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Detto questo possiamo senz’altro capire che i canarini si dividono in due gruppi fondamentali : I LIPOCROMICI  e i MELANINICI.

I  lipocromici sono quelli privi di disegno e che quindi hanno un piumaggio di colore uniforme e cioè le seguenti varietà di colore: giallo, rosso, giallo avorio, rosso avorio , bianco dominante, bianco recessivo, lipocromici ad occhi rossi.

I melaninici invece, dotati di disegno, hanno quattro tipi di base che sono: nero (ex nero-bruno), bruno, agata e isabella. A questo si sono aggiunti altri otto tipi: pastello, pastello ali grigie, opale, phaeo o ino   ( ex rubino ossidato), satinè, topazio, eumo, onice. Quest’ultimo tipo non è ancora standardizzato. E’ importante dire che tutti questi tipi si suddividono ancora in varietà e categorie e in tute le varie combinazioni tra loro .

Se abbiamo ben compreso tutte queste nozioni, siamo ora in grado di chiamare i canarini nel modo corretto. Tanto più se trattasi di melaninici. Infatti, nell’indicare un canarino, dobbiamo indicare il tipo , la varietà e la categoria. Vedremo meglio pi in dettaglio come, ma per ora accenniamo che il tipo indica il modo in cui è espresso il disegno, la varietà è il colore e la categoria è il modo in cui il colore è espresso. Capiamo quindi facilmente che i lipocromici non hanno tipo in quanto non hanno disegno. La varietà mi sembra evidente, mentre bisogna spendere due parole per la categoria. L’esempio è più comprensibile se fatto su un lipocromico anche se le stesse cose valgono per il melaninico.Abbiamo detto che un canarino ad esempio può essere di colore (varietà) giallo. Avremo tutti notato però che alcuni canarini sono più gialli di altri e addirittura altri hanno il giallo solo in alcune zone ben precise del corpo, come ad esempio intorno al becco o sul codione. Tutto questo dipende da come il colore è espresso, ovvero noi vedremo un colore più carico se questo si spinge fino all’apice della piuma. In questo caso ci troveremo di fronte ad un cosiddetto intenso. Se invece il colore non raggiunge l’apice, avremo come effetto un colore più smorto. E’ questo il colore del canarino detto brinato. E’ bene sottolineare subito che l’accoppiamento giusto tra due canarini è proprio quello di assortire, salvo eccezioni, i partner in modo che siano uno intenso ed uno brinato. Questo per mantenere inalterata la compostezza del piumaggio. Se accoppiamo due intensi tra loro, otterremo una prole con piumaggio ruvido, che si spezza facilmente e , se si continua su questa linea, anche delle zone implumi intorno agli occhi ad esempio. Dall’accoppiamento di due brinati invece avremo dei figli con un piumaggio rilassato e scomposto fino ad arrivare ai famigerati lumps che altro non sono che delle piume “abortite” che proprio in virtù dell’abbondanza del piumaggio non hanno una crescita regolare e si attorcigliano su se stesse ancor prima di nascere, circondandosi spesso di sostanza caseosa, dando luogo così a delle vere e proprie cisti. Questo fenomeno è abbastanza frequente nella terza categoria che è quella dei mosaico. Questi canarini esprimono il colore giallo ad esempio solo in alcune zone dette di elezione. Altra cosa importante di quest’ultima categoria  è che sono gli unici ad avere un dimorfismo sessuale. Infatti, in tutti i canarini, il maschio non si distingue dalla femmina se non per alcune caratteristiche scheletriche non evidenti ai novizi. Nei mosaici invece, queste zone di elezione sono più ridotte nella  femmina e quindi si riconosce facilmente il sesso. Adesso sappiamo ancora di più e quindi non avremo difficoltà a chiare ad esempio un canarino lipocromico secondo la varietà e categoria. Ad esempio diremo quel canarino è un giallo (varietà) intenso (categoria), oppure un rosso brinato e cosi via. Se invece stiamo osservando un lipocromico dobbiamo aggiungere il tipo ed allora diremo ad esempio quel canarino è un agata (tipo) rosso (varietà)  mosaico (categoria), oppure un isabella giallo intenso. Brevemente , nelle prossime pagine, potremo vedere delle piccole monografie che indicheranno tutte le varietà e tipi del canarino di colore con foto e spiegazione. Ancora una volta ribadisco il fatto che non è possibile in questa sede parlare diffusamente di tutte le mutazioni esistenti, ne tantomeno parlare di genetica, ovvero dei risultati, peraltro molto variabili, ottenibili dall’incrocio dei vari fattori. Ricordo ancora però che nella pagine dedicate alla genetica potrete trovare già delle valide indicazioni e che comunque per esigenze personali potrete inviarci un e-mail e ottenere una risposta tecnicamente sicura dai nostri soci  giudici.

          

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