciato buona traccia di sé segnalandone, nel caso, la data di morte in modo da poter consentire la ricerca di qualche notizia sulla stampa locale.

L’edizione integrata non è mai stata pubblicata in un volume cartaceo, ma il progetto di De Gregori è stato portato avanti in questi ultimi anni da un gruppo di studiosi dell’AIB in forma digitale. Sul sito internet dell’AIB, infatti, è possibile consultare il catalogo dal titolo “Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo” all’indirizzo www.aib.it/aib/editoria/dbbi20/dbbi20.htm che è continuamente integrato e aggiornato.

De Gregori, che scherzosamente diceva di essere stato “messo in pensione dal computer”, proprio al mondo dell’informatica e agli uomini che ne fanno un largo uso ha affidato la continuazione del suo lavoro e delle sue idee.

La consegna delle schede cartacee agli studiosi dell’AIB, che hanno saputo integrare ed efficacemente divulgare su Internet la sua raccolta, rappresenta simbolicamente il passaggio del ‘testimone’ da uno degli ultimi e più grandi “bibliotecari del XX secolo”  (come Giorgio De Gregori è stato), alla generazione di uomini che utilizzano il computer e internet, con tutte le potenzialità che queste tecnologie potranno dimostrare nel campo della biblioteconomia.

Diverse testimonianze dedicate a Giorgio De Gregori dopo la sua scomparsa sono state pubblicate recentemente sul sito internet dell’AIB (all’indirizzo: www.aib.it/aib/editoria/n15/03-07omaggio.htm ).

A conclusione di questo contributo, aggiungo la scheda biografica integrale dedicata a Giorgio De Gregori, aggiornata al 18/02/2001, pubblicata nel sito web dell’A.I.B. all’indirizzo www.aib.it/aib/stor/bio/degregorig.htm  a cura di Alberto Petrucciani:

Nato a Roma il 25 settembre 1913, laureato in lettere, è entrato in servizio come bibliotecario aggiunto nelle biblioteche governative nel 1937, presso la Biblioteca nazionale centrale di Firenze.

Trasferito nel 1942 a Roma, ma chiamato alle armi dopo pochi mesi, sul fronte francese, rientrò in Italia dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 e fu comandato a prestare servizio fino alla fine della guerra presso la Direzione generale delle accademie e biblioteche a Padova.

Dopo la Liberazione rientrò in servizio alla Biblioteca di archeologia e storia dell'arte di Roma, con la responsabilità anche della custodia del materiale delle biblioteche tedesche in Roma. Dal 1952 al 1960 Soprintendente bibliografico per l'Abruzzo e il Molise, a Pescara.

Dal 1958 al 1960 direttore dell'ufficio esecutivo del Centro nazionale per il catalogo unico. Dal 1960 direttore della Biblioteca della Corte costituzionale, a riposo nel 1977.

Socio dell'AIB già dal 1937, ha avuto larga parte nella rifondazione democratica dell'Associazione, a partire dal 1946, e ne è stato tesoriere fino al 1954.

Membro del Consiglio direttivo dal 1954 al 1957, primo firmatario dell'ordine del giorno che nell'Assemblea di Chianciano del 1960 decise per una maggiore caratterizzazione professionale dell'AIB, ne è stato nuovamente tesoriere dal 1961 al 1965, segretario dal 1964 al 1967 e dal 1969 al 1975, consigliere ancora dal 1964 al 1967, dal 1969 al 1972 e dal 1975 al 1978. Ha fatto parte inoltre della Commissione di studio per le biblioteche degli enti locali (1963-1968), che preparò i primi standard italiani per le biblioteche pubbliche, è stato redattore capo del «Bollettino d'informazioni», vicepresidente (1958-1961) e commissario (1964) della Sezione Abruzzo.

Dal 1967 al 1969 e poi di nuovo dal 1976 fin verso il 1989 ha curato la Biblioteca e l'Archivio dell'AIB. Socio d'onore dell'Associazione italiana biblioteche dal 1981, nel 2000 è stato nominato "socio d'oro".

Nei suoi numerosi contributi saggistici pubblicati in oltre sessant'anni nelle maggiori riviste professionali, in miscellanee e convegni si è occupato particolarmente dei problemi delle biblioteche pubbliche, della catalogazione collettiva e in cooperazione e del deposito legale.

Ha inoltre curato una Guida delle biblioteche italiane, nel 1969, per l'Ente nazionale per le biblioteche popolari e scolastiche, e una Guida all'organizzazione della biblioteca, promossa dall'AIB e pubblicata dall'Editrice Bibliografica, nel 1979.

Negli ultimi dieci anni si è dedicato particolarmente alla storia recente delle biblioteche e dei bibliotecari italiani, con vari contributi pubblicati sul «Bollettino AIB», «La bibliofilia» e altre riviste e con i volumi Vita di un bibliotecario romano: Luigi De Gregori (Roma: AIB, 1999) e Per una storia dei bibliotecari italiani del XX secolo: dizionario bio-bibliografico 1900-1990 (ivi, 1999, con la collaborazione di Simonetta Buttò).

