Annata difficile per le
importanti competizioni internazionali di Slalom ! Anche a
Tacen in Slovenia in occasione dei Campionati del Mondo,
come già successo a giugno a Bratislava per gli Europei, il
programma delle gare ha dovuto essere pesantemente rivisto a
causa della piena del fiume Sava che ha sommerso il percorso
artificiale.
Tuttavia, grazie a tempestive e
precise manovre sugli sbarramenti a monte del campo di gara,
la sospensione ha riguardato solo giovedì, giorno di massima
piena e venerdì mattina. In queste giornate la Sava è stata
lasciata libera di scaricare a valle tutta la pioggia
raccolta nei giorni precedenti per poi tornare ad essere
imbrigliata in orari stabiliti e consentire così agli
organizzatori di ripianificare il calendario delle gare. Ci
ha rimesso solo la competizione a squadre che, gioco forza,
si è svolta solo con una manche di finale e poi, ovviamente,
noi giudici che abbiamo dovuto allungare la nostra
permanenza sul campo di gara oltre ogni normale, accettabile
impegno.
E’ stata durissima, domenica
sera abbiamo lasciato il campo di gara alle 19. |
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Questa edizione dei Campionati del
Mondo, che ha portato grandi soddisfazione alla nostra
Federazione, mi è sembrata svolta un po’ sotto tono. Forse per
via dell’inizio sotto la pioggia ed il fango, oppure per via
dello scenario degli impianti, ben diverso dai tradizionali
parchi in cui sono posizionati i campi di slalom artificiali,
oppure per l’organizzazione che, per quanto ha riguardato il
gruppo arbitrale, è risultata un po’ approssimativa.
Anche le
nazioni
partecipanti mi sembrano un po' meno dei grandi numeri
raggiunti nei più recenti campionati mondiali.
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La prima conferma delle difficoltà
con cui avremo avuto a che fare durante la settimana, la
riscontro quando cerco la “reception” dell’ “Accademia Militare
di Polizia” – che ci ospiterà - per sistemarmi nella mia stanza.
All’ufficio dell’accredito non sapevano nulla e mi avevano
consigliato di andare direttamente la. Gira, rigira, suona
chiedi. Nessuno sa niente.
Alla fine, mentre mi sto preparando
per ritornare al campo di gara, trovo un poliziotto cortese a
cui spiego la situazione.
Fa un paio di telefonate e dopo un po’
arriva il pulmino degli sloveni con un volontario che ci conduce
(me e l’amico belga Raymond Leruth) alle nostre stanze, che sono
da tre letti, ma noi alla fine resteremo solo in due.
Non è il Grand Hotel ed i bagni sono
nei corridoi, con una sola doccia e condivisi con le nostre
colleghe, ma sopravvivremo.
Una settimana di vita militare fa
bene anche agli attempati e comodi ragionieri.
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Alla sera la stanchezza è tale che
non mi darà nemmeno fastidio il fatto che non c’è la possibilità
di scurire le finestre e, siccome il collega giapponese Ito
dorme nella stanza accanto con la luce accesa e la camera
affaccia sul nostro stesso balcone, sembra di essere sempre in
pieno giorno.
Una sera che Raymond già dormiva ed
io dovevo ancora compilare
i moduli delle penalità, non è stato
nemmeno necessario che accendessi la luce.
Ma il vero problema è stata la
cucina: una settimana a base di pollo (possibilmente impanato e
fritto) e patate. Poca verdura (ma crauti, cetrioli e cipolle
si), e niente frutta.
A pranzo invece zuppa di gulasch, e
poi di fagioli e poi alla fine di fagioli (avanzati) e crauti
con wurstel.
Ho mangiato tutto; una volta per il
freddo, una volta per la fame...e sono sopravvissuto !
All’Accademia sono ospitati anche i
giovani atleti delle nazioni “emergenti”: Turchi, Uzbechi,
Kazachi, Senegalesi e ancora altri. Almeno loro ravvivano un
po’ l’ambiente, soprattutto alla sera quando collegati ad
internet parlano in tutte le lingue via “skype” o “facebook” con
i loro amori lontani.
