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Nel ricordo di Tina Morelli |
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Lo Scoglio di Isca Si intravede emergere dall’acqua e la sua vista illumina il tuo volto. La stanchezza scompare e sembra che venga incontro a darti il benvenuto. E’ lì da sempre, a dire a tutti quelli che ritornano, dopo breve o lunga assenza, che si è giunti a casa. I vecchi dicono che quelli che vanno via ritorneranno, anche dopo aver trovato “la fortuna”, perché non si può resistere al richiamo dello scoglio. E’ la casa, la mamma, la terra di ognuno. Il paese puoi trovarlo diverso: più case, più gente, più traffico. La gente puoi trovarla diversa: più furba, più amara, più assente. Ma lo scoglio è sempre lì, immobile, sicuro, forte. Lo hai raggiunto con la barca da bambino e, più grande, hai sfidato la distanza anche a nuoto. Ci hai pescato, lo hai scalato, hai vinto su di lui. D’inverno, quando il mare arrabbiato lo infrange, coperto di bianca schiuma sembra scomparire. Ma è sempre lì, forte, immobile. Ogni volta che torni, ti ruba un sorriso, lo porti con te ogni volta che parti. Sei sicuro di trovarlo. Chi potrebbe spostarlo? Chi potrebbe scalfirlo? Subisce da sempre la gara con gli anni. Lo indicherai anche a tuo figlio e quando lo porterai gli racconterai di quella volta che… Neanche tu ti sei accorto che le onde, il vento e le conchiglie morte lo stanno mutando. Fortunata Morelli |
Come se all’improvviso lo scoglio dell’Isca fosse stato inghiottito dai flutti del mare, lasciandoci increduli e sbigottiti, così, nell’incerta alba del due novembre, Tina Morelli, stroncata da un fato crudele, ci ha improvvisamente lasciati affranti e addolorati, coscienti di un grande vuoto che nessuno potrà colmare. Professionista stimata, competente e disponibile, aperta ad ogni forma di collaborazione sociale, sarà sempre ricordata per la sua allegria, la sua spontaneità, il suo altruismo. Proprio qualche giorno prima della sua immatura morte, avendo preso conoscenza del progetto della A.A.M., si era detta disponibile a collaborare, nonostante i suoi numerosi impegni, perchè anch’essa avvertiva il bisogno di stendere un ponte tra la nostra città e quanti ne sono lontani e soffrono la nostalgia della terra natia nella quale tutti sperano, un giorno, di ritornare, e di rivedere stagliato su un orizzonte rosso fuoco lo scoglio dell’Isca “che ti ruba un sorriso” e che ti dà il benvenuto. … … … … … Cara dottoressa, anche dopo la tua scomparsa il “tuo” scoglio “rimarrà lì, immobile, sicuro e forte”. Nasceranno nuove case, ci sarà più traffico e la gente … … La gente sarà probabilmente “più furba, più amara, più assente” anche perché Tu non ci sei più… (Pino Del Pizzo) |