Cap. 5 - CARATTERISTICHE DEI DEPOSITI QUATERNARI
5.1 I depositi quaternari della Val Lagarina
Tutta la Val d'Adige è una valle sovralluvionata (SAURO, 1992). Lo spessore dei depositi quaternari che, nel tempo, hanno riempito il fondo della valle risulta essere molto elevato, in relazione alla sua larghezza relativamente limitata.
Ad Ora (BZ), uno studio geologico ha riscontrato una potenza dei depositi quaternari di 200 m (VUILLERMIN, 1990); ancora VUILLERMIN (1990) riporta un dato citato da G.A. Venzo e riguardante lo spessore della coltre alluvionale a Trento, che sarebbe superiore a 300 m.
In un carotaggio effettuato recentemente a Rovereto (TN) ed ancora in fase di studio, è stata raggiunta la profondità di 150 m prima di incontrare la roccia (comunicazione verbale del prof. Jobstraibizer del Dipartimento di Mineralogia e Petrologia dell'Università di Padova).
Durante il rilevamento di campagna, in due occasioni, mi è stato riferito verbalmente di pozzi privati che raggiungono profondità di circa 50-60 m senza incontrare la roccia.
Nel Comune di Rivoli Veronese (a Sud della zona da me studiata), alcuni pozzi situati in destra Adige, raggiungono una profondità superiore a 100 m (dati diffusi dalla Comunità del Garda).
Questa potente serie di materiali quaternari è formata da tipi di depositi molto diversi tra loro: sono presenti morene dei ghiacciai dell'Adige, sedimenti fluvio-glaciali, sedimenti fluviali, lacustri e fluvio-lacustri; a questi vanno poi aggiunte anche notevoli quantità di materiali detritici dei conoidi laterali formati dai torrenti affluenti dell'Adige.
Ognuno di questi tipi di deposito possiede caratteristiche granulometriche e sedimentologiche che sono strettamente legate all'agente di trasporto che lo ha provocato, e che, per questo, presentano una grande variabilità.
I rapporti spaziali tra i diversi materiali sono, proprio per i caratteri dei processi di deposizione che hanno subito, complessi: esistono continue alternanze sia in senso laterale che in senso verticale; in queste situazioni sono tipici i corpi sedimentari lenticolari e cuneiformi.
Tutto ciò si riflette poi sui caratteri idrogeologici dei sedimenti stessi (permeabilità, capacità di ritenuta idrica, ecc.), elemento di estrema importanza anche dal punto di vista pratico, tenuto conto del fatto che in queste zone il fabbisogno idrico è notevole, sia per l'agricoltura che per le necessità dell'uomo.
Le sezioni naturali e gli affioramenti che si possono trovare raramente raggiungono dimensioni areali apprezzabili. Sono molto frequenti, invece, sezioni artificiali: scassi stradali, scavi per fondazioni e, soprattutto nella parte settentrionale del tratto studiato, cave sia attive che abbandonate; queste cave si trovano sia in depositi glaciali (per l'estrazione di ghiaie e sabbie) che in depositi fluviali (per l'estrazione di sabbie).
Sono stati scelti 5 affioramenti su cui effettuare una descrizione di dettaglio.
Uno di essi è una sezione naturale (per quanto si può vedere), mentre gli altri sono tutti affioramenti artificiali corrispondenti a pareti di cave attive.
L'affioramento naturale è quello che si trova a circa 20 m dal Cimitero di Ossenigo (VR) mentre per quanto riguarda le quattro cave, una si trova in sinistra Adige, nei pressi della località Pigom di sopra, circa 500 m a Nord di Masi d'Avio (TN); le altre tre si trovano tutte in destra Adige, a Nord di Pilcante (TN) ad una distanza dall'abitato che varia da circa 1,5 km a circa 2 km.
Da queste sezioni sono stati prelevati 10 campioni sui quali è stata eseguita una analisi granulometrica i cui risultati vengono presentati nel paragrafo successivo.
Per ognuna delle sezioni, individuata dalla tavoletta IGM di riferimento, dalle coordinate geografiche riferite al meridiano di Monte Mario e, dove possibile, anche dalle coordinate UTM, sono illustrate, nei prossimi paragrafi, alcune caratteristiche.
Riferimento cartografico: tavoletta 35 II S.E. Monte Baldo; coordinate geografiche: long. 1° 32' 51'' W, lat. 45° 40' 03'' N; coordinate UTM: 32T PR 484 592.
Si tratta di un affioramento situato a circa 20 m dal Cimitero di Ossenigo (VR) ad una quota di 130 m s.l.m.; è alto circa 2-3 m e largo circa 3-4 m.
L'impressione è che si tratti di un affioramento naturale, ma potrebbe anche essere uno scasso artificiale abbandonato da tempo.
