| |
La pratica della vaccinazione rappresenta
una delle più grandi conquiste della medicina. Essa consiste
nell'introdurre nell'organismo virus (vivi e
attenuati o uccisi o loro componenti) oppure batteri (interi o loro frammenti) oppure
tossine in grado di stimolare il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici.
Questi, per effetto della memoria immunitaria,
saranno pronti, nell'eventualità di una successiva infezione da
parte del microrganismo verso il quale siamo stati vaccinati, a
difenderci dall'infezione stessa. La vaccinazione è l'intervento
sanitario con il più alto rapporto COSTO/BENEFICIO,
soprattutto in età pediatrica. L'immunizzazione tramite
vaccinazione si colloca pertanto al primo posto delle strategie
sanitarie del prossimo millennio.
In Italia, mentre la copertura per le vaccinazioni obbligatorie per legge (poliomielite, difterite, tetano, epatite B) è molto elevata (superiore al 90% della
popolazione ad un anno di età), quella per le vaccinazioni
facoltative (pertosse,
morbillo, rosolia, parotite, haemophilus B) è molto più bassa e diseguale da regione a
regione.
Per il raggiungimento dell'obiettivo auspicato dall'Organizzazione Mondiale della
Sanità (O.M.S.) di una copertura del 90% nell'anno 2000 per tutte
le vaccinazioni raccomandate, il Pediatra di famiglia
rivestirà un ruolo fondamentale attraverso la promozione, l'esecuzione e la verifica delle
vaccinazioni.
In considerazione dell'elevato numero di vaccini raccomandati dei
primi due anni di età, la possibilità di utilizzare vaccini
combinati che permettano di eseguire con un'unica iniezione tutte
o quasi le vaccinazioni, sarà la soluzione a questo problema.
Comunque rimane il concetto che VACCINARE CONVIENE.
Nel corso degli anni, basandoci
sull'esperienza derivata da milioni di dosi di vaccini di vario
tipo, si sono andate delineando delle Linee Guida circa le reali controindicazioni alle
vaccinazioni. Alcune di esse sono
permanenti, altre temporanee (relative a particolari condizioni che si
modificano nel tempo). Ci sono poi alcune condizioni che non
costituiscono motivo di impedimento e vengono definite false controindicazioni.
Controindicazioni Vere permanenti
|
alterazioni del sistema immunitario:
|
malattie da immunodeficenza:
immunodeficenza combinata, ipogammaglobulinemia,
agammaglobulinemia; |
|
immunosoppressione dovuta a tumori maligni
come linfomi e leucemie; |
|
immunosoppressione da somministrazione di cortisonici
ad alte dosi (maggiore di 2 mg/Kg/die) per più di una
settimana, oppure somministrazione di farmaci
immunodepressivi (citostatici) o da radioterapia; |
|
|
allergia o ipersensibilità
accertate
|
all'uovo (solo per i vaccini
coltivati su uova di pollo) |
|
agli antibiotici contenuti nei
vaccini |
|
|
reazioni gravi (shock
anafilattico, nevrassite) dopo la 1^ dose. |
Controindicazioni Vere
temporanee
|
malattie acute febbrili con
temperatura maggiore a 38.5° C o con disturbi gravi ma
transitori. |
|
terapia immunosoppressiva con
cortisonici ad alte dosi (maggiore di 2 mg/Kg/die)
per un periodo inferiore a una settimana; |
|
gravidanza. Durante tale
periodo può essere somministrato solo il vaccino
anti-tetanico nella donna non vaccinata che si trovi tra
il 4° e l'8° mese di gestazione. |
Controindicazioni False
|
affezioni minori come le
infezioni delle prime vie respiratorie con temperatura
inferiore a 38.5° C |
|
allergie tranne i casi
descritti precedentemente; |
|
dermatite atopica e altre
manifestazioni eczematose o infezioni cutanee
localizzate; |
|
terapia con antibiotici sia
orali che iniettivi o cortisonici per uso locale; |
|
diabete insulino-dipendente |
|
malattie croniche del cuore,
polmone, fegato e reni; |
|
convulsioni febbrili e non sia
a livello familiare che personale; |
|
malattie neurologiche non evolutive; |
|
ittero neonatale; |
|
prematurità e immaturità; |
|
malnutrizione; |
|
allattamento al seno; |
Vi sono poi alcune
condizioni che, al contrario, costituiscono motivo prioritario di
vaccinazione:
|
asma bronchiale; |
|
fibrosi cistica del pancreas
(mucoviscidosi); |
|
malattia celiaca; |
|
malattie broncopolmonari croniche; |
|
cardiopatie congenite; |
|
sindrome di Down; |
|
malattie neurologiche non evolutive; |
|
malnutrizione; |
|
immaturità e prematurità; |
Nonostante la ricerca scientifica abbia
messo a punto vaccini sempre più efficaci e sicuri, va comunque
ricordato che nessun vaccino è totalmente privo di rischio.
