Conosco bene il campo di La Seu d’Urgell dove si sono
svolti i Campionati del Mondo di Slalom. Ci sono stato già altre due
volte: la prima nel 1993 con la squadra nazionale (allora ero
consigliere della FICK) e poi nel 2005 come “Section Judge” per una
prova di Coppa del
Mondo.
L’impianto è stato costruito in occasione delle Olimpiadi
di Barcellona del 1992, dove Pierpaolo Ferrazzi vinse
quell’incredibile ed inaspettata medaglia d’oro. Osservando dal vivo
la parte finale del canale non può non tornarti alla mente i nostro
Pierpaolo che sventola il tricolore appena estratto dalla canoa.
Il percorso artificiale è inserito nel verde del “Parco
Olimpico del Segre”, nel pieno centro cittadino, ed è stato
costruito con particolare attenzione al rispetto dell’ambiente. Per
creare le turbolenze dell’acqua, difatti, non sono stati inseriti i
classici cilindri di plastica ancorati al fondo, ma “veri” massi, così
come le sponde che non sono di cemento a vista ma risultano ricoperte
su di un leggero declivio, anche in questo caso, di ciottoli di fiume.
Il percorso, dal lato tecnico e rispetto ai canali di recente
costruzione, si può definire “mediamente” impegnativo anche se il
posizionamento delle porte, in questo mondiale, lo ha reso decisamente
difficile anche per i più grandi campioni.
E’ stato il “Campionato” dei record con ben
55 nazioni partecipanti rappresentate da 300 atleti .
Armenia, Iran, Libano, Marocco, Nepal, Nigeria, Senegal,
Cina Taipei, Turchia si sono cimentate per la prima volta in una
manifestazione di slalom di questo livello e, a onore del vero, con
risultati che prevedono per loro un lungo e faticoso cammino di
specializzazione.
Per la prima volta era presente anche la categoria C1 donne
che ha visto al via ben 22 concorrenti. Brave le giovani atlete
che si sono cimentate in questa impegnativa disciplina (quanti
eskimi !) anche se resta difficile pensare che la faticosissima
barca possa venire condotta con la stessa naturalezza con cui
discendono i colleghi uomini.
Quattro giorni di gare molto impegnativi anche dal lato
arbitrale. Ho verificato quasi quattromila passaggi fra le porte
nelle quattro giornate di gara, nei due diversi settori che ho
seguito.
E ho ovviamente compilato centinaia di prospetti delle
penalità, normalmente alla sera prima di dormire dopo giornate
davvero massacranti che non hanno lasciato alcuno spazio per altre
attività di tipo ricreativo o turistico.
Il gruppo degli I.T.O. (International Technical Official) ha
mantenuto sostanzialmente il suo nucleo costitutivo che ha partecipato
ai precedenti mondiali in Brasile e alle Olimpiadi di Pechino del
2008. Alcuni avvicendamenti in relazione all’uscita di Eric Lokken
(USA) e Sue Natoli (AUS) che sono stati eletti nella
commissione slalom dell’ICF e l’inserimento di nuovi colleghi di
Russia, China Taipei, Argentina e Olanda, nazioni non presenti nelle
manifestazioni precedenti. In totale erano ben 25 le nazioni
rappresentata fra gli I.T.O.
Chief judge e Chief Official il Francese Jean Michel Prono,
Assistant Chief Judge il Brasiliano Andrè Behs: nessuna novità,
sempre loro. Hanno ben condotto una gara impegnativa ricca di
verifiche e caratterizzata da un discreto numero di protesti.
L’impianto del “Parco Olimpico del Segre” è dotato di
un’avveniristica strumentazione video fissa che consente di verificare
- tramite nove web-cam e vari rilevatori di tempi - l’intero percorso
di gara e fornisce ad atleti ed accompagnatori (ma anche agli arbitri)
in tempo reale, tramite collegamento wi-fi, tempi e passaggi dei
concorrenti. Per i più curiosi riportiamo i link alla pagina web del
campionato che illustra questa innovazione:
http://worldseu09.parcolimpic.com/innovations_eng.htm
Oltre a questo sistema erano presenti anche le tradizionali
postazioni video dell’ICF. In sala di regia l’americano Eric Lokken ha
seguito il nostro lavoro in diretta tramite i monitor, intervenendo in
pochissimi casi per cambiare il giudizio sulla penalità assegnata
ancora prima che venisse presentata una richiesta di verifica.
