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"E' sorprendente constatare come i cattolici, e gran parte dei loro sacerdoti, non conoscano la Bibbia. Diversamente dal resto delle religioni cristiane, la Chiesa cattolica non solo non incoraggia la lettura diretta delle Sacre Scritture, ma la rende più difficoltosa. Se guardiamo indietro nella storia, vedremo che sono passati solo due secoli da quando la Chiesa abolì la norma che ne impediva, pena l'ergastolo, la traduzione in qualsiasi lingua volgare. Fino al XVI secolo, quando, sfidando la Chiesa, Lutero pubblicò la sua traduzione in tedesco, erano in pochi coloro che conoscevano il greco e il latino per accedere direttamente ai testi biblici. La Chiesa cattolica spagnola non ha ordinato la traduzione castigliana della Bibbia fino all'ultimo decennio del XVIII secolo. Oggi, però, così come negli ultimi duemila anni, la quasi totalità della massa dei credenti cattolici non ha ancora letto direttamente le Sacre Scritture.
Al giorno d'oggi, benché la Bibbia sia a portata di tutti, la Chiesa cattolica continua a formare il suo gregge con il Catechismo e con la Storia Sacra, testi talmente truccati che hanno poco a che fare con la realtà che pretendono riassumere. Si cerca di evitare la lettura diretta della Bibbia - nel migliore dei casi i testi vengono manipolati con l'aggiunta di decine di annotazioni peculiari, come nell'edizione Nàcar-Colunga - e la ragione è molto semplice: ciò che sostiene la Chiesa cattolica non ha grande attinenza con ciò che è scritto nella Bibbia!"
Pepe Rodrìguez, "Verità e menzogna della Chiesa cattolica", Ed. Riuniti, Roma, 1999.