Quest’anno l’ICF ha anche
organizzato un
seminario per i giudici presenti, tenuto da uno
formatore inglese (William Winstone) che lavora per la federazione britannica,
sulle capacità che devono essere espresse in una manifestazione
di alto livello.
Abbiamo lavorato in sottogruppi ed è
stato abbastanza interessante, soprattutto per il fatto che la
discussione ha fatto emergere come non ci fosse molta chiarezza
sul ruolo del Gate Judge e su quello del Trasmission Judge. Devo
comunque dire che ho percepito in genere nei colleghi limitata
capacità nell’analisi dell’organizzazione del proprio impegno:
si conoscono le regole, ci si mette d’accordo con i colleghi, si
sta attenti, si danno le penalità e si compilano i moduli...cosa
si vuole di più ?
Veniva invece richiesto di provare a
dare metodo alla gestione della giornata e in particolare
dell’intero gruppo di settore, sino a pianificare nel dettaglio
la scaletta delle cose da fare prima, durante e dopo la gara.
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Quindi non più un “mettiamoci
d’accordo... tu fai quello ed io questo” ma un’attenta
valutazione delle porte, delle possibili penalità, della
posizione migliore per controllarle, della luce, della
comunicazione, della tempestività, della presenza del rumore del
pubblico. Ed infine, ma non meno importante una buona capacità
nella gestione delle proprie ansie.
L’impressione ricevuta è che da noi
in Italia, anche stavolta, siamo davvero un passo avanti !
La prima riunione ufficiale
l’abbiamo avuta al pomeriggio di martedì 7 settembre.
Chief Official e Chief Judge, come
al solito, Jean Michel Prono. Assistant Chief Judge, come
la solito, il brasiliano Andrè Behs.
A tenere i collegamenti fra il
nostro gruppo ed il comitato organizzatore il collega sloveno
Tuma Borut. Voto finale: scarso.
Nessuna novità di rilievo circa le
informazioni ricevute. Prono ci anticipa che, per via delle non
buone previsioni del tempo, il programma sarà già rivisto ed il
giorno successivo si terranno tutte le qualifiche tranne i K1
uomini.
Sembra difatti che sarà sufficiente
una notte ed una mattinata per far defluire la piena della Sava.
Non sarà poi così.
Sarà il mercoledì perciò una
giornata ancora più impegnativa: C2, C1 maschili e femminili, K1
donne. Prima e seconda manche.
Chiediamo solo di sapere già stasera
su quali porte saremo per poter compilare la modulistica. Così
prima della cerimonia di apertura vengono definiti gli
incarichi. A me,
che sarò ancora un “trasmission judge”, andranno quasi tre
blocchi.
Una cosa interessante però Prono la
dice quando invita i Giudici presenti a non indossare indumenti
che li riconducano ai colori delle loro squadre nazionali.
Corretto, correttissimo...sono anni che lo diciamo e che NOI
evitiamo di farlo. C’è generale approvazione, ma qualcuno coglie
al volo l’occasione per richiedere polemicamente che “allora l’ICF
ci dia un abbigliamento adeguato”. Prono risponde che ci stanno
pensando.
Alla sera presenziamo alla
cerimonia di inaugurazione nel centro di Lubiana, che è
davvero una bella cittadina “Mitteleuropea”. Però fa un
freddo boia.
Non sono previste sfilate per le
vie del centro e gli atleti siedono con noi sulle tribune.
Scorrono sul palco, chiamate a
due alla volta dallo speaker, solo le bandiere delle nazioni
portate dai loro alfieri. Aspetto con ansia di vedere chi
sarà quello dell’Italia e scopro con rammarico che l’Italia
non è presente alla cerimonia. Perchè ?
Un bel bambino sloveno porta il
nostro vessillo, mentre quello della Germania è portato
dalla medaglia olimpica Grimm e quello Sloveno dal pluri
medagliato eroe di casa, Peter Kauser. La cerimonia segue
con i soliti noiosi e retorici discorsi dell’ICF, dei
politici locali (che lamentano di non aver avuto soldi per
completare la sistemazione del campo di gara) e poi con
l’esibizione di cantanti, ballerini ed acrobati.
Tutto sommato tutto un po’
noioso; per fortuna non ha piovuto. |
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La serata si conclude con un ricco
buffet in un vecchio palazzo li vicino. Visto che siamo digiuni,
ci rimpinziamo di ogni ben di Dio. Sarà la più bella mangiata di
tutta la settimana.
