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DON GIULIO SPADA |
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8 ottobre 2002 A 17 anni dalla scomparsa, vogliamo ricordare un sacerdote che ha svolto la sua attività di parroco ad Amantea per più di 20 anni e che è rimasto sempre vivo nei ricordi di quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Don Giulio Spada Nato a Clusone (BG) il 4 gennaio 1912 Morto a Serra Aiello (CS) l’8 ottobre 1985 |
Maestro elementare, dopo qualche anno di insegnamento, decise di dedicare tutta la sua esistenza al sacerdozio e fu ordinato sacerdote tra gli Orionini il 12 luglio 1942 nel Santuario di Caravaggio. Fu missionario in Albania e dopo l’avvento del regime comunista, essendo riuscito a sfuggire miracolosamente alle persecuzioni, tornò in Italia per prestare la sua opera come segretario di Monsignor Felice Cribellati, Vescovo di Tropea. Successivamente, e per oltre un decennio, fu parroco di Drapìa (CZ); dopodichè, nel 1963, gli fu affidata la Parrocchia di Santa Maria La Pinta (Cappuccini) di Amantea.
Ammiratore convinto di S. Giovanni Bosco, sosteneva che una parrocchia senza oratorio era priva di futuro. Per questo motivo si impegnava a tenere la struttura aperta per tutta la giornata accogliendo molti giovani, con una particolare attenzione per quelli socialmente disadattati. Come aveva già fatto nelle sue precedenti esperienze sacerdotali, favorì la nascita degli scouts e delle guide dell’A.G.E.S.C.I., che ben presto raggiunsero livelli di eccellenza organizzativa. Al suo apostolato si devono: la creazione della schola cantorum “S. Domenico Savio” (con la collaborazione appassionata del Maestro Angelo De Santo), l’apertura della scuola materna parrocchiale (affidata alla cura delle suore) e l’istituzione di un laboratorio artigianale di ricamo, taglio e cucito (diretto dalla Sig.na Gilda Viola). L’Azione Cattolica ricevette maggior impulso da varie attività pastorali tra le quali la formazione del gruppo Caritas, che riuscì a dare sollievo e conforto a poveri di ogni ceto sociale e di ogni etnia. Nel 1983 comparvero i primi segni del male che, nonostante le cure, lo avrebbe consumato in brevissimo tempo. Le sue spoglie terrene riposano nella nuda terra del Cimitero di Amantea e sono ancora oggi meta di pellegrinaggio e di preghiera.
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