Esaminandolo (vedi figura 5.1), troviamo dall'alto verso il basso: 10-15 cm di suolo recente, 40-50 cm di deposito morenico e poi sono visibili oltre 2 m di sabbia fina organizzata in strati potenti circa 40-50 cm inclinati di circa 20° verso il centro della valle; le superfici di stratificazione sono piane e parallele; la granulometria è molto omogenea, anche se sono presenti alcuni livelli centimetrici con granuli di dimensioni maggiori (ghiaia fine); all'interno degli strati non si osservano strutture sedimentarie.
Nei dintorni, nel raggio di 200-300 m e fino ad una quota di 210 m s.l.m., si trovano altri modesti e limitati affioramenti in cui si può osservare lo stesso tipo di deposito; in nessun caso, però, sono presenti strutture particolari o laminazioni che possano far discriminare l'agente di trasporto. L'assenza di laminazioni e la ridotta dimensione dei granuli farebbe pensare ad un deposito lacustre, ma il fatto che lo stesso tipo di deposito sia presente fino a quote abbastanza elevate rende più plausibile l'ipotesi che si tratti di un deposito fluviale.
Il campione prelevato da questo affioramento, dal livello sabbioso, è quello identificato con il numero 921129/2601 (vedi paragrafo 5.3.1).
5.2.2 Sezione di Pigom di sopra
Riferimento cartografico: tavoletta 35 II S.E. Monte Baldo; coordinate geografiche: long. 1° 30' 42'' W, lat. 45° 42' 57'' N; coordinate UTM: 32T PR 511 646.
Si tratta di una cava di sabbia; la quota del piano campagna è di circa 175 m s.l.m.
La potenza del livello sabbioso (vedi figura 5.2) è di circa 30 m; al di sotto delle sabbie ci sono ghiaie e sabbie (come riferitomi dal proprietario della cava stessa). Gli strati sabbiosi hanno uno spessore di circa 2-3 m, sono orizzontali e sono caratterizzati da una laminazione incrociata piano parallela; questo fatto, insieme alla taglia dei granuli (sabbia media) ed alla omogeneità delle dimensioni, identifica chiaramente il deposito come fluviale.
L'estensione areale del deposito sabbioso (secondo quanto riferito dal proprietario) è, in lunghezza, di circa 1,5 km.
Nei pressi del versante soprastante la cava, è ancora visibile uno strato di sabbia e ghiaia fine, spesso circa 20 cm, con laminazione piano parallela orizzontale e di probabile origine fluviale; il contatto con lo strato sabbioso sottostante, con laminazione incrociata, non è erosivo.
Ancora sopra c'è un deposito morenico, forse rimaneggiato come detrito di versante, con contatto basale nettamente erosivo, tanto che in un punto arriva ad erodere anche la sabbia con laminazione incrociata.
Dagli strati a laminazione incrociata sono stati prelevati due campioni, identificati rispettivamente con i numeri 921129/2602 e 921129/2606 (vedi paragrafo 5.3.2).
5.2.3 Sezioni a Nord di Pilcante
Il riferimento cartografico è la tavoletta 36 III N.O. Ala.
Si tratta di tre cave situate tra la Strada Provinciale ed il fiume Adige, tra le località di Chiesurone e di Casarino. In tutte tre il materiale estratto è sabbia più o meno ghiaiosa, comunque sempre di origine fluviale. Il piano campagna si trova ad una quota di 180 m s.l.m. o poco superiore.
L'assenza di riferimenti geografici precisi e distinti impedisce una precisa ubicazione delle tre cave, che in seguito verranno indicate con numeri romani, andando da Nord a Sud (cava I, II e III).
- Cava I: le coordinate geografiche sono: long. 1° 26' 47'' W, lat. 45° 46' 45'' N. La porzione più orientale della cava mostra una parete alta circa 5-6 m in cui, al di sotto di 30-40 cm di suolo, si osserva un deposito di sabbie ghiaiose con stratificazione incrociata piana parallela. In questi strati sono stati prelevati i campioni numero 921129/2603 e 921129/2608 (vedi paragrafo 5.3.3).
- Cava II: Le coordinate geografiche sono: long. 1° 26' 41'' W, lat. 45° 46' 49'' N. La situazione è molto simile alla precedente, anche se le dimensioni dei granuli sono mediamente inferiori (sabbia media-fine); lo spessore visibile è di circa 10 m: si osservano strati potenti circa 2-3 m, con stratificazione incrociata concava ed aumento di granulometria alla base degli strati (vedi figura 5.3). Anche in questo caso esiste un suolo di circa 30-40 cm, di colore rossastro. I campioni sono i numeri 921129/2604 e 921129/2609 (vedi paragrafo 5.3.4).
