Escursione in bassa Val Codera


Sono le 6,23 del 30 Aprile 2000 parte la prima gita del Trekking dell’Associazione Sportiva Grezzago, siamo in otto, Paolo, Luciano, Franco, Massimo, Alberto, Ugo, Ferruccio ed il sottoscritto cioè Ennio.

Il tempo è incerto, molte nuvole, ma la temperatura è mite. Meta della prima gita è la Val Codera.

La Val Codera è una piccola valle laterale posta all’inizio della Val Chiavenna. La particolarità di questa Valle è di non avere nessuna strada carrozzabile che conduca al suo interno, quindi i paesi sono raggiungibili solo a piedi o a dorso di Mulo.

Di solito quando si viene da queste parti, si sale a Codera, il paese più conosciuto, anche noi andremo lì, ma la prenderemo un po’ larga….. L’itinerario prevede di salire a S Giorgio, poi visitare Cola, scendere a Cii e finalmente arrivare a Codera .

Arriviamo a Novate Mezzola (212 m) alle ore 7.30, all’altezza della Farmacia, abbandoniamo la Statale SS 36  dello Spluga e giriamo a destra, la strada conduce alla frazione di Mezzolpiano dove alla fine della strada si apre un ampio parcheggio. Da qui parte il sentiero per Codera.

 Alle ore 8:00 siamo finalmente pronti, torniamo indietro sulla strada asfaltata, dopo 200 metri circa prendiamo a sinistra per S. Giorgio; attraversiamo un ponte sul torrente Codera, e vicino ad una cava sulla sinistra scorgiamo il sentiero, sono le 8.17 quando finalmente c’inoltriamo nel bosco.

Il sentiero è abbastanza ripido, ma è ben tenuto e molto panoramico, più si sale e meglio si gode del panorama offerto dalla valle sottostante e dal monte Legnone ancora ricoperto da neve.

Colpa di Paolo (come al solito) il gruppo si fraziona un po’: davanti a fare l’andatura Paolo, Ferruccio, Franco ed io, dietro molto sgranati gli altri.

8,55, raggiungiamo una croce in pietra con una madonnina nera al suo interno, ne approfittiamo per fermarci ad ammirare il paesaggio, e nel contempo aspettiamo il resto della truppa.

Sono le 9,20, dopo aver attraversato un magnifico bosco di betulle, giungiamo a San Giorgio (748 m), il paesino è molto caratteristico, poche case molto ben tenute con una minuscola Chiesa ed un ancora più minuscolo Cimitero (buon segno).

Qui ci rifocilliamo con una buona “michetta” con la pancetta ed un fiasco di Chianti comperato da Franco a Novate Mezzola per la modica cifra di diciottomilalire !  spendaccione !

Ore 10,10 quando riprendiamo il cammino, la sosta è stata lunga, ma è stato inevitabile, la particolarità del luogo merita una visita attenta.

Scendiamo rapidamente verso il torrente del Vallone di Revelaso che raggiungiamo alle 10,22 la compagnia si è scaldata, complice il fiaschetto di Chianti, Franco prende un po’ in giro Alberto per il suo abbigliamento da escursionista della domenica.  Al torrente ci fermiamo per una foto di gruppo poi ricominciamo la salita verso Cola.

Salendo verso Cola scorgiamo due scoiattoli, una salamandra e molte chiocciole ma la cosa che più mi entusiasma sono i castagni secolari che s’incontrano in questo tratto di montagna. Non si tratta di qualche albero, ma di un bosco vero e proprio di castagni molto vecchi una sorpresa inaspettata, visto lo scempio cui sono state sottoposte le nostre montagne.

 11,10 finalmente il sole! Siamo in vista delle prime case di Cola           (1018 m), il piccolo borgo si sviluppa lungo il sentiero, le baite sono tutte chiuse o abbandonate…il panorama è impagabile, proseguiamo senza fermarci.

Da qui in poi comincia la discesa verso la nostra meta, alle ore 11,20 cominciamo un sentiero scavato nella roccia della montagna (il famoso Tracciolino), è uno spettacolo che non crederesti mai di vedere a così bassa quota, Ugo si dispera perché ha dimenticato a casa sia la macchina fotografica che la telecamera si dovrà accontentare di conservare queste emozioni dentro di se.  

 Ora possiamo vedere, dall’altra parte della montagna, l’abitato di Codera alle ore 11,32 attraversiamo la frazione di Cii (851 m), poche baite molto ben tenute.

Prima di arrivare a Codera ci aspetta un’altra bella sorpresa, due arditi ponti Romanici in pietra ci consentono di attraversare prima il roccioso sbocco della Val Ladrogno, e poi la forra del torrente Codera. Mi viene da pensare alla capacità dell’Uomo di fare cose meravigliose che si fondono con la natura divenendone parte e, sempre lo stesso Uomo, distruggerla in modo sistematico con altrettanta capacità….. mah.

Raggiungiamo Codera (825 m) che è mezzogiorno, il tempo di cambiarci gli abiti sudati e siamo seduti a tavola al Rifugio Risorgimento.

Pizzoccheri, Brasato, Bresaola, Formaggi, Crostata, caffè e naturalmente Vino costituiscono il pasto frugale che ci concediamo (Spesa: trentamila a testa).

Alle ore 15,30 prendiamo il sentiero che porta a Mezzolpiano, la voglia di camminare non c’è più, ma scendere si deve.  Ore 17,10 siamo al parcheggio.

Conclusione: un’escursione in una valle non contaminata dalle auto, un’esperienza che consiglio a tutti, da parte mia penso che questa non sia solo una bella gita, ma sia un vero e proprio salto nel passato, un passato che per molti versi mi sento di rimpiangere.

 

 

 

                     


MAPPA DEL PERCORSO

Periodo Consigliato Maggio-Giugno e Settembre-Novembre
Dislivello 549 m a S. Giorgio + 250 m a Codera
Tempo di Percorrenza 5-6 ore
Difficoltà E
Punto di  partenza Novate Mezzola frazione di Mezzolpiano ss 36 dello Spluga 106 km da milano 
Guide e carte  Kompass 1:50.000 "Chiavenna-Val Bregaglia", Sentieri e ascensioni facili in Valchiavenna", Edizione Rota - Chiavenna 1989; Gogna A. e Miotti G.
Informazioni locali Rifugio Risorgimento Tel.034362037, Ass. Amici della Val Codera tel. 034244145 
 

        

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