Libri scritti da Arrigo Muscio Lettera di un bambino
abortito alla madre La catechesi di satana
durante un recente caso di esorcismo |
L’EDUCAZIONE SESSUALE A SCUOLA [6]Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli
che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una
macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. [7]Guai al mondo per gli scandali! E` inevitabile che avvengano
scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo! [8]Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di
scandalo, taglialo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita
monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco
eterno. [9]E se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, che avere due occhi ed essere gettato nella Geenna del fuoco. Mt. 18,6 Le vicende che hanno fatto scaturire un nostro esposto alle Autorità riguardo all’educazione sessuale impartita nelle scuole milanesi http://spazioweb.inwind.it/genitoricattolici/lettere%20aperte02.htm#educazionesessuale (“educazione sessuale” che ha suscitato un vespaio di polemiche) e le numerose e-mail di approvazione ci hanno indotti a trattare il problema in maniera particolareggiata, in modo da fornire della utile documentazione ai docenti ed ai genitori che desiderano contrastare l’imperante prevaricazione che sta avvenendo a tal proposito. Ovviamente non ci stiamo riferendo alla vera educazione sessuale della quale abbiamo trattato nell’e-book “La famiglia secondo la Parola di Dio” http://digidownload.iol.it/arrigomuscio/la%20famiglia.htm , ma di quella “imposta” da personale esterno alla famiglia. In un Paese in cui esiste la possibilità di chiedere l’esonero dall’insegnamento della religione cattolica, pare che non esista invece l’esonero dalle “lezioni di educazione sessuale” in cui gli insegnanti dei ragazzi vengono lasciati fuori dalle aule. Prima di esaminare le norme di legge a tutela dei minori indichiamo la seguente documentazione assai sintomatica: 1) Dal
libro "Educazione sessuale: tappa
massonica
verso l'annientamento dell'uomo" del dott. Carlo Alberto Agnoli
(magistrato)- ed. Civiltà - Brescia tel. e fax 030 3700003 "Il
dott. Carlo Alberto Agnoli, consigliere di Corte d'Appello, ci ha affidato
per la pubblicazione questo suo studio concernente il "progetto" di
"educazione sessuale" -
o meglio, sensuale! - che si vorrebbe introdurre nelle scuole italiane. Egli,
che è specialista anche di dottrine e di questioni massoniche, ha qui
impugnato questo mostruoso progetto perché facente parte, anch'esso, dei "piani massonici", come lo si
può constatare anche in queste poche citazioni che anticipiamo Noi, qui, a
conferma: -
Il nostro scopo finale è quello di Voltaire e della Rivoluzione
francese: cioè l'annichilimento completo del cattolicesimo e perfino
dell'idea cristiana. (….) E' alla gioventù che bisogna mirare: bisogna
sedurre i giovani!…-.(Dall'Istruzione
segreta, del 1819, del Nibius, capo dell'alta Vendita). -
Noi abbiamo intrapresa la corruzione in grande (…), la corruzione che
deve condurci al seppellimento della Chiesa. (….). Il cattolicesimo…..non
teme la punta del pugnale, ma può cadere sotto il peso della corruzione (….).