Nel centro di Lubiana e nel cortile
dove si tiene il buffet sono esposte le canoa sculture già
presentate lo scorso anno a
La Seu d’Urgell. Davvero simpatiche.
Poi tutti a casa a compilare i moduli.
Resisterò a scrivere sino all’una di notte, ma non riesco a
fine.
Mercoledì 8 settembre
Sono sulle porte 16, 17 e 18. Con me
solo la greca Maria Dihonou che si posizionerà dall’altra
sponda per vedere i 50 sulla 18. Altri Gates Judges ci daranno
conforto dalle altre postazioni.
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Ma, sulla base di quello
stabilito durante il briefing la responsabilità diretta di
assegnare le penalità sulla 16 e 17 nelle individuali è solo
mia e per la 18 di Maria che è dall’altra parte del canale e
che è ben posizionata per i 50 ma non tanto per i piccoli
tocchi.
Questo aiuterà molto in caso non
si riesca ad avere un giudizio univoco.
Gli organizzatori non hanno
previsto volontari per l’utilizzo del PDA per trasmettere le
penalità e per gli apripista operiamo noi sul palmare.
Garbatamente ho fatto notare che mantenere questo incarico
per tutta la gara sarebbe stato forse un po’ troppo
impegnativo.
Poi hanno trovato qualche altra
anima buona e, dopo un rapido addestramento, la funzione di
trasmissione è stata svolta da loro.
Le qualifiche sono state eterne
e ci hanno impegnato per tutta la giornata.
Le porte sembrano facili e
siccome piove molto forte sono rintanato nel mio gabbiotto
che ho spostato in riva al canale in un punto dove si
formano pozze d’acqua. Indosso degli scarponcini da montagna
e sopravvivo anche all’umidità da sotto.
Poi nei giorni dopo arriverà la
TV ed il mio gabbiotto in riva al canale non ci potrà più
stare. Si ritornerà ad un sano ed atletico controllo in
piedi.
I nostri abbastanza bene: i
C2 di Masoero/Benetti e di Camporesi/Ferrari accedono alla
semifinale, così come il K1 di Clara Giai Pron. Niente da
fare per il C1 di Colazingari e per l’altro C2 di Negro e
Fiumara, tutti giovanissimi atleti di Subiaco.Nella consueta
riunione a fine gara, Sue Natoli – che segue l’elaborazione
dei risultati – ci relaziona sulle statistiche: poche
verifiche, un solo reclamo ufficiale. |
La prima giornata è andata bene.
Come detto il
programma è stato variato e ci vedremo domani sul
campo di gara alle 13 per le qualifiche del K1 uomini.
Alla sera dopo cena leggo le mail e
Tuma Borut ci segnala che l’intera giornata di Giovedì sarà
annullata. Non sarà difatti sufficiente la notte ed il mattino a
far defluire la piena della Sava.
Le gare riprenderanno Venerdì
pomeriggio ed il programma totalmente rivisto. Non c’è più un
giorno a disposizione per le gare a squadre e queste si
disputeranno in prova unica al termine delle finali di
categoria.
Giovedì 9 settembre
La giornata trascorre in pieno
relax.
Alcuni colleghi vanno in centro a
Lubiana. Io preferisco restare all’Accademia a sistemare un po’
di lavoro (quello vero!) via E-Mail.
Faccio anche un salto sul campo di
gara per vedere il fiume in piena e fare qualche foto. Non è
particolarmente impressionante anche se il canale è parzialmente
uscito dalla sua sede. Di certo il tracciato originale non è più
fattibile...ma con qualche spostamento di porta...
Scherzo di questa cosa con Molmenti
che, ovviamente, mi risponde che per lui “nessun problema”.
Venerdì 10 settembre
Al mattino il canale è ancora
sommerso dalla piena della Sava. Poi, piano piano e grazie alle
manovre sulle dighe, ritorna alla normalità e si possono
ricominciare le gare.
Il livello dell’acqua resterà appena
più alto del giorno di qualifiche per le altre categorie e
qualche porta viene leggermente spostata.
