Bruno Bili "Il campione silenzioso"
Bradipolibri Editore
Recensione
di Gabriella Bona (gabri.bona@libero.it)
Ha vinto due Giri d’Italia, nel
1962 e nel 1963, e senza mai vincere una tappa, è stato campione
italiano nel 1967, ha passato sedici anni della sua vita sul sellino di
una bicicletta, quattro anni come dilettante e dodici come professionista
“senza mai conquistarsi la fama del ‘campione’ a causa (o in virtù)
del suo carattere schivo e riservato”.
Franco Balmamion è stato
un protagonista del ciclismo senza mai diventare un personaggio. “L’aquilotto
del Canavese” è stato anche soprannominato “il campione silenzioso”:
per lui hanno parlato le sue vittorie, il suo impegno e oggi il giornalista
del “Risveglio” di Ciriè, Bruno Bili, ne ha raccontato la storia
nel libro pubblicato da Bradipolibri con la prefazione di Gian Paolo Ormezzano.
Bianchi, Carpano, Cynar, Sanson,
Molteni sono le principali squadre con le quali ha partecipato alle più
importanti gare del calendario ciclistico degli anni ’60. Oltre ai due
Giri, ha vinto la Milano-Torino e il Giro dell’Appennino nel ’62, si è
piazzato al secondo posto nel Giro di Svizzera del ’64 e al terzo nella
Tre Valli Varesina del ’62, nel Giro del Veneto del ’63, nel Giro del Lazio
e nella Genova-Nizza del ’65, oltre che nel Tour de France del 1967.
Franco Balmamion, nato a Nole nel
1940, “se fosse un attore, sarebbe da candidare all’Oscar come miglior
attore non protagonista”.
“Refrattario alle luci della ribalta”,
antidivo, discreto nella vita pubblica come in quella privata, Balmamion,
a tanti anni di distanza dalle sue imprese ciclistiche, viene raccontato
da Bili con lo stile semplice e riservato che si addice al carattere del
protagonista.
Il libro, elegante nel formato,
ricco di fotografie e corredato dalle tabelle con i risultati delle gare,
si conclude con un capitolo dedicato ai ciclisti del ciriacese e delle
Valli di Lanzo.
Nelle pagine del libro troviamo
la storia di un ciclismo molto diverso da quello attuale, troviamo grandi
campioni come Anquetil, Adorni, Bahamontes, Gimondi, Merckx, Van Looy,
Poulidor, troviamo aneddoti , cronache, storie e la filosofia di Balmamion,
il suo carattere descritto nelle frasi finali: “dal punto di vista professionale
sono contento della carriera che ho fatto. Forse avrei potuto vincere qualche
cosa in più [ma] a me stava bene così, non è che cercassi
la celebrità ad ogni costo. Sono contento di quello che ho avuto
[…] e questo credo che sia una cosa importante”.
gabriella bona
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