Popolarizziamo il vizio nelle moltitudini; che lo respirino coi cinque sensi,
che se ne saturino (…). Fate dei cuori viziosi e voi non avrete più cattolici
(….). Lasciate in disparte i vecchi e gli uomini maturi; andate, invece,
dritto alla gioventù, e, se è possibile anche all'infanzia…(Dall'Istruzione segreta, del 1838, di
"Vindice", membro dell'Alta Vendita). - La magia sessuale
costituisce la conclusione finale e la dottrina più segreta della filosofia
occulta - (Francesco Brunelli, Gran maestro della Massoneria di Memphis e
Misraim e dell'Ordine Martinista). -
L'eccitamento sessuale rende i bambini non più atti ad essere
educati; esso conduce all'odio; e all'odio contro i genitori e contro gli
adulti e, perfino, contro se stessi (…). La perduta del pudore è il primo
sintomo di imbecillità -
(Sigmund Freud, "3 svolgimenti", Vienna, 1905 - Freud era iscritto
alla Massoneria ebraica del B'nai B'rith). -
E, in un "Programma" della Massoneria, descritto in una circolare
segreta, si legge: - Deve essere
eliminata dall'educazione ogni traccia di Cristianità e di soprannaturale
Vita di Grazia (….) "preti e Religiosi devono essere esclusi
dall'insegnamento. Ogni distinzione tra i sessi, nell'educazione, deve
scomparire…Cfr. Chiesa viva, n. 109, p.5…-. 2) Suggeriamo inoltre la lettura
dello scritto “Critica alla psicanalisi” http://digilander.iol.it/arrigomuscio/psicanalisi.htm
Ciò premesso passiamo ad elencare le norme poste
a tutela dei minori In certi casi potrebbero venir
violate una o più norme indicate. Di conseguenza conviene inoltrare gli
eventuali esposti alle seguenti Autorità: ü Ministro della P.I. ü Procuratore c/o Tribunale della città di
competenza ü Garante per la protezione dei dati ü Per conoscenza al Presidente della
Repubblica (in quanto garante della Costituzione) ü Corte di Giustizia Europea Conviene inoltre inviare una
petizione on line al Parlamento Europeo seguendo le indicazioni stabilite nel
link http://www.europarl.eu.int/petition/help_it.htm Ø Norme nazionali Art. 528 C.P. Chiunque allo scopo di farne
commercio o distribuzione ovvero di esporli pubblicamente, fabbrica,
introduce nel territorio dello Stato, acquista, detiene, esporta, ovvero
mette in circolazione scritti, disegni, immagini od altri oggetti osceni di
qualsiasi specie, è punito con la reclusione da tre mesi a tre anni e con la
multa non inferiore a lire duecentomila. Alla stessa pena soggiace chi fa
commercio, anche se clandestino, degli oggetti indicati nella disposizione
precedente, ovvero li distribuisce o espone pubblicamente. Tale pena si applica inoltre a
chi: 1)
adopera
qualsiasi mezzo di pubblicità atto a favorire la circolazione o il commercio
degli oggetti indicati nella prima parte di questo articolo; 2)
dà pubblici spettacoli teatrali o
cinematografici, ovvero audizioni o recitazioni pubbliche, che abbiano
carattere di oscenità…” Art. 14 della L. 2 febbraio
1948, N. 47 “Le disposizioni dell’art. 528
del codice penale si applicano anche alle pubblicazioni destinate ai
fanciulli ed agli adolescenti, quando, per la sensibilità e impressionabilità
ad essi proprie, siano comunque idonee a offendere il loro sentimento
morale od a costituire per essi incitamento alla corruzione, al delitto o
al suicidio. Le pene in tal caso sono aumentate…” Giurisprudenza “Ai fini della valutazione della
idoneità offensiva dei fatti
contemplati come reato e di cui all’art. 14 della legge sulla stampa,
concernenti le pubblicazioni destinate all’infanzia o all’adolescenza, si
deve dar peso, più che all’opinione di una minoranza qualificata, a ciò che
per comune esperienza corrisponde alla capacità ricettiva e al livello
educativo della massa, pur tenendo conto di un onesto sforzo di
mediazione senza preconcetti verso la mentalità dei soggetti più giovani” (Cass. Pen., sez. III, 8 giugno 1978, n.