- Cava III: coordinate geografiche: long. 1° 26' 35'' W, lat. 45° 46' 57'' N. La dimensione dei granuli è quella della sabbia media in strati alternati con ghiaia fine, che si trova in quantità decisamente inferiore e che, probabilmente, è presente in corpi lentiformi. Non si riesce ad identificare con chiarezza la struttura del deposito: in alcune parti sembrerebbe massivo, in altre sembrerebbe essere presente una stratificazione incrociata. L'altezza della parete di cava è di circa 20 m e, in questo caso più che nei precedenti, l'attività estrattiva rende difficoltosa l'osservazione dell'affioramento.
Sono stati prelevati tre campioni: il numero 921129/2605, il 921129/2607 ed il 921129/2610 (vedi paragrafo 5.3.5).
In questo paragrafo vengono descritti i campioni raccolti ed analizzati; in particolare vengono riportate, in maniera schematica, le principali caratteristiche sedimentologiche macroscopiche: percentuali delle diverse classi granulometriche (riferite a tutti i campioni, raggruppati per affioramento), dimensioni dei granuli corrispondenti ai percentili 25% e 75%, arrotondamento dei granuli, selezionamento, litologia (quando possibile) oltre ad eventuali annotazioni particolari riscontrate durante la setacciatura.
La sigla numerica con la quale i campioni sono indicati è riferita al sistema utilizzato presso il Laboratorio di Geografia Fisica del Dipartimento di Geografia dell'Università di Padova, dove sono state eseguite le analisi granulometriche.
Quasi tutte le analisi sono state eseguite a secco, usando una colonna di 8 setacci nei quali le dimensioni delle maglie erano, rispettivamente: 8000, 4000, 2000, 1000, 500, 250, 125 e 63 millesimi di mm; per ogni setaccio è stato pesato il materiale trattenuto, mentre tutto il passante al setaccio 63 è stato pesato senza ulteriori suddivisioni. Solamente per un campione (il numero 921129/2601) si è ritenuto opportuno eseguire una analisi granulometrica per via umida.
Sulla base dei dati ricavati (vedi allegato n° 3), per ogni campione è stata disegnata la curva granulometrica cumulativa riportando sull'asse delle ordinate le percentuali di materiale passato ad ogni setaccio (vedi allegato n° 4).
La scala granulometrica utilizzata nei diagrammi delle curve, pone il limite tra ghiaia e sabbia a 2 mm, mentre quello tra sabbia e limo è posto a 0,06 mm; la ghiaia viene definita fine quando le dimensioni dei granuli sono inferiori a 6 mm; la distinzione tra sabbia grossa, media e fine si basa sui limiti di 0,6 e 0,2 mm.
Il criterio adottato per la definizione dei vari campioni si basa sulla percentuale della classe granulometrica più rappresentata: se essa è maggiore del 50% il nome della classe è anche quello del campione (ad es.: campione di sabbia fine se la sabbia fine è > 50%); se la percentuale della classe più rappresentata è inferiore al 50% allora il nome del campione è quello delle due classi granulometriche più rappresentate (da BINI, 1990; modificata).
In tutto il capitolo, quando si parlerà di percentuali dei granuli si intenderà sempre una percentuale in peso; i valori relativi sono quelli ricavati graficamente dalle curve granulometriche, alle quali si farà ogni volta implicito riferimento. Attraverso una stima grafica delle curve granulometriche di ogni campione, è stato ricavato il valore della mediana, e cioè il diametro corrispondente al 50% della curva (BOSELLINI, MUTTI & RICCI LUCCHI, 1989); tale valore viene indicato nelle tabelle dei dati delle analisi granulometriche.
L'arrotondamento è stato stabilito attraverso un confronto visivo con appositi schemi grafici (riportati da BOSELLINI, MUTTI & RICCI LUCCHI, 1989) che indicano anche i termini da utilizzare nella descrizione dei campioni; sono stati osservati tutti i granuli della taglia della ghiaia e della sabbia grossa, senza nessuna distinzione litologica.
Anche il selezionamento (o classazione) è stato stimato a vista, osservando il campione, e basandosi su una stima grafica della curva granulometrica.
Dove non ci siano sostanziali differenze, per i campioni prelevati dallo stesso affioramento viene riportata una unica descrizione. Alla descrizione dei campioni sono poi allegate le tabelle riassuntive dei dati ricavati in laboratorio dall'analisi granulometrica e le curve granulometriche relative (vedi allegati n° 3 e 4).
Campione di limo prelevato dall'affioramento di Ossenigo (vedi paragrafo 5.2.1). Le percentuali (vedi tabella) sono le seguenti:
- sabbia media: circa 2%;
- sabbia fine: 40%;
- limo: 58%.
