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Lettera aperta

 

E' stata pubblicata sulla Rivista "Teologica" N. 26, marzo aprile 2000

 

I  MEA  CULPA

 

Sta facendo molto discutere il proposito, da parte di Papa Giovanni Paolo II, di continuare nella rassegna dei mea culpa per le persecuzioni attuate, nel corso dei secoli, dagli uomini di chiesa nei confronti di altri uomini. Alcuni mormorii si odono, secondo alcuni mass media, in seno pure ai vescovi oltre che tra gli storici; mormorii che ciascuno può leggere sui giornali.

Il gesto del papa che chiede scusa al mondo per gli errori compiuti da alcuni uomini di Chiesa (che hanno anche perseguitato i santi, come ad esempio la vita di padre Pio dimostra) acquista sicuramente una connotazione coraggiosa e conferma le Parole di nostro Signore Gesù Cristo "Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere. Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità… " (Mt. 7,19 seg.). Dio vuole infatti che il Vangelo venga predicato e vissuto in quanto ha esortato perentoriamente "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso" (Lc. 10,27). Miriadi di santi hanno testimoniato e testimoniano con la loro vita la sequela del Vangelo anche se la maggior parte delle persone dimenticano che il cristianesimo ci ha donato e ci donerà innumerevoli testimoni del Vangelo, come confermato dalle giornate del calendario intitolate coi loro nomi!

Ma accanto ai santi vivono purtroppo i "diavoli", come ad esempio l'apostolo Giuda (un principe della Chiesa che oggi chiameremmo con l'appellativo di cardinale) "Rispose Gesù: - Non ho forse scelto io voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo! -. Egli parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota: questi infatti stava per tradirlo, uno dei Dodici" (Gv. 6,70). Non vanno di conseguenza confuse le loro opere che sono logicamente antitetiche. Il Papa ha fatto bene a chiedere scusa per il comportamento di quanti hanno violato i precetti evangelici.

Però, per evitare confusione e strumentalizzazioni varie, come cattolici desideriamo in egual misura altri gesti coraggiosi da parte delle gerarchie della Chiesa che pronunciano o ripetono i "mea culpa". Vogliamo una denuncia circostanziata per le persecuzioni che hanno subito e che subiscono i cattolici ad opera di altri uomini: persecuzioni che hanno comportato il martirio fisico di molti cristiani, anche ai nostri giorni come ad es. nel caso dei frati sgozzati in Algeria, dei preti imprigionati in Cina o dei cattolici uccisi a Timor Est ecc.. Gradiremmo quindi che la voce del Papa si levasse a condannare nella stessa misura:

a)      le persecuzioni che hanno martirizzato e che continuano ad opprimere i cristiani (es. la persecuzione comunista nei Paesi d'Oltre Cortina, quella nei paesi musulmani, in Cina ecc.);

b)      gli atteggiamenti che li isolano e li insultano in certi ambienti;

c)      la denigrazione dei temi della fede ad opera di personaggi dello spettacolo, di artisti o di scrittori vari ecc.

Vorremmo infine che con voce autorevole sia il Papa che le nostre gerarchie della Chiesa:

a)      difendessero i simboli sacri della nostra religione, come ad esempio i Crocifissi che gli appartenenti ad altre religioni, ospiti nel nostro paese, vorrebbero togliere;

b)      additassero al mondo le immense opere di bene spirituale e fisico compiute dai veri seguaci del Vangelo - guarigioni spirituali e fisiche (es. Padre Pio, Padre Tardif, Padre Betancourt ed altri); costruzione di ospedali in Europa e nel mondo (che altri poi distruggono!), assistenza ai malati, ai giovani, ai carcerati, istruzione scolastica ecc.- 

Solo denunciando, per amore di verità,  anche il male sofferto in ogni epoca dai cattolici e sottolineando il bene fatto dagli stessi, il mea culpa ripetutamente pronunciato in questo ultimo periodo acquisterebbe un valore pienamente evangelico, non soggetto a strumentalizzazioni varie.

Il presidente

Dr. Arrigo Muscio