BURATTINO
Gettato
su quella sedia senza fili…
animato
da uno solo che gira la testa…
Solenni parole di dispiacere
mi salgono nell’animo.
Su quella sedia a rotelle
un burattino mi sembra…
Cammino.
Lo guardo mentre passa,
accompagnato da un volontario.
Le braccine…
le gambicine…
e poi la deformità:
la testa grande da adulto!
I miei occhi lo fissano.
Sembra impaurito dal mondo…
da quella persone così alte che lo
guardano,
come grattacieli rispetto
ad una casetta di periferia…
così lontana
dalle luci cittadine…
Si sente fragile, molle indifeso.
Ma chi non lo difenderebbe se fosse offeso?
Almeno per
pietà,
per
quell’istinto di solidarietà…
Ed io lo guardo
e fuggo il suo sguardo.
Mi giro verso il mondo.
C’è una calca tremenda,
ma gli si fa largo.
Un burattino umano (mi)
sembra…
Ma per un attimo
vorrei tener la mano
dei suoi fili
e farlo alzare piano
da quella sedia
e, con cura ed affetto,
farlo camminare tra la folla,
come un perfetto essere umano…
normale.
Invece
sto male
a vederlo così!
Vorrei vederlo passeggiare
fino a qui e sorridere,
pensare, e non aver paura
o timore alcuno di nessuno.
“Sei un essere
umano,
sei un uomo…”