Sensibilità poetica

 

VOLTAR PAGINA ANCORA

 

Voltar pagina ancora…

ancora,

e ancora…

dopo aver dissetato il foglio di prezioso inchiostro e di sane parole…

sempre ed ancora,

ancora,

ancora…

fin che penna tenga e foglio esista, e anima resista,

e voglia di scrivere e possibilità di scrivere,

e vivere a piena anima senza più censure e torture

e carceri ideologici e carceri per le ideologie,

ma solo per i crimini, e i crimini giusti, i crimini che danneggiano gli altri,

e che altri non vadano incarcerati

al posto di altri… solo perché potenti!… … … Agganci feroci

che si lavano nel sangue e si asciugano nel potere e nei soldi,

nei poderi e nei falsi atti notarili,

e nelle cause ai tribunali vinte solo per il soldo più forte…

 

Voltare pagina ancora…

e ancora,

ancora…

per pensare bene dimenticando il male,

lasciandolo nelle pagine ingiallite e ammuffite del passato!

A volte è più difficile affrontare il presente che il passato,

dimenticato, lievemente accasciato, che dorme in un’auto isolata

nell’abisso di un deserto che forse non sarà mai più verde profumato.

Voltare pagina

e illudersi di aver cambiato, di aver viaggiato,di aver abbandonato

il castello in fiamme, lo sterminio mai immaginato,

condannandoti da solo all’esilio…al vagare…

E’ la vita che non ci dà basi per non farcene avere!

Meglio esser Camper, che casa stabile a vita!

Ma a volte quel garage è necessario, eppur la vita lo rompe!

Lì è bastarda e basta! Non ci sono scuse! È bastarda!

Ma anche lì: non crollare!     E…

Voltare pagina ancora , ancora

                                                    ed ancora…

 

ed ancora...non le ideologie, ma rimanere se stessi!

Cambiar luogo e meta, ma sempre in compagnia di se stessi,

poiché si cambia, le persone intorno cambiano,

le mete cambiano… ed anche le metà di se stessi cambiano!

L’importante è proteggere la metà  di se stessi che non cambia,

quella pura, che non si può contaminare e cambiare!

È quella pura di bambino che si ha da bambino e, come tale, bisogna proteggerla!

Voltare e strappare pagina  dopo pagina

per opporsi al male, non cedere, né illudersi di fare i moralisti senza morale,

ma strappare il marcio, e voltare…

rivoltare il proprio animo, i propri sentimenti, le proprie sentenze

e tendenze per tendere una trappola all’ipocrisia!

Pregare Dio non per tradizione, ma per esigenza,

inginocchiandosi perché così si sente, non perché così si sente di fare in giro…

“nel giro d’Italia, anche perdendo,

 tanto per esser filmati dalla televisione!”

Voltare pagina vuol dire: scrivere.

Voltare nella musica delle parole

è ballare, danzare,  ondeggiare nei versi.

Scriverli è una gioia estrema! Volerli leggere, a volte, è pena!

Nessuno che ascolta veramente, dedicando il giusto tempo

ad un qualcosa di stupendo! Intanto: anche in questa delusione

periodica, lavar via con ostinazione e continuare!...

Vivere e lasciar vivere. Vivere e aiutare a vivere

anche se il vivere intorno non ti aiuta a vivere!

 

Ma tu volta pagina

e parti daccapo ogni volta,

finché ti è concesso…

ed ancora…

ancora,

   ancora…      

 

 

                  

Fabio Pierri Poeta                         

 

 

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