L'Arciconfraternita Dei Morti
    "Chiesa Di Sant'Orsola"
         (Centro Storico)
     San Giovanni Rotondo  

                                                                                                                                                                          
                       
                                                                                                                                                                     
Invita
La Cittadinanza tutta
 a partecipare
con fede e devozione
  alla tradizionale
   manifestazione della
                                                                                                                                                                           


Vestizione
 delle
Madonne

Cenni sulla tradizione della
Vestizione delle Madonne
del 15 Agosto in San Giovanni Rotondo

    La tradizione della "VESTIZIONE DELLE MADONNE", in occasione del 15 Agosto, è strettamente
collegata alla devozione della Madonna dei Sette Velli che si venera a Foggia.
Tale devozione ha origini antichissime ed è legata al ritrovamentodel Quadro dell'Iconavetere
(antica immagine) avvenuto nel secolo XI nella terra di Foggia. Un pastore, mentre il suo gregge
 tangibilepascolava, vide, poco distante, un pozzo e rallegratosi calò il secchio che, nella risalita, non portò acqua
bensì dei pezzi di stoffa. Incuriosito ed accertatosi che nel pozzo non vi era acqua si adoperò a tirar
fuori l'oggetto misteriosoche, altro non era, che un antichissimo quadro raffigurante la Madonna.
Il Quattro era avvolto da ben sette strati di stoffa e tale fatto lo si spiega in modo molto semplice.
La città di Foggia subì diverse invasioni, fra queste le più spaventose furono quelle degli
infedeli - Turchi e Saraceni - i quali, tra l'altro, non avendo alcun rispetto verso i simboli della
religione cristiana, disruggevano tutte le statue immagini (icone). La grande pietà cristiana riuscì a
mettere in salvo molte statue ed icone proprio nascondendole con panni, stracci, stofe, in modo che
non dessero nell'occhio. Lo stesso sistema fu adottato anche nei secoli scorsi per evitare che
imperatori e principi o, in genere, vandali, nelle varie invasioni o occupazioni della nostra Italia,
rubassero e portassero via statue e opere d'arte. Il ritrovamento del quadro suscitò nel popolo molto
entusiasmo perché fu ritenuto un vero e proprio segno di particolare protezione della Vergine verso
gli abitanti e la città di Foggia che poco tempo prima avevano subito la più disastrosa invasione e
distruzione da parte dei Saraceni. Il culto per la Madonna andò sempre più crescendo ma dobbiamo
arrivare all'insediamento dei primi figli di San Francesco - siamo nel XIII secolo - in terra di Capitanata
perché il culto della Madonna dei Sette Veli si diffondesse ed in modo grandioso anche in  provincia.
    Ai festeggiamenti in onore della Madonna dei Sette Velli grande era il concorso di popolo non solo
di Foggia ma principalmente della gente che viveva nelle campagne circostanti, e ne era tanta.
Questa si recava a Foggia per vari motivi:

1) Rendere omaggio alla Madre di Dio e mettersi sotto la Sua protezione;
2) ricevere la benedizione per se stessi, le loro famiglie, per gli animali e per le campagne;
3) partecipare, infine, alla fiera del bestiame.

Cosa ricevevano, come segno tangibile, della partecipazione ai festeggiamenti della Madonna?
un pezzetto di stoffa! Lo stesso era conservato dagli interessati moltogelosamente e le buone massaie
perché non andasse perduto lo sistemavano in un quadretto il cui vetro serviva la protezione.
Col passar del tempo questo quadretto fu abbellito con lavori di uncinettoe, poi man mano,
con lavori di ricamo in seta, con decorazioni di pittura ad olio e, chi aveva più possibilità, con
ricami in oro. Anche il quadro acquistavadimensioni sempre maggiori, E' significativo il fatto che,
alcune famiglie alquanto agiate, inserivano nella dote della loro figlia uno di questi quadri,
con ricami in oro e seta. Erano dei veri e proprio gioielli. Altri, invece, davano l'incarico ad artisti
del legno per farsi confezionare lo "Scaraballo" (lu sckaravatte), una specie di tronetto con al centro il
pezzetto di stoffa nera. Le migliorate condizioni di vita davano la possibilità alla gente di campagna,
in occasione del ferragosto, di venire al paese (alla tarra) e poiché erala festa della madonna
portavano con se il "Quadro" della Madonna dei  Sette Veli che esponevano alla venerazione dei vicini di casa.
Tale esposizione acquistò una forma molto particolare:  quella di mettere tutto intorno al quadro coperte e veli.
Fu così che prese il via la "Vestizione delle Madonne". Infatti fin dalle prime ore del 14 Agosto - che era giorno
di vigilia e si osservava il digiuno e l'astinenza -, era un continuo via vai di tutta una famiglia ed anche dei vicini
di casa che, dopo aver scelto il luogo, un sottano o una scalinata, a volte anche uno scantinato, cominciavano
a sistemare le coperte e i veli facendo in modo che al centro venisse sistemato l'altare sul quale trovava posto
il "Quadro". Non era, a quei tempi, molto sviluppata, dalle nostre parti, l'industria e la produzione dei fiori,
per cui per abbellire la Madonna si usavano solo ed esclusivamente piante di basilico che proprio nel mese
di agosto erano al massimo della crescita. Per dimostrare la Regalità della Madonna veniva confezionata una corona
con collane, catene e ciondoli d'oro. Era una gara di generositàma, principalmente di devozione, specialmente da
parte delle giovanni spose il prestare il proprio velo e la propria coperta per vestire la Madonna.
La vestizione era ultimata nelle prime ore del pomeriggio in modo che dal vespro iniziava la visita dei fedeli.
Per ultimo veniva sistemato all'esterno una specie di baldacchino con lenzuolo bianco a cui venivano appesi
tantissimi fazzoletti, di varia grandezza e di vari colori, che rappresentavano le lingue di fuoco dello Spirito Santo e
per dimostrare che la Madonna era la "Piena di Grazia" e di tutti " i doni dello Spirito Santo".
La sera del 14 Agosto iniziava la veglia mariana fatta dai vicini di casa e durante la quale oltre la recita del Rosario,
intercalato da canti mariani, venivano recitate le "150 Ave Maria" e prima di ogni Ave Maria si recitava la
seguente invocazione, che in dialetto sangiovannese recita in questo modo:

"Amma muri, amma ttraversà, la vadda di Josafatte amma fà;
'ncutrame lu brutte nemmiche: sfratta da qua pecchè tu
cull'anema mia en'aie che fa, pecchè lu jurne de la
Vergine Maria 150 cruce feci ie".

(Dobbiamo morire, dobbiamo attraversare e la valle di Josafat dobbiamo fare;
 incontriamo il brutto nemico: allontanati di qua perché tu
con l'anima mia non hai cosa fare perché il giorno della
Vergine Maria 150 croci feci io).

Questa manisfestazione per alcuni anni, non si sa perché, non fu realizzata. Da alcuni anni a questa parte ha ripreso
a vivere ed è in continuo incremento. Un contributo notevolissimo a questa ripresa lo ha dato la Congrega di
Sant'Orsola che, da sempre, si adopera perché le nostre antiche tradizioni popolari religiose vengano riscoperte e
valorizzate in quanto fanno parte della nostra cultura antica e della fede tramandataci dai nostri antenati.







Per l'ARCICONTRATERNITA DEI MORTI                                
Il Priore                                                             
Dott. Matteo Impagliatelli                                       




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