I LAVORI INVERNALI

In inverno il lavoro nei campi era sospeso, perché la natura si riposava, quindi c’era molto tempo libero. Di sera la famiglia si riuniva nella stalla, che era il luogo più caldo della casa, oltre alla cucina. Qui gli uomini costruivano o riparavano gli attrezzi agricoli, fabbricavano scope, usando la saggina, e zoccoli con il legno e un pezzo di copertone di bicicletta, impagliavano le sedie e preparavano cesti con i rami di salice e borse con le foglie che avvolgevano le pannocchie. Tra i lavori di fine inverno c’era la potatura degli alberi.

Durante l’inverno le mamme e le nonne filavano, facevano le calze, tessevano al talaio, (le lenzuola in particolare), lavoravano a maglia e all’uncinetto, tessevano e rammendavano, le ragazze cucivano e ricamavano il loro corredo. E i bambini? Loro studiavano e facevano i compiti e poi studiavano, oppure aiutavano i grandi a sgranare le pannocchie e a fare altri piccoli lavoretti. Il divertimento maggiore, però, era ascoltare le storie vere o inventate che raccontavano i nonni! Altrettanto piacevole era, per i grandi, scambiare quattro chiacchiere o giocare una partita a scopa, briscola o rubamazzetto!

Il Natale poi raddolciva tutti e portava ad ognuno una nuova speranza. La Chiesa parrocchiale era il punto di riferimento. Da lì partiva il Natale; lì c'era il Presepe e i bambini lì davamo sfogo alla fantasia. L'arrivo degli zampognari, poi, era qualcosa che li estasiava. La Befana era poverissima. I suoi doni consistevano nella calza riempita di noci, fichi secchi, arance e qualche rarissima cioccolata.

Durante le serate invernali a volte si riunivano più famiglie, le donne dicevano il rosario e gli uomini giocavano a carte o a tombola.

Come possiamo vedere la vita dei nostri nonni nei tempi passati era assai faticosa ma ricca di momenti di grande gioia , unione e collaborazione; valori che oggi purtroppo sono quasi del tutto scomparsi.

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