7136) Rimedio qualora venissero
ipotizzate violazioni di tale norma: Esposto alla Procura
della Repubblica presso il Tribunale della Città di competenza L. 12 dicembre 1960, N. 1591 Art. 1 “Chiunque fabbrica,
introduce, affigge od espone in luogo pubblico od aperto al pubblico disegni,
immagini, fotografie od oggetti figurati comunque destinati alla pubblicità i
quali offendono il pudore o la pubblica decenza, considerati secondo la
particolare sensibilità dei minori degli anni diciotto e le esigenze della
loro tutela morale, è rispettivamente punito a norma degli articoli 528 e 725
del C. P. Si applica la pena di cui all’art. 725 del C. P. anche quando
disegni, immagini, fotografie od oggetti figurati rappresentano scene di
violenza atte ad offendere il senso morale o l’ordine familiare” Rimedio qualora venissero
ipotizzate violazioni di tale norma: Esposto alla Procura
della Repubblica presso il Tribunale della Città di competenza Legge 31 dicembre 1996, n. 675 http://www.garanteprivacy.it/garante/frontdoor/1,1003,,00.html?LANG=1 Art.22 1. I dati personali idonei a
rivelare l'origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche
o di altro genere, le opinioni politiche, l'adesione a partiti, sindacati,
associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o
sindacale, nonché i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute e la
vita sessuale, possono essere oggetto di trattamento solo con il consenso
scritto dell'interessato e previa autorizzazione del Garante. 1-bis. Il comma 1 non si
applica ai dati relativi agli aderenti alle confessioni religiose i cui
rapporti con lo Stato siano regolati da accordi o intese ai sensi degli
articoli 7 e 8 della Costituzione, nonché relativi ai soggetti che con
riferimento a finalità di natura esclusivamente religiosa hanno contatti
regolari con le medesime confessioni, che siano trattati dai relativi organi
o enti civilmente riconosciuti, sempreché i dati non siano comunicati o
diffusi fuori delle medesime confessioni. Queste ultime determinano idonee
garanzie relativamente ai trattamenti effettuati. 1-ter. Il comma 1 non si
applica, altresì, ai dati riguardanti l’adesione di associazioni od
organizzazioni a carattere sindacale o di categoria ad altre associazioni,
organizzazioni o confederazioni a carattere sindacale o di categoria. 2. Il Garante comunica la decisione
adottata sulla richiesta di autorizzazione entro trenta giorni, decorsi i
quali la mancata pronuncia equivale a rigetto. Con il provvedimento di
autorizzazione, ovvero successivamente, anche sulla base di eventuali
verifiche, il Garante può prescrivere misure e accorgimenti a garanzia
dell'interessato, che il titolare del trattamento è tenuto ad adottare. 3. Il trattamento dei dati
indicati al comma 1 da parte di soggetti pubblici, esclusi gli enti pubblici
economici, è consentito solo se autorizzato da espressa disposizione di
legge, nella quale siano specificati i dati che possono essere trattati, le
operazioni eseguibili e le rilevanti finalità di interesse pubblico
perseguite. In mancanza di espressa disposizione di legge, e fuori dai casi
previsti dai decreti legislativi di modificazione ed integrazione della
presente legge, emanati in attuazione della legge 31 dicembre 1996, n. 676, i
soggetti pubblici possono richiedere al Garante, nelle more della
specificazione legislativa, l'individuazione delle attività, tra quelle
demandate ai medesimi soggetti dalla legge, che perseguono rilevanti finalità
di interesse pubblico e per le quali è conseguentemente autorizzato, ai sensi
del comma 2, il trattamento dei dati indicati al comma 1. 3-bis. Nei casi in cui è
specificata, a norma del comma 3, la finalità di rilevante interesse
pubblico, ma non sono specificati i tipi di dati e le operazioni eseguibili,
i soggetti pubblici, in applicazione di quanto previsto dalla presente legge
e dai decreti legislativi di attuazione della legge 31 dicembre 1996, n. 676,
in materia di dati sensibili, identificano e rendono pubblici, secondo i
rispettivi ordinamenti, i tipi di dati e di operazioni strettamente
pertinenti e necessari in relazione alle finalità perseguite nei singoli
casi, aggiornando tale identificazione periodicamente. 4. I dati personali indicati al
comma 1 possono essere oggetto di trattamento previa autorizzazione del
Garante: a)
qualora il trattamento sia effettuato da associazioni, enti od organismi
senza scopo di lucro, anche non riconosciuti, a carattere politico,
filosofico, religioso o sindacale, ivi compresi partiti e movimenti politici,
confessioni e comunità religiose, per il perseguimento di finalità lecite,
relativamente ai dati personali degli aderenti o dei soggetti che in
relazione a tali finalità hanno contatti regolari con l’associazione, ente od
organismo, sempre che i dati non siano comunicati o diffusi fuori del