Il percentile 25% non è determinabile in quanto sono stati considerati solo i granuli con taglia maggiore di 63 millesimi di mm, per cui la curva disegnata è incompleta e non arriva alla percentuale del 25% (che, comunque, dovrebbe ricadere nella classe del limo); il 75% presenta una dimensione di 0,085 mm (sabbia fine).
L'arrotondamento non è stimabile a vista. Il selezionamento è molto buono.
Su questo campione, vista la taglia dei granuli, si è ritenuto opportuno effettuare l'analisi granulometrica per via umida; solamente i due setacci più piccoli (il numero 125 ed il numero 63) hanno trattenuto del materiale. I risultati sono rappresentati in un diagramma uguale a quelli utilizzati per gli altri campioni.
5.3.2 Campioni 921129/2602 e 921129/2606
La granulometria dei due campioni è quella della sabbia media. Le varie percentuali (vedi 2602 e 2606) sono le seguenti:
- ghiaia media: in entrambi i campioni < 1%;
- ghiaia fine: in entrambi i campioni < 2%;
- sabbia grossa: 33-38%;
- sabbia media: 55-59%;
- sabbia fine: 5-6%.
Le dimensioni del percentile 25% sono di circa 0,35 mm (sabbia media), quelle del percentile 75% sono comprese tra 0,75 e 0,80 mm (sabbia grossa).
Arrotondamento: i granuli sono da sub-angolosi a sub-arrotondati, qualcuno è arrotondato. Il selezionamento è abbastanza buono.
5.3.3 Campioni 921129/2603 e 921129/2608
Sono due campioni di sabbia grossa. Le percentuali (vedi 2603 e 2608) sono:
- ghiaia media: 1-2%;
- ghiaia fine: circa 7%;
- sabbia grossa: circa 55%;
- sabbia media: circa 30%;
- sabbia fine: circa 5%.
Percentile 25%: 0,45 mm (sabbia media); percentile 75%: 1,40-1,45 mm (sabbia grossa).
Arrotondamento: i granuli si presentano da sub-angolosi a sub-arrotondati, qualcuno è arrotondato. Il selezionamento è moderatamente buono.
La litologia dei granuli è molto varia: sono presenti sia rocce carbonatiche che non; sono pure presenti alcuni granuli mono-cristallini (soprattutto quarzo).
Nel campione 2608, i setacci n° 1000, 500, 250 e 125 hanno trattenuto alcuni cristalli di muscovite.
5.3.4 Campioni 921129/2604 e 921129/2609
Si tratta di due campioni di sabbia fine. Le percentuali (vedi 2604 e 2609) sono le seguenti:
- ghiaia: in entrambi i campioni < 1%;
- sabbia grossa: in entrambi i campioni > 7%;
- sabbia media: 32-33%;
- sabbia fine: circa 52%;
- limo: circa 7-8%.
Percentili: al 25% 0,115-0,125 mm (sabbia fine); al 75% circa 0,3 mm (sabbia media).
Arrotondamento: i granuli sono sub-arrotondati, a volte sub-angolosi. Il selezionamento è abbastanza buono.
Nel campione 2604 i 0,2 g trattenuti dal setaccio 4000 sono rappresentati da un unico ciottoletto; nei setacci maggiori (2000 e 1000) alcuni granuli erano in realtà agglomerati di granuli di dimensioni minori cementati tra loro.
Tra i clasti con dimensioni inferiori ai 2 mm si potevano osservare, in entrambi i campioni, molti granuli lamellari di muscovite.
5.3.5 Campioni 921129/2605, 921129/2607 e 921129/2610
Sono tre campioni di sabbia grossa; le percentuali (vedi 2605, 2607 e 2610) sono:
- ghiaia media: 3-4%;
- ghiaia fine: 22-35%;
- sabbia grossa: 54-65%;
- sabbia media: nei tre campioni < 8%;
- sabbia fine: nei tre campioni < 2%.
Percentili: al 25% 1,1-1,2 mm (sabbia grossa); al 75% 2,0-2,8 mm (ghiaia fine).
Arrotondamento: i granuli sono da sub-arrotondati ad arrotondati, qualcuno si presenta sub-angoloso; si potevano osservare alcuni frammenti di granuli ben arrotondati. Il selezionamento è scarso.
Nessun particolare tipo litologico sembra essere prevalente sugli altri: tutti sono rappresentati abbondantemente.
Da notare, nel campione 2610, il fatto che nei setacci 8000, 4000 e 2000 molti granuli si presentavano circondati da alcuni granuletti di dimensioni inferiori (attorno al mm) che erano cementati intorno al granulo stesso.
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Ultimo aggiornamento: 27 febbraio 2000