GLI AEROSTATI
Come funziona un Dirigibile La gran parte del volume di un dirigibile è occupata dall'involucro: di forma affusolata per favorire la penetrazione nell'aria e quindi evitarne la resistenza. Essa contiene un gas di bassissima densità che di solito è l'elio, gas meno infiammabile rispetto dell'idrogeno utilizzato nei primi modelli. L'apparato motopropulsore è costituito da uno o più motori che azionano eliche aeree. Per favorire la spinta di Archimede (che nell'aria è chiamata spinta aerostatica) e salire di quota vengono usati appositi dispositivi che sganciano una zavorra, generalmente costituita da sacchetti di sabbia o acqua; per scendere di quota, invece, viene fatta uscire dall'involucro un'opportuna quantità di gas. I dirigibili si dividono in tre classi:
Un dirigibile non è molto veloce (al massimo raggiunge gli ottanta nodi - cioè 150 km/h circa). Però esso può essere più spazioso di ogni altro velivolo. Inoltre è l'unico mezzo che può stare fermo in aria per lunghi periodi di tempo. Mentre gli aeromobili con ali fisse (cioè gli aerei) o rotanti (cioè gli elicotteri) misurano il tempo di volo in ore, un dirigibile può stare in aria per giorni. Inoltre può farlo silenziosamente. Il punto di forza dei dirigibili è il loro basso costo e la loro stabilità in aria. I dirigibili possono essere utilizzati in compiti sia civili che militari. Una possibilità del dirigibile, di portare a grande altezza una grande antenna radar all'interno dell'involucro, insieme con la sua capacità di stare fermo in aria per diversi giorni, lo rende ideale per un lavoro di sorveglianza militare. Sul mare un dirigibile può assicurare una copertura oltre l'orizzonte di più di 130 miglia nautiche -circa 250 km- contro obiettivi radar molto piccoli come per esempio missili.
Se vuoi conoscere un po' della storia del dirigibile, clicca qua!
(Pagina presa ed adattata dalle pagine Web dell'Ing. Gaetano Carbonaro e "Sapere.it")