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SALMO 30

 

[1]Salmo. Canto per la festa della dedicazione del tempio. Di Davide.

[2]Ti esalterò, Signore, perché mi hai liberato e su di me non hai lasciato esultare i nemici.

[3]Signore Dio mio, a te ho gridato e mi hai guarito.

[4]Signore, mi hai fatto risalire dagli inferi, mi hai dato vita perché non scendessi nella tomba.

[5]Cantate inni al Signore, o suoi fedeli, rendete grazie al suo santo nome,

[6]perché la sua collera dura un istante, la sua bontà per tutta la vita. Alla sera sopraggiunge il pianto e al mattino, ecco la gioia.

[7]Nella mia prosperità ho detto: <<Nulla mi farà vacillare!>>.

[8]Nella tua bontà, o Signore, mi hai posto su un monte sicuro; ma quando hai nascosto il tuo volto, io sono stato turbato.

[9]A te grido, Signore, chiedo aiuto al mio Dio.

[10]Quale vantaggio dalla mia morte, dalla mia discesa nella tomba? Ti potrà forse lodare la polvere e proclamare la tua fedeltà?

[11]Ascolta, Signore, abbi misericordia, Signore, vieni in mio aiuto.

[12]Hai mutato il mio lamento in danza, la mia veste di sacco in abito di gioia,

[13]perché io possa cantare senza posa. Signore, mio Dio, ti loderò per sempre.

 

Commento

 

E' una lode a Dio protettore e guaritore. Davide, che ha sperimentato nella sua vita la verità di quanto asserito nel salmo, è categorico: il Signore salva e guarisce quanti si affidano a Lui con fede. Quella fede che Gesù richiama con insistenza come requisito indispensabile per ottenere le grazie. Senza alcuna titubanza, tipica di molti cristiani moderni, Davide chiede aiuto a Dio in ogni circostanza. La vera umiltà del grande Davide lo fa dipendere, senza vergogna, totalmente dal Creatore in ogni situazione. Il grande combattente e profeta, colui che ha lottato contro orsi e leoni e ha abbattuto il gigante Golia (simbolo dell'arroganza demoniaca), riconosce in tutte le sue azioni  positive il merito esclusivo di Dio. Quanti cristiani hanno l'umiltà di riconoscerlo?

Il profeta ci insegna anche, ispirato dallo Spirito Santo, a pregare con fiducia ed abbandono in Dio per ottenere la guarigione dell'anima e del corpo; avvalorando, anche in questo caso, l'eterna verità della Parola di Dio "Figlio, non avvilirti nella malattia, ma prega il Signore ed egli ti guarirà" (Sir. 38,9).

Numerosi sono i passi del Nuovo Testamento in cui lo Spirito Santo stimola le preghiere di guarigione, protezione e liberazione, dimostrando l'amore paterno del Signore e l'eterna validità dei salmi.

Ma il salmista ci insegna pure a non confidare nella nostra prosperità "Nulla mi farà vacillare!", ma solo nella bontà e misericordia del Padre nostro che è nei cieli il quale afferma eternamente "Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai" (Is. 49,15).