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L'IMMIGRAZIONE MUSULMANA

 

La possibilità, dopo la sparuta manifestazione di Torino, che il nostro Governo ha concesso alle donne musulmane presenti nel nostro Paese di indossare il chador anche sulle fototessere di riconoscimento  (un quotidiano ha titolato "Il Governo cede: sì alle foto con il chador sui documenti")[1], diversamente da quanto previsto persino negli stessi paesi islamici, ripropone il problema dell'immigrazione musulmana in tutta la sua gravità. Soprattutto se di considera il fatto che alcune donne musulmane, in assenza della solidarietà delle femministe "nostrane" (sempre pronte a gridare ad esempio al diritto d'aborto e non al diritto di part time!), contestano l'uso del chador " una vergogna che un uomo scenda in piazza per chiedere che le donne si velino il viso» -  Sued Benkhdin, marocchina, che lavora come consulente del ministero degli Esteri[2] - e  che milioni di famiglie italiane (la maggior parte cattoliche!) attendono ancora da parte del Governo un concreto ed efficace sostegno economico (all'europea!) per concretizzare il dettato costituzionale a favore della famiglia.

Recenti statistiche Istat, riportate dai mass media, dimostrano infatti che la denatalità nel nostro Paese è ormai un dato costante a vantaggio, invece, di una prolificità delle coppie di immigrati, la maggior parte dei quali sono di religione islamica, che trovano orecchi politici attenti alle loro esigenze, senza alcuna contropartita di reciprocità per i cattolici residenti nei paesi islamici.

Pare comunque che, salvo rare eccezioni (es. Mons. Maggiolini, Badget Bozzo, padre Betancourt, ecc.), pochi si stiano accorgendo del pericolo che la nostra civiltà cristiana sta correndo, soprattutto in Italia dove vive il Vicario di Cristo. Le prime avvisaglie si sono già avvertite quando alcuni genitori musulmani hanno chiesto in una scuola di Genova di eliminare i Crocifissi. L'immigrazione islamica comporta necessariamente l'importazione dei valori dell'Islam che trova nei fondamenti coranici il concetto che "tutti gli altri", soprattutto gli appartenenti alle religioni del libro (cioè cristiani ed ebrei), sono da considerare come nemici e devono essere trattati di conseguenza. La solidarietà in campo musulmano esiste, per volontà coranica, solo per gli appartenenti all'Islam, come hanno sperimentato a loro spese i cristiani di Sarajevo i quali, mentre durante la guerra provvedevano a distribuire gli aiuti anche ai musulmani, alla fine della stessa  sono stati retrocessi dai musulmani, ben più numerosi di loro, a cittadini di serie B. Il loro amore verso il prossimo è ben diverso da quello cristiano espresso ad esempio nella parabola del Buon Samaritano che impone invece il dovere di solidarietà nei confronti dei "veri bisognosi", senza distinzione di razza, lingua, religione. La Parola di Dio espressa in altre parti della Bibbia prevede invece per i lavativi ed i delinquenti (senza distinzione di razza, lingua e religione)  altri trattamenti "E infatti quando  eravamo presso di voi, vi demmo questa regola: chi non vuol lavorare  neppure mangi." (Tess. 3,10) - "Il violento deve essere punito, se lo risparmi, lo diventerà ancora di più." (Pr. 19,19).

Per chi comunque volesse approfondire la differenza abissale tra la religione cristiana e quella musulmana, considerata dal professor Besançon la più lontana dalla nostra "Bisogna sapere innanzitutto cos'è l'islam, e conoscere la sua teologia. Quando la si esamina da vicino, si capisce che è molto più lontana dal cristianesimo delle altre religioni. Perché l'islam nega in maniera molto forte i tre dogmi fondamentali: la Trinità, l'Incarnazione e la Redenzione"[3],  può leggere il libro "Gesù e Maometto" di Daniel Mariano.

Ciò che conta maggiormente, comunque, sono i fatti oggettivi ed incontestabili della persecuzione che i cattolici subiscono nei paesi islamici (Timor Est docet!) nei quali non possono minimamente professare in pubblico la loro religione e neppure indossare, in maniera visibile, oggetti sacri (figuriamoci a farsi fotografare per eventuali fototessere con una croce bene in evidenza!). Trattamento ben diverso da quello attuato per gli islamici che si recano in Europa liberissimi di professare pubblicamente il loro credo, di ottenere la costruzione di moschee e di fare proseliti.

Secondo una certa documentazione, "Il vero volto dell'Immigrazione" di Giuli Valli e "Il quarto livello" di Carlo Palermo, esiste una precisa strategia tesa a favorire l'immigrazione musulmana in Europa per disgregare i valori Occidentali costruiti sul cristianesimo. Proseguendo su questo cammino i risultati non si faranno attendere e per saggiarne la qualità basta recarsi nei paesi islamici e professare pubblicamente la religione cattolica o le abitudini occidentali (es. girare in minigonna o corteggiare le loro ragazze ecc.) per provarne le conseguenze. Può anche essere utile leggere le recenti autobiografie scritte dalle donne  che hanno provato sulla loro pelle, tra il silenzio delle femministe occidentali, i valori dell'Islam (abbiamo indicato i titoli, le autrici e le case editrici nel nostro link "libri consigliati" presente nella nostra home page). Ciò che fu impossibile a Lepanto, grazie anche alla preghiera del Santo Rosario, sta avvenendo ai giorni nostri in maniera soft, ma capillare; grazie all'ignoranza dei cristiani, alla tolleranza e complicità di certe forze politiche occidentali. L'allarme lanciato dal vescovo di Smirne, Mons. Bernardini, alla presenza del Papa, durante il sinodo dei vescovi acquista quindi i contorni di un sinistro presagio. Il vescovo ha citato «un autorevole personaggio musulmano» che avrebbe detto ai suoi interlocutori cristiani: «Grazie alle vostre leggi democratiche vi invaderemo, grazie alle nostre leggi religiose vi domineremo». E ha aggiunto: «Il dominio è già cominciato con i petroldollari, usati per costruire moschee e centri culturali nei paesi cristiani dell'immigrazione islamica, compresa Roma. Come non vedere un chiaro programma di espansione e di riconquista?». Il dialogo con l'Islam, secondo Bernardini, rischia di risultare «un dialogo tra sordi». Ovviamente «bisogna distinguere la minoranza fanatica dalla maggioranza tranquilla, ma questa, ad un ordine dato in nome di Allah o del Corano, marcerà senza esitazioni». Bernardini ha proposto la convocazione di «un Sinodo o un simposio di vescovi» per affrontare il problema degli islamici nei paesi cristiani e ha lanciato un monito: «Non si conceda mai ai musulmani una chiesa cattolica per il loro culto, perché questo ai loro occhi è la prova più certa della nostra apostasia»[4].

 

 

 

 

 

 



[1] Il Giornale 11 novembre 1999, pag.1 e 18

[2] From: "Una voce grida...!" <unavocegrida@SoftHome.net> "Corriere on-line", sabato 30.10.99

[3] From: "Una voce grida...!" <unavocegrida@SoftHome.net> "Avvenire", Sabato 23 Ottobre 99

[4] From: "Una voce grida...!" <unavocegrida@SoftHome.net> "Corriere on-line", giovedì 14.10.99
Al sinodo Vescovo turco lancia l'allarme: «L'Islam presto ci dominerà»