Tuttavia la frequenza degli effetti indesiderati è in ogni caso
nettamente inferiore agli effetti e alle complicazioni della
malattia stessa.
Va ricordato, per esempio, che il morbillo colpisce
in Italia circa 500.000 bambini ogni anno, su una popolazione
infantile tra 0 e 14 anni di 11 milioni. La complicazione più
temibile di questa malattia è l'encefalite che può
colpire 1 malato su 2.000 e nel 30-40% dei casi può
lasciare esiti invalidanti. La stessa complicazione, come effetto collaterale da
vaccinazione, si verifica in 1 caso su 1.000.000 di dosi di vaccino.
Anche il vaccino antipolio tipo Sabin (a virus vivo e attenuato) è in grado di
dare gravi reazioni: la poliomielite da vaccino. Questa evenienza si verifica in
1 caso su 650.000 prime dosi e 1 caso su diversi milioni per le dosi successive.
Per evitare tale grave rischio il Ministero della Sanità Italiano ha introdotto
il nuovo CALENDARIO di VACCINAZIONE
in cui il vaccino antipolio con virus vivo delle prime 2 dosi è stato
sostituito da vaccino tipo Salk con virus ucciso.
Gli effetti collaterali delle vaccinazioni
possono distinguersi in:
-
Reazioni locali:
|
dolore, gonfiore, arrossamento, edema
e indurimento locale. |
-
Reazioni generalizzate:
|
febbre, che compare 2-24 ore dopo o da
5 a 15 giorni dopo la somministrazione (la diversità del
tempo di comparsa dipende dal tipo di vaccino); |
|
reazioni allergiche (estremamente
rare) e lo shock anafilattico (evento eccezionale). |
In caso di febbre, se questa supera i
38,5° rettali (oppure i 38° ascellari o inguinali) è opportuno
somministrare un antifebbrile per uso pediatrico (preferibilmente paracetamolo, farmaco contenuto in: Efferalgan, Tachipirina,
Puernol, Calpol, Acetamol ecc.) alla dose di 10-15 mg/Kg/dose se
per via orale, 15-20 mg/Kg/dose se per via rettale, ripetibile
ogni 4-6 ore.
In caso di reazioni locali l'applicazione di ghiaccio o di un
panno bagnato freddo può ridurre l'infiammazione. In questa fase
può essere utile anche l'uso del paracetamolo per ridurre il
dolore.
Inoltre il vaccino DTP a distanza di 24 ore può causare nel
punto di iniezione la formazione di un piccolo nodulo lievemente
dolente: in genere questo si riassorbe spontaneamente entro
qualche settimana.
D.M. del 07-04-1999 (G.U. n.87 parte generale del 15-04-1999)
Legenda
- D.T.P. =
Anti Difterite - Tetano - Pertosse Acellulare
- Polio = Anti Poliomielite.
- IPV = Antipolio tipo Salk (intramuscolo con virus ucciso)
- OPV = Antipolio tipo Sabin (orale con virus vivo attenuato)
- Ep.B = Anti Epatite B
- Td = Anti Tetano + Anti Difterite Adulti (a dosaggio ridotto)
- M.R.P. = Anti Morbillo - Rosolia - Parotite
- H.i.B. = Anti Haemophilus influentiae B.
- Ep.B 0 = per i neonati di madre HBsAg positivi
- Ep.B Ad =
per gli adolescenti precedentemente non vaccinati
[ Data ultimo aggiornamento della pagina:
26-07-2008
]
|