IN UMBRIA
Per
le nostre genti molto importante era la prima colazione, piuttosto sostanziosa,
costituita spesso da crescia cotta sulla lastra, con erbe di campo, o più
raramente con affettati e formaggi; altre volte da aringhe affumicate, sempre
accompagnate da verdure di campo, da frittate, da polenta, ecc.; il pranzo era
invece scarso e frugale, consumato il più delle volte sui campi o in montagna:
si mangiava pane con cipolle, condito con olio, bagnato con vino e condito con
zucchero, con noci; come frutta mele, come bevande acqua e vino. La cena era
costituita da un pasto più completo e consumato molto presto, intorno alle ore
18: minestre fatte con il "battuto" (lardo di maiale), zuppe di legumi
(soprattutto cicerchie e fagioli), come secondo, modeste porzioni di carne
(pecora, maiale o pollame).
Nelle feste il pranzo era più ricco, con tagliatelle e tagliolini fatti in
casa, con ciambelloni, con "maccheroni dolci" per le vigilie dei Santi e del
Natale. Questo modo di mangiare, come visto, era dovuto alla presenza di una
società per lo più contadina o montanara che doveva affrontare il duro lavoro
della terra. Dagli esempi fatti, si è visto, che gli alimenti erano costituiti
essenzialmente dai prodotti della terra, secondo la produzione della stagione ed
erano poco variati: legumi, verdure, zuppe, polenta, pollame, pecore e derivati
del maiale. Oggi è molto cambiato il nostro modo di mangiare e per l'abbondanza
e la grande varietà degli alimenti e per il cambiamento della nostra società
meno legata alla produzione e alle ricchezze del territorio.
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