I Campionati sono iniziati il giorno 9 settembre.
Briefing e de-Briefing si sono susseguiti ogni giorno per
ricevere le consuete informazioni sulla compilazione dei moduli
(sempre il nostro modello, ma ho fatto vedere anche il nuovo che
ha raccolto un generale apprezzamento perchè risolve quasi tutte
le anomalie che anche le altre nazioni hanno rilevato) sul
posizionamento sul campo e sulla comunicazione fra i Gates Judges
e con l’addetto al PDA. A questo proposito devo dire che –
finalmente – quest’anno è stata risolta la questione del “giudice
meglio posizionato” che tanti problemi evidenzia ogni volta che
non c’è univocità di giudizio nell’assegnare la penalità.
Prima dell’avvio
della gara, in accordo con l’assistente del Chief Judge, abbiamo
definito chi è meglio posizionato su quale porta e per quale penalità
in modo di evitare poi discussioni e ritardi nel momento della
trasmissione dei punteggi al centro classifiche.
Una soluzione ottimale che ha visto la sua prima vittima
proprio in Daniele Molmenti e di cui vi racconterò in seguito.
Alla sera cerimonia di inaugurazione con sfilata per le vie
del centro storico di La Seu e rinfresco nel bellissimo chiostro della
Cattedrale di Santa Maria. Molto suggestivo...forse un pò
blasfemo.
Le prove di qualifica si sono svolte nei giorni 10 e 11
settembre e le gare a squadre il giorno 12. Per queste gare sono stato
assegnato alla postazione 6 che seguiva le porte 15-16-17, come
“Trasmission Judge” con assistenza alla porta 18 del settore
successivo.
Con me il cinese Ron Xiaojun, il Kazaco Sergey
Gussev e la Ceka Liba Roleckova poi spostata nel
secondo giorno di gare su di un’altra postazione. Per la gara a
squadre si è aggiunto in postazione un Giudice Spagnolo che aveva
appena appena superato gli esami internazionali.
Altro che circuito dei giudici ICF !
Abbastanza semplici le nostre porte (la 15 in risalita con
due paline risulterà quella con più tocchi nel nostro settore, la
16 in risalita con una sola palina e la 17 in discesa sempre con
una sola palina) ed estremamente impegnativa invece la porta 18
difficile da giudicare per i 50 dal settore 7 ma ben chiara da mio
punto di vista.
Difatti, su mia indicazione, sono stati assegnati diversi 50
per passaggio incompleto della testa.
Le due giornate dedicate alle qualifiche, come già detto,
sono state davvero impegnative ed interminabili. Il percorso non
era particolarmente difficile e le penalità assegnate in
prevalenza ai concorrenti delle nazioni cosiddette “emergenti”. Al
mattino un freddo polare fino a quando il sole di mezzogiorno non
faceva diventare la nostra postazione un forno. “Mucho calor !”
diceva Martine la mia brava telefonista, sventolandosi con un
grande ventaglio.
Ogni tanto passa Andrè Behs per chiedere come va e per
cambiare le regole di trasmissione dei dati che arrivano troppo tardi.
Ma va ? E successa la stessa cosa in ogni gara che abbiamo fatto:
prima ci dici che l’addetto deve trasmettere solo dopo aver
concordato, scritto, segnalato, siglato...e adesso ci dici che è
meglio che l’addetto segnali immediatamente e poi si verifica ?
La presenza del disco rosso fra le palette per le
segnalazioni ed il disco di color giallo (deve essere rosso) per
quello da 50 punti, ha determinato una piccola discussione fra
organizzatori e giudici, risolta poi con una rapida rilettura del
regolamento. Anche ai campionati del mondo si sbaglia !
