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LA “NONNINA” DI AMANTEA |
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Chi ha avuto la bontà di seguirci già da qualche mese avrà notato che nei primi giorni di maggio 2002 avevamo “pubblicato” (nelle “Notizie”) un “servizio” su Marianna Cupelli che, poi, è sparito completamente dal sito (al contrario di tutto il resto). Ciò è dovuto al fatto che, purtroppo, il 2 giugno 2002 la “nonnina” è venuta a mancare. Dal momento che fra le varie regole che ci siamo dati c’è anche quella di non pubblicare necrologi e notizie tristi o dolorose, abbiamo subito eliminato il “servizio” in segno di lutto e di rispetto per lei e per i suoi familiari. Adesso che, a distanza di oltre un mese, il dolore si è trasformato in nostalgia e rimpianto, vogliamo riproporvelo per ricordare una persona eccezionale che, in pochi istanti, ha saputo suscitare in noi un grande sentimento di affetto che non ci ha lasciato e non ci lascerà mai. |
Aprile 2002 LA NONNINA DI AMANTEA Incontriamo Marianna Cupelli nella sua casa nella quale entriamo con molta discrezione, quasi con un senso di colpa per la paura di turbare una fragile “nonnina”, attualmente costretta a letto. Ma appena siamo nella sua stanza, ci accorgiamo di esserci sbagliati; infatti, ci sta aspettando con una curiosità quasi infantile che traspare dal suo sguardo attento e da una inaspettata disponibilità a conversare con noi. Vigile e lucida, ci offre frammenti e squarci della sua vita, dell’infinito scorrere delle sue giornate che, quasi sempre, iniziavano prima del sorgere del sole per finire a notte inoltrata dopo l’instancabile affaccendarsi per la cura degli animali, dell’orto, della casa. Lei e le sue figlie ci parlano di un’esistenza intensa e frugale, ma serena e intrisa di quella fede, di quella speranza e di quelle certezze proprie della gente dei campi che ripone con amore e con fiducia il seme nell’amica terra, pur sapendo che quel gesto è preludio di nuovi sacrifici e di nuove lotte. Nei frammenti di dialogo intravediamo enormi “vucate”, panni stesi sulle siepi ad asciugare mentre lei provvede a raccogliere erbe e bacche utili per la mensa o ci sembra di scorgerla curva sotto il sole o sotto la pioggia per la raccolta delle ulive o intenta nei lavori dell’orto, ci sembra di essere accanto a lei mentre accudisce prima i figli, poi i nipoti sgambettanti per l’aia assolata, fra uno stuolo di galline impazzite. All’improvviso non ha più voglia di parlare e tace. Abbraccia Jarno, l’ultimo pronipote di soli 5 mesi e dietro i suoi occhi, leggermente appannati, immaginiamo un vortice di ricordi che si inseguono e che si accavallano, che si confondono fra passato, presente ed anche con il futuro, che ci auguriamo possa vivere ancora a lungo per affacciarsi fra i vasi di gerani che adornano il balcone sulla via silenziosa… Il mistero della sua longevità, probabilmente, è celato nella semplicità della storia della sua vita che gli straordinari eventi di tre secoli non hanno scalfito. Mariannina non sa di essere un simbolo ed una speranza per tutti noi. Sul viso scarno, ma incredibilmente quasi privo di rughe, spunta un dolce sorriso quando la salutiamo.
La Redazione di “Amanteaninelmondo” ringrazia il signor Franco Gagliardi che ha permesso la realizzazione dell’incontro |