 

       Teramo, 6 novembre 2003                                            

 


 Note:

1) Luigi De Gregori (senior) è stato bibliotecario e padre di Aldo (figlio maggiore, che ha lavorato presso la biblioteca del Consiglio nazionale delle ricerche fin dal 1923), Maria (che ha lavorato nel Centro nazionale per il catalogo unico delle biblioteche italiane), Francesco (partigiano, morto nella zona montana di Torre Natisone alla fine del settembre 1944), Giorgio (il bibliotecario al quale è stato dedicato questo contributo) e Luciano (il minore, assunto nel 1949 alla Biblioteca Apostolica Vaticana). Giorgio De Gregori ha dedicato a suo padre la pubblicazione dal titolo Vita di un bibliotecario romano: Luigi de Gregori. Roma, Associazione italiana biblioteche, 1999, 269 pp. ISBN 88-7812-049-9. La biografia descrive le vicende e gli studi di un bibliotecario vissuto nella prima metà del secolo. Giorgio De Gregori nella Premessa ringrazia Andrea De Paoli per il preziosissimo e fondamentale aiuto che gli ha offerto nella stesura del libro, reso necessario dagli aumentati problemi alla vista; ringrazia inoltre il figlio Luigi ed il nipote Giuseppe per la digitalizzazione delle immagini, il figlio Francesco per la "risciacquatina in Arno" del testo e l’anziana sorella Maria per aver custodito e sapientemente ordinato i documenti che sono serviti di supporto alla biografia.

 

2) Luigi De Gregori (junior) è nato nel 1944 e ha lavorato alla Biblioteca Comunale Sormani di Milano fino all’inizio degli anni ’80. Ha quindi lasciato l’attività di bibliotecario che era stata anche quella del nonno Luigi, di suo padre e dei suoi zii paterni, per seguire la sua grande passione: la musica. E’ stato lui ad aver scoperto, e in un certo senso lanciato, il fratello Francesco. Luigi, che si firma Luigi Grechi (usando il cognome della madre per non beneficiare della notorietà del fratello), è autore tra l’altro del brano “Il bandito e il campione”, portato al successo da Francesco. Nell’aprile 2003 è uscito il suo ultimo Cd, “Pastore di nuvole”. Maggiori informazioni si possono trarre dal sito Internet:  www.luigigrechi.it 

3) Francesco De Gregori è nato a Roma il 4 aprile del 1951. Ha trascorso parte della sua infanzia a Pescara per poi fare rientro stabilmente nella Capitale alla fine degli anni cinquanta. A Roma ha frequentato il liceo classico Virgilio, dove ha vissuto in prima persona gli eventi e i fermenti politici del movimento studentesco del '68. Fortemente ispirato dalla musica e dai testi di Fabrizio De Andrè ma anche successivamente dalle canzoni di Bob Dylan, De Gregori ha iniziato ad esibirsi, appena sedicenne, al Folkstudio, presentato dal fratello maggiore Luigi, anche lui musicista. Nel piccolo locale di Trastevere, luogo prediletto dei musicisti di tutto il mondo di passaggio per Roma ha esordito come interprete. Per una biografia dettagliata di Francesco De Gregori si rimanda al sito Internet: www.sonymusic.it/degregori

4) Nel 1961 Giorgio De Gregori lascia la carica di Soprintendente alle biblioteche d’Abruzzo e Molise. Al suo successore lascia una dettagliata relazione sullo stato delle numerose biblioteche dalla quale, a proposito della Biblioteca Delfico e del palazzo omonimo dove la stessa doveva essere trasferita, si legge (vedi pag. 184 dell’autobiografia):  “… I lavori a Palazzo Delfico sono stati sospesi per esaurimento di fondi e perché l’ultimo piano del palazzo è ancora occupato dagli inquilini dell’Amministrazione. Intanto sempre più grave si fa la crisi di spazio nella Biblioteca Provinciale di Teramo. Tanto che la Soprintendenza Bibliografica, presi gli opportuni accordi con quella ai monumenti e gallerie dell’Abruzzo e Molise di Aquila, ha prospettato la possibilità, dopo che già i migliori locali del Palazzo Delfico sono stati assegnati all’Archivio di Stato, di coprire  il cortile del palazzo per farne una sala di lettura, e di adibire i porticati adiacenti e le stanze contigue a magazzini librari. In tal modo sarebbe consentito, se i lavori del palazzo venissero immediatamente ripresi limitatamente a detti ambienti, di trasferire in essi la parte viva della Biblioteca ed i suoi servizi al pubblico rimandando gli ulteriori lavori all’ultimo piano del palazzo a quando sarà possibile renderlo libero dagli inquilini che lo occupano…

5) L’autobiografia di Giorgio De Gregori «La mia vita tra le rocce e tra i libri», curata in collaborazione di Andrea De Paoli, oltre ad una presentazione di Alberto Petrucciani, contiene anche 263 foto in bianco nero, un indice dei nomi e un indice delle fotografie, per un totale di 287 pagine. Per l’acquisto del libro, il cui costo è di 20 Euro, ci si può rivolgere all’AIB,  Associazione italiana biblioteche, Casella postale 2461 - 00100 Roma A-D (c/o Biblioteca nazionale centrale, viale Castro Pretorio 105 - 00185 Roma) tel. +39-06-4463532, fax +39-06-4441139, e-mail: aib@aib.it, AIB-WEB: http://www.aib.it


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