La mia postazione in riva al canale
è comunque invasa dall’acqua. Chiedo invano che mi mettano delle
assi ma la soluzione finale sarà ancora una volta quella di
indossare gli scarponcini di montagna.
Quasi cento i K1 uomini in gara, ma
nelle mie porte durante le due prove non succede quasi nulla ad
eccezione di un 50 sulla porta 17 che viene però cancellato dopo
le visione del filmato e dopo le proteste della nazione.
Ero abbastanza convinto che il
concorrente avesse fatto la porta al contrario facendo passare
la testa dentro alla porta in risalita nel tentativo di
tagliarla.
Chiedo anche di rivedere il filmato
(preso però di fronte da un’altra posizione) che non è
chiarissimo e dove sembra che la testa non sia dentro. Per
questo motivo – nel dubbio – il Chief Judge ha annullato la mia
penalizzazione.
I nostri K1 di Molmenti, Paolini e
Cipressi sono tutti in finale. Bella gara ! |
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Alla sera, con gli amici sloveni,
andiamo al pub a berci una birra. Con un po’ di alcool nelle
vene il mio scarso inglese diventa più fluente e scopro che
Kudlik conosce le giaculatorie della messa in latino. Entrambi
abbiamo fatto i chierichetti e facciamo a gara a chi se ne
ricorda di più.
Poi la sbronza diventa triste e il
discorso vira sulla religione e sul vaticano (già quando c’era
il papa polacco le cose erano diverse !). Ci troviamo d’accordo.
Sabato 11 settembre
Via con le semifinali di C2, C1
uomini e donne e K1 donne. Durante la riunione con il Chief
Judge le raccomandazioni sull’attenzione da prestare si sprecano
ma fra tutte spicca quella sul dubbio. Dice chiaro scandendo le
parole Prono: “se avete un dubbio giudicate il passaggio in
favore dell’atleta”.
Finalmente una bella giornata di
sole e la gara scorre tranquillamente. Il C2 di Benetti e
Masoero è ancora una volta in finale con una gara
eccezionale ed un tempo di gara fra i migliori penalizzato però
da tocchi.
Niente da fare invece per la
giovanissima Clara Giai Pron che ci aveva illusi con una
prova di qualifica ad altissimo livello.
In finale però il C2 non si ripete e
termineranno solo ottavi
Per provare un po’ di nuove emozioni
bisogna aspettare le gare a squadre dove ognuno di noi controlla
una sola porta.
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Assegno un 2 alla squadra
tedesca dei C2 per un tocco impercettibile, ma per me
chiaro, alla 17 in risalita. Per quel due perderanno la
medaglia. Ovviamente reclamo ed indagine video (da cui non
si vede niente) ed “interrogatorio” da parte di Andrè Behs.
Come lo ha fatto ? Chi lo ha fatto ?
E guarda il modulo, no ! C’è
scritto tutto, anche che il tocco è stato piccolissimo. Alla
fine si convincono ed il reclamo respinto.
Il giorno dopo Prono, nel
consueto briefing, ritornerà sull’argomento della corretta
compilazione dei moduli e, ci rammenta, nel caso del C2, di
indicare quale componente dell’equipaggio ha toccato. Il
riferimento alla penalità del giorno prima è evidente.
Non sono riuscito a stare zitto.
Con il mio scarso inglese ma, in questo caso molto efficace,
gli ricordo che per il C2 nel disegno esiste il circoletto
da crocettare quando è il secondo a toccare. Se non è
crocettato è chiaro che il tocco è del primo, no ! |
Mormorio di approvazione da parte
dei colleghi e Prono che glissa dicendo: “comunque oggi C2 non
ce ne sono più”.
Alle prove a squadre hanno preso
parte anche i nostri equipaggi che non riescono però a
conquistare una posizione di rilievo.
Alla sera gli organizzatori ci
portano nel ristorante vicino al campo di gara. Meno male,
un’altra cena in caserma e avrei potuto morire !
Anche la cena, come il resto
dell’organizzazione, non è gran che (ma almeno mangiamo un po’
di buona carne) ma la compagnia divertente e passiamo una bella
serata. Persino Richard Fox, vice presidente dell’ICF e
grande campione del passato, si unisce a noi e chiede
impressioni sul seminario che si è tenuto nei giorni precedenti.
