Primo Atto
La storia è ambientata a Roma, nel 1800. La Repubblica Romana è stata sconfitta dalle truppe borboniche nel 1999. Siamo nell’interno della chiesa di Sant’Andrea. Un uomo entra, quasi correndo, Si tratta di Angelotti, console della Repubblica, fuggito dal carcere. Cerca e trova la chiave della cappella di famiglia, messa dalla marchesa Attavanti, sua sorella. Entra nella cappella.
Appena il tempo per sfuggire allo sguardo del sagrestano, il quale si reca nell’impalcatura di fronte alla cappella, ove lavora il pittore Cavaradossi , al momento assente. Cavaradossi entra in scena mentre si recita “Angelus”. Egli scopre un velario che copre un quadro. Il sagrestano vi riconosce, il volto della marchesa Attavanti, la quale veniva a pregare nei giorni precedenti, per venire a preparare il nascondiglio per suo fratello. Il pittore l’aveva ritratta furtivamente, confronta la bellezza del quadro con un medaglione della sua amante, intona la celebre aria è la celebre Recondita armonia.Esce di scena il sagrestano e ricompare Angellotti, i due si conoscono, il pittore si mette a disposizione dell’evaso. Una voce fuori scena è tosca, Angellotti torna a nascondersi. La donna ha sentito qualcosa, sospetta che il suo amante non fosse solo, ma viene tranquillizzata da lui. Tosca allontanandosi posa lo sguardo al quadro, vi riconosce la marchesa, riaffiora in le la gelosia. Seguono le spiegazioni di cavaradossi a Tosca nel duetto Qual occhio al mondo. Tosca persuasa dalla buona fede dell’amato esce dalla chiesa. Cavaradossi riprende il dialogo con Angellotti, gli consegna le chiavi di una sua villa fuori le mura e gli indica come rifugio il pozzo. Un colpo di cannone, interrompe la conversazione, hanno scoperto la fuga. Angellotti, senza indugio accompagna l’evaso alla sua villa. Il sagrestano entra esultante per la notizia, diffusasi a Roma della sconfitta di Napoleone a Marengo. La notizia galvanizza anche dei giovani cantori,
nel tripudio
di questi entra in scena Scarpia,il capo della polizia, seguito da Spoletta e altri sbirri.
Scarpia interroga il sagrestano, ricostruisce da alcuni elementi l’accaduto, trova nella cappella degli attavanti il paniere di cavaradossi e il ventaglio della marchesa. Arriva Tosca, Scarpia con abilmente mostra ad ella il ventaglio, dicendole che lo ha trovato vicino al quadro di Cavaradossi. La gelosia esplode in Tosca, che lo riconosce e grida il nome della Marchesa.
Ella corre fuori, il suo desiderio è sorprendere gli amanti, nella villa del pittore. Scarpia ordina di seguire la donna. La chiesa intanto si riempe di gente, venuta per il Te Deum. Scarpia esprime il suo desiderio per la cantante, facendo condannare al capestro il pittore.