TERMINI

-Sedimentazione
Processo di accumulo di materiali di varia natura (frammenti di roccia di qualunque dimensione, minerali, resti di organismi, sostanze organiche)
in ambiente subacqueo o subaereo.

-Tipi di sedimentazione: I meccanismi dei diversi processi di sedimentazione possone essere di tre tipi: gravitativo (o meccanico), chimico e organogeno.

Sedimentazione gravitativa: La sedimentazione gravitativa si verifica quando gli agenti meccanici che trasportano i sedimenti
(correnti fluviali o marine, vento) non possiedono più energia sufficiente a tenere i sedimenti in sospensione, contrastandone il peso.
Se i sedimenti sono di varie dimensioni (ad esempio sabbia, ghiaia e ciottoli), precipitando per gravità, in assenza di altre forze orizzontali,
tendono a disporsi in successione verticale, con i frammenti più grossolani alla base e quelli più fini in livelli via via più prossimi alla superficie.
Un esempio del risultato della sedimentazione gravitativa è dato dai depositi alluvionali.

Sedimentazione chimica: La sedimentazione chimica avviene per precipitazione di sostanze inorganiche disciolte in soluzione acquosa, in seguito
alla variazione di qualcuno dei parametri chimico-fisici che la caratterizzano, quali, ad esempio, la concentrazione, il potenziale ionico, il potenziale di
ossidoriduzione, il grado di acidità e, in misura minore, la temperatura. Tipici risultati di una sedimentazione chimica sono stalattiti e stalagmiti,
che si formano in diverse grotte a causa dei depositi di calcare (CaCO3, carbonato di calcio), precipitato dalle acque percolanti attraverso le pareti rocciose.

Sedimentazione organogena: Si definisce sedimentazione organogena il lento accumulo dei gusci di determinati microrganismi, capaci di fissare sali minerali.
Ha una rilevanza particolare in ambiente marino: la morte degli organismi planctonici comporta infatti un'incessante 'pioggia' di gusci e scheletri, di natura calcarea
o silicea, sui fondali. Solo i resti silicei, però, ad esempio quelli dei radiolari, riescono a sedimentare nei mari più profondi: viceversa, al di sotto di una certa
profondità, definita “livello di compensazione dei carbonati”, i gusci calcarei – ad esempio quelli dei foraminiferi – si sciolgono e tornano in soluzione. Risultato di
un lungo processo di sedimentazione organogena sono ad esempio le bianche scogliere di Dover, sulla costa inglese del canale della Manica.

Siamo soliti classificare i composti presenti nell'acqua raggruppandoli in tre categorie: solidi sospesi, particelle colloidali (inferiori ad 1 micron) e sostanze dissolte (inferiori a diversi nanometri).
I processi di coagulazione-floculazione facilitano la rimozione dei solidi sospesi e delle particelle colloidali. Sono usati nella fase iniziale della separazione solido-liquido: sedimentazione, flottazione o filtrazione.
La coagulazione è la destabilizzazione di particelle colloidali realizzata tramite l'aggiunta di un reagente chimico chiamato coagulante.
La flocculazione è l'agglomerazione di particelle destabilizzate in microfloc e poi in fiocchi grossolani che si possono depositare, detti floc. L'aggiunta di un altro reagente detto flocculante o di un catalizzatore della flocculazione può promuovere la formazione del floc. I fattori che possono promuovere la coagulazione-flocculazione sono il gradiente di velocità, il tempo, ed il pH. Il tempo ed il gradiente di velocità sono importanti per aumentare la probabilità delle particelle di unirsi.
Il pH è inoltre un fattore fondamentale nella rimozione dei colloidi.

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