Molto severo il nuovo regolamento per entrare in semifinale:
solo 20 atleti per categoria.
E per gli italiani la prima selezione è massiccia. Fuori
Costa e Paolini nel K1 uomini, Prendin nel K1 donne, Colazingari nel
C1, Camporesi e Ferrari nel C2, vanno in finale solo il K1 di Molmenti
ed il C2 di Masoero e Benetti.
Venerdì sera cerimonia presso l’Hotel El Castell per
l’avvio delle celebrazioni per il cinquantennale della “Real
Federacion Espanola de Piraguismo” alla presenza dei massimi
vertici della Federazione Internazione e di quella Europea, nonchè
dei rappresentanti delle nazioni presenti.
Un posto
bellissimo sulle alture di La Seu. L’unica occasione di svago (e
che svago....in piedi per due ore di discorsi e di premiazioni !)
nella settimana mondiale. Abbiamo potuto anche prendere conoscenza
della gloriosa storia della Federazione Spagnola con la visione di
un interessante filmato che ha ripercorso i principali successi
degli atleti spagnoli sin dagli anni 60. Bellissime le parti
storiche in bianco e nero che mostravano le attrezzature in uso in
quegli anni.
Per il successivo
rinfresco, insieme ai colleghi spagnoli, abbiamo optato per posizioni
strategiche nei pressi delle cucine evitando di sederci nei tavoli
all'aperto che potevano solo più assaggiare quello che era rimasto
dopo la nostra accurata cernita.
La giornata di Sabato 12 settembre è completamente dedicata
all’assegnazione dei titoli a squadre. Tre porte, tre Gates Judges;
ognuno controlla una sola porta. Ovviamente non sono più in grado di
fornire assistenza sulla porta 18.
La gara scorre regolarmente senza particolari difficoltà. In
finale (ne vanno il 50%) anche gli italiani del K1 con un eccezionale
secondo posto, mentre il C1 non prende il via.
Purtroppo la performance non si ripete ed in finale la nostra
squadra è solo nona, penalizzata da ben quattro tocchi da due punti.
Per semifinali e finali il percorso è completamente
ridisegnato ed è molto più impegnativo. Sono nel settore 3, sempre
come “Trasmission Judge” con Ron Xiaojun, e con Liba Roleckova,
Le porte 7 ed 8 hanno una sola palina ma sono molto sfalsate
e probabilmente creeranno seri problemi ai concorrenti. Insieme ai
colleghi e a Behs, definiamo le migliori posizioni per verificare i
passaggi corretti con la testa. Poi mi tranquillizzo perchè la prova
ufficiale non evidenzia particolari difficoltà.
In seguito durante il de-Briefing scopro che Liba è stata
spostata un’altra volta su di una nuova postazione e al suo posto
Peter, un collega tedesco che ha superato l’altro ieri l’esame da
internazionale.
Sono perplesso...ma cosa posso dire ? Io sono addetto alle
trasmissioni....
Domenica si inizia molto presto con le semifinali. Tutto bene
per C2, Donne e C1. I problemi iniziano con il Greco Boinot Peschier
nel K1 Uomini. Esegue un passaggio un po’ estremo sulla 8 (ma dal mio
punto di vista molto dubbio, e nel dubbio non dai) e Peter alza
immediatamente la mano con le 5 dita aperte: 50 !.
Un po’ perplesso trasmetto. Subito dopo arriva Billaut:
stessa scena.
Incomincio ad essere preoccupato per la discesa di Molmenti.
Conoscendo l’elemento, so che in quel punto rischia grosso. Mi giro
per vedere se passa qualcuno della squadra italiana e segnalare quello
che succede sulla porta 8 (Dite a Molmenti di non tagliare !), ma non
vedo nessuno. Poi la gara procede regolare. Tutti i concorrenti
passano la porta 8 con abbondante regolarità e – mi sembra – senza
perdere assolutamente tempo.
