AMANTEANI NEL MONDO

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Presentazione della raccolta di poesie
“Liriche di un clown”

 

 

copertina

copertina

 

Sabato 23 marzo 2002, alle ore 19, presso la Sala dei Convegni del Convento di San Bernardino da Siena, con organizzazione a cura della Associazione Culturale “Premio Amantea” e della Libreria “Morelli”, si è tenuta la presentazione della raccolta di poesie di Salvatore Sciandra: “Liriche di un clown”.

L’opera, che è pubblicata dalla Casa Editrice Gabrieli Editore di Roma ed è arricchita da grafiche di Loengrin e di altri autori, si colloca – con pieno diritto – nella Nuova Collana Letteraria di pubblicazioni per la divulgazione della cultura Europea, rendendo pieno merito al nostro amico e concittadino che nei suoi versi, con toni e colori profondi, dipinge ricordi struggenti, sentimenti profondi, amore per la sua terra e per le sua gente, raccontando, con fede trasparente, “la favola bella” della vita.

A “Totò” i più sinceri auguri da parte dell’intero staff di “Amanteaninelmondo” ed un ringraziamento perché con i suoi versi continua a farci sentire i profumi ed i suoni più cari ed indimenticati della nostra terra.

A tutti voi una piccola (ma significativa) anticipazione di quanto potrete avere il piacere di trovare in questo libro.

 

PAESE MIO

Ho ancora di te odore di fiaba

ora che sono stanco

dei miei poveri anni

passati male.

E quando andrò peregrino per il mondo

nel mio fardello dei ricordi

avrò te come consolatore;

io, marinaio nato,

con le mani che sanno ancora

di salsedine e d’azzurro,

sarò delfino, quando

potrò rituffarmi

nelle spumose onde

del tuo Tirreno.

Sarà di te il ricordo del maggio

quando le tue colline

daranno al cielo

odore di ginestre

e di glicini, e

ricoperto di ulivo

ritornerò a te

per chiedere pace,

rotto ormai nella carne

e negli anni,

consumato dalla nostalgia.

E saranno gli spettri

che scenderanno a valle,

dai sassi in rovina del tuo castello,

a sedersi con me

attorno al fuoco dei ricordi

per raccontare, ancora, le gesta della tua gente,

ed io sarò con loro

eroe e figlio

nelle grida di guerra

a cavallo di una vecchia scopa

per ricacciare dal Catocastro al mare

i tuoi nemici.

Ed è rimpianto di quei giorni

che fanciulletto rotolavo

sulle reti dei pescatori

per giocare coi ciottoli

e pescare poi la luna e il suo chiarore

nelle tue acque ancora sature di storia.

Ed è malinconia

per le tue strade sbilenche

e solitarie a sera

quando ti vesti di semplicità

e di cielo, per dar ristoro

alle tue genti stanche:

io, uno fra loro,

paese mio.

(Salvatore Sciandra – Liriche di un clown)

RIDATECI IL SUD

Ridateci il sud

con le sue notti chiare

il suo profumo di zagare,

gli ulivi gravidi di olio.

Ricostruite i templi

raccogliendo i ruderi

‑ testimoni di pietra ‑

rotolati su crinali di egoismo.

Ridateci il sud

con le sue cantilene

‑ di marinai e di pastori ‑

incastonate tra scogli e spruzzi salmastri

tra macchie di ginestra e mirto

e l’agave possente.

Ridateci l’allegria degli scugnizzi

e i sudori di sangue di Ciàula,

per orizzonti di generazioni senza futuro.

Rimettete i panni ad asciugare al sole

‑ di questa umanità perduta ‑

tra le piante di basilico

e i pomodori stesi ad essiccare

per inverni di sofferenze.

Ristendete gli antichi damaschi sui balconi

quando piogge di garofani e petali di rose

salutano il passaggio del Santo

tra preghiere recitate a fior di labbra

che si levano coi fiumi d’incenso

nei bracieri accesi per voto.

Ridateci l’antica dignità di uomini,

i sapori della nostra terra,

le notti di plenilunio,

i sentieri delle lucciole.

Noi abbiamo ucciso il nostro tempo,

sepolto la nostra scienza,

demolito i nostri simulacri

quando ormai non rimane

che il solo sentiero della speranza.

(Salvatore Sciandra – Liriche di un clown)