relativo ambito e l’ente, l’associazione o l’organismo determinino idonee
garanzie relativamente ai trattamenti effettuati; b)
qualora il trattamento sia necessario per la salvaguardia della vita o
dell'incolumità fisica dell'interessato o di un terzo, nel caso in cui
l’interessato non può prestare il proprio consenso per impossibilità fisica,
per incapacità di agire o per incapacità d’intendere o di volere; c)
qualora il trattamento sia necessario ai fini dello svolgimento delle
investigazioni difensive di cui alla legge 7 dicembre 2000, n. 397 o,
comunque, per far valere o difendere in sede giudiziaria un diritto, di rango
pari a quello dell’interessato quando i dati siano idonei a rivelare lo stato
di salute e la vita sessuale, sempre che i dati siano trattati esclusivamente
per tali finalità e per il periodo strettamente necessario al loro
perseguimento. Il Garante prescrive le misure e gli accorgimenti di cui al
comma 2 e promuove la sottoscrizione di un apposito codice di deontologia e
di buona condotta secondo le modalità di cui all'articolo 31, comma 1,
lettera h). Resta fermo quanto previsto dall'articolo 43, comma 2. Art. 35 1. Salvo che il fatto costituisca
più grave reato, chiunque, al fine di trarne per sé o per altri profitto o di
recare ad altri un danno, procede al trattamento di dati personali in
violazione di quanto disposto dagli articoli 11, 20 e 27, è punito con la
reclusione sino a due anni o, se il fatto consiste nella comunicazione o
diffusione, con la reclusione da tre mesi a due anni. 2. Salvo che il fatto costituisca
più grave reato, chiunque, al fine di trarne per sé o per altri profitto o di
recare ad altri un danno, procede al trattamento di dati personali in
violazione di quanto disposto dagli articoli 21, 22, 23, 24 e 24-bis, ovvero
del divieto di cui all’articolo 28, comma 3, è punito con la reclusione da
tre mesi a due anni. 3. Se dai fatti di cui ai commi 1 e
2 deriva nocumento, la reclusione è da uno a tre anni. Rimedio qualora venissero
ipotizzate violazioni di tale norma: Invio di un esposto mediante fax al Garante per i dati personali Autorità "Garante per la
protezione dei dati personali" http://www.garanteprivacy.it/garante/HomePageNs Tenendo presente che i presidi,
gli insegnanti, i medici o i “docenti di educazione sessuale” al servizio di
enti pubblici rivestono la qualifica di pubblici ufficiali o di incaricati di
pubblico servizio: Art. 323 C.P. (Abuso d’Ufficio) Salvo che il fatto non
costituisca un più grave reato, il pubblico ufficiale (357) o l’incaricato di
pubblico servizio (358) che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio,
in violazione di norme di legge o di regolamento, ovvero omettendo di
astenersi in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o
negli altri casi prescritti, intenzionalmente procura a sé o ad altri un
ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno ingiusto è
punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. La pena è aumentata nei casi
in cui il vantaggio o il danno hanno un carattere di rilevante gravità” Art. 328 (Rifiuto di atti d’ufficio.
Omissione) Il pubblico ufficiale (357), o l’incaricato
di un pubblico servizio (358), che indebitamente rifiuta un atto del suo
ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine
pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito
con la reclusione da sei mesi a due anni (31). Fuori dei casi previsti dal primo
comma, il pubblico ufficiale (357) o l’incaricato di un pubblico servizio
(358), che entro trenta giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse non
compie l’atto del suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del
ritardo, è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a
lire due milioni. Tale richiesta deve essere redatta in forma scritta ed il
termine di trenta giorni decorre dalla ricezione della richiesta stessa Rimedio qualora venissero
ipotizzate violazioni di tale norma: Esposto alla Procura
della Repubblica presso il Tribunale della Città di competenza Ø NORME INTERNAZIONALI L.
4
agosto 1955, n. 848 (Ratifica ed esecuzione della Convenzione per la
salvaguardia dei diritti dell’uomo) Art.
8 1)
Ogni persona
ha diritto al rispetto della sua vita privata e familiare, del suo domicilio
e della sua corrispondenza. 2)
Non può
aversi interferenza di una autorità pubblica nell’esercizio di questo diritto
a meno che questa ingerenza sia prevista dalla legge e costituisca una misura
che, in una società democratica, è necessaria per la sicurezza nazionale, per
la sicurezza pubblica, per il benessere economico del paese, per la difesa
dell’ordine e per la prevenzione dei reati, per la protezione della salute e
della morale, o per la protezione dei diritti e delle libertà degli altri. Rimedio qualora venissero
ipotizzate violazioni di tale norma: Ricorso alla Corte di Giustizia
Europea http://www.echr.coe.int/
|