Poi arriva Molmenti e, ne ero sicuro, passa come una saetta
sotto la palina della otto. Per me è un passaggio dubbio. Guardo
immediatamente Peter e per lui è 50. Gli urlo “sicuro ?”. Conferma.
Chiedo anche a Ron che vede bene di fronte la porta e per lui è
“passaggio corretto”.
Una volta, due su tre, e si sarebbe data buona. Ma ora, con i
nuovi accordi si deve dare la penalità assegnata dal meglio
posizionato: ed è Peter.
Alzo la paletta da 50 e dettaglio quello che è successo sul
report. Dietro di me c’è Ferrazzi e gli dico di chiedere di vedere
subito il video.
Non servirà nemmeno il reclamo ufficiale. Dal video non si
vede bene e Prono conferma la penalità.
Per Daniele addio finale.
Poi Prono viene nella mia postazione e, quasi a
giustificarsi, mi racconta cosa è successo. Gli dico che un arbitro
senza esperienza internazionale non lo si doveva mettere in una
postazione del genere, non tanto per le conoscenze tecniche ma per la
capacità di applicare il dubbio quando il dubbio è evidente. E noi
tutti lo avevamo.
Passa anche Buonfiglio che vuole sapere come andata. Gli
racconto come è andata la cosa e non è tanto contento.”Torniamo a casa
con le ossa rotte” dirà. Certo che Daniele poteva gestirsi meglio quel
passaggio !.
Una situazione che mi ha davvero rovinato la giornata. Spiego
a Peter che in caso di dubbio la penalità non si doveva dare, lo ha
ricordato anche Prono nell’ultima riunione ! Lui mi risponde da
“nazista” quale è, che dubbi non ne aveva.
Finito tutto.
C’è tempo per i saluti a tutti gli amici e poi a casa. Ma mi
aspetta ancora una sorpresa, giacchè, come di consueto,
l’Australiano Max Parson deve assegnare “The Sponge Trophy” per i
campionati Mondiali al Giudice che ha avuto la migliore
prestazione “fuori standard”.Io sono già campione Olimpico, avendo
vinto l’anno scorso a Pechino, e seguo divertito la cerimonia
videoregistrando con la mia macchina fotografica. A chi tocca
questa volta ?
Il trofeo è stato vinto nel 2006 da Eric Lokken e nel 2007 da
Jean Michel Prono.
Max spiega il significato del trofeo (il più umile dei lavori
per un giudice di gara: asciugare le imbarcazioni con la spugna),
racconta perchè lo hanno assegnato ai precedenti vincitori e poi
inizia a motivare l’assegnazione per questi campionati. Io
continuo a riprendere.
“Un nostro collega – racconta guardando la platea – ha
continuato a scrivere sui prospetti per le finali il numero di
settore che ricopriva per le qualifiche. Questo collega è:
Giuseppe D’Angelo che vince il trofeo”.
Ma quante volte è successo, dico ? Ben tre volte !
E poi io
ho già vinto lo scorso anno. Certo, risponde Max, ma per
quello sei “Campione Olimpico”, questo è un Campionato Mondiale !
Dopo il dispiacere per la gara di Molmenti mi torna il
sorriso. E’ proprio un bel gruppo e la stima e la fiducia sono sempre
accompagnate da un buon livello di ironia e simpatia.
Ritiro il mio premio e poso per le foto ricordo insieme ai
vecchi vincitori. Il trofeo è “perpetuo” e sarà da rimettere in palio
ai prossimi mondiali.
Si parte. Un lungo viaggio mi aspetta con una bella sorpresa
finale: in cima al Monginevro, prima di abbandonare la Francia, la mia
macchina si ferma e non riparte più. Cerco un albergo, dormirò li e
domattina se ne parla. Tutto chiuso. La situazione si fa drammatica.
Andrò a telefonare al soccorso, sono anche assicurato per questo ! Ma
prima di iniziare a cercare i numeri di telefono un ultimo tentativo e
brrrrummm la vettura si avvia e mi porta sino a casa. Alle due del
mattino dormivo nel mio lettone.