Per me che lo sempre visto come un guru inavvicinabile è una
bella soddisfazione.
Domenica 12 settembre
Si inizia molto presto. Sulle
tribune migliaia di spettatori sloveni ma anche tanti slovacchi.
Ci sono anche molti italiani e per
loro sarà una giornata indimenticabile.
Prono ci ricorda che la
concentrazione sarà molto importante con tutto quel rumore alle
spalle.
Io sono però più fortunato. Alla
fine del percorso non ci sono più le tribune ed il rumore dei
tifosi arriva molto ovattato.
Giornata memorabile per gli italiani
in gara.... ma anche per le mie penalità ! Quelle tre porte
facili, facili, quasi noiose, alla fine della giornata
risulteranno determinanti per il campione sloveno Kauser.
I problemi iniziano però con le
semifinali. Sulla 17 in risalita (sempre quella) il tedesco
Grimm, oro alle olimpiadi di Pechino, arriva corto e ci mette
dentro solo la testa. Forse non tutta, ma non me la sento di
dargli 50. Ho un dubbio e vado in favore dell’atleta.
Invece dalla sala regia il collega
americano Eric Lokken guarda le riprese video della TV
slovena, che in quella postazione ha una telecamera su di un
braccio mobile che si “infila” praticamente nella porta.
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Per lui è chiaro 50 e la
penalità viene modificata dopo che segnalo ad Andrè Behs che
non l’ho data per un mio dubbio. Pare che anche Grimm
confermi e nessuno fa reclamo.
Un vero signore e si è perso la
finale !
Comunque questo errore di
valutazione forse si è determinato dal fatto che non ero in
linea esatta sulla porta e per le finali mi posiziono
meglio.
Grazie alle tavole che mi hanno
piazzato posso avvicinarmi molto alle paline. Sono
praticamente dentro la porta !
In finale vanno Molmenti
e Cipressi con due discese emozionanti.
E arriva il momento della
verità.
Molmenti scende per sesto e
persino lo speaker non può fare a meno di commentare con
stupore la sua gara. Incredibile ! E’ primo, con un
distacco enorme.....
Poi scende lo sloveno Peter
Kauser sulla cui immagine sono stati costruiti gli interi
mondiali sloveni.
L’incitamento del pubblico è
impressionante e forse Kauser sente troppo questa
responsabilità che gli è stata cucita addosso. |
Arriva alla mia postazione che ha
già collezionato una penalità da 2 punti ma è velocissimo e può
ancora vincere, come ha fatto tante altre volte.
Alla porta 17 però sbaglia
completamente l’arresto e la sua canoa si ferma molto prima
della porta. Dovrebbe dare due pagaiate in retro ma non lo fa e
si allunga all’inverosimile sulla coda della canoa per infilare
la testa. Ma non ci riesce. Per me è 50 e apro subito il palmo
della mano con le dita ben tese guardando Maria dall’altra parte
del fiume. Da Maria nessun segno di conferma. Credo che sia in
queste circostanze che valuti le capacità di un arbitro: si o
no, ma dimmi anche tu cosa hai visto !
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La porta è mia e mi prendo le
mie responsabilità. Confermo all’addetto al PDA che, con
molta ritrosia, comunica la penalità e alzo chiara la
paletta rossa.
Kauser guarda il tabellone e
dopo un attimo di stupore si prende la testa fra le mani.
Sul campo di gara cala il silenzio. Kauser è ottavo, sarebbe
stato comunque solo secondo.
Scendono anche gli altri
concorrenti ma per loro nulla da fare. Molmenti è oro.
Cipressi sarà poi ottavo. |
Il pubblico dietro alle mie spalle
commenta in modo malevolo la penalità assegnata a Kauser
segnandomi con le mani che la testa di Kauser era dentro. “Sei
italiano vero ?” mi dice con acredine uno del pubblico.
E’ mortificante. Ma forse
comprensibile. Loro non sanno che lo scorso anno ai Mondiali di
Spagna Molmenti ha preso un 50 proprio nella mia postazione e
che un giudice non ha nazionalità.
Chiedo conforto anche a Nina la
collega slovena che segue la porta 18 e 19. Dopo che è
passato Kauser l’ho vista che, rivolgendosi ad alcune
persone li vicino, faceva segna con la mano su metà volto
come a confermare che effettivamente Kauser aveva saltato la
porta.
Ma di fronte alla mia richiesta
allarga le braccia e non prende posizione.
Bei colleghi che mi sono trovato
intorno !
Non c’è il tempo per le
discussioni e partono subito anche le squadre.
Nella mia postazione (ma solo
nella mia) tutto regolare. Bellissima la discesa dei nostri
anche questa volta commentata di nuovo con entusiasmo dallo
speaker.
Man mano che scendono le squadre
i nostri sono via via primi, poi secondi, poi terzi ed
infine arriva la Slovenia e sono quarti. Peccato. |
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Vedo subito che nel gruppo italiano
c’è molta animazione. E’ stato assegnato un 2 a Paolini che
sembra non fatto. In compenso alla Slovenia hanno dato un 50 che
li porta in fondo alla classifica.
Per l’Italia sarebbe bronzo. Senza
il due sarebbe addirittura oro.
C’è il Presidente Buonfiglio,
il vice Petromer ed il tecnico Baron. Il Chief
Judge sta discutendo con il Team Leader degli sloveni per il 50
dato alla loro squadra.
Baron vorrebbe presentare reclamo
per il due ma aspetta gli esiti del reclamo sloveno. Mamma mia
che agitazione !
Chiedono consiglio anche a me ed io
confermo che nelle squadre le penalità vengono assegnate solo da
un giudice e che se nel video non si riesce a vedere bene il
tocco, vale sicuramente e solo quello che ha deciso il Gate
Judge. Reclamo sicuramente respinto.
Tutti i reclami degli sloveni
vengono respinti. Il pubblico smobilita e c’è un’aria molto
cupa.
In attesa delle premiazioni vado
alla postazione della giuria per chiedere conferma del 50 dato a
Kauser. Mi prendono tutti in giro; qualcuno mi suggerisce di
partire subito perchè gli sloveni... mi aspetteranno alla
frontiera !
Ma poi Eric Lokken, che percepisce
la mia ansia e la poca voglia di scherzare, mi conferma che
anche lui, vedendo due diverse riprese televisive, aveva
immediatamente confermato la penalità.
La cerimonia di premiazione è
bellissima, con la consueta buffa scenografia di Molmenti sul
gradino più alto del podio. Ascoltare l’inno di Mameli è sempre
molto emozionante.
Poi tocca alla nostra squadra,
proprio mentre il tramonto comincia ad attenuare i colori sul
campo di gara.
E’ molto tardi. Non mi fermerò
nemmeno per la riunione finale perdendomi i commenti di Prono
sul nostro lavoro e non assistendo alla consueta premiazione
dello “Sponge
Trophy” riservato al giudice che ha avuto la migliore
prestazione fuori standard.
A me non tocca di certo, l’ho già
vinto due volte....
Mentre giro per il campo di gara (mi
sparo un gigantesco panino con salamelle e senape) intercetto il
team leader sloveno che, a mo’ di “sfotto’”, mi stringe la mano
ringraziandomi per la penalità data a Kauser. Gli rispondo che
non è molto sportivo quello che sta facendo, visto che la mia
penalità è stata confermata dal Chief Judge anche sulla base
della visione del video. Accenna una timida scusa.
Saluto tutti e riprendo la via di
casa. Il viaggio in auto sarà molto lungo e avrò tempo di
ripensare a quelle poche penalità assegnate ma oggetto di tutto
quel trambusto.
E ripenso anche alle domande del
seminario: “When you were most proud of your performances as a
gate judge ?” (quando ti sei sentito più orgoglioso della
tua prestazione come giudice di porta ?)
Boh....oggi no di certo.....
Giuseppe D’Angelo
PS La settimana successiva al
Mondiale Sue Natoli della commissione ICF di Slalom mi ha
inviato una fotosequenza della penalità di Kauser che sembra,
vista così, molto chiara.
Mi dice anche che la stampa slovena,
nei giorni successivi, è stata molto severa con il lavoro dei
giudici definendolo “poor” (scarso) e che per questo
motivo l’ICF stava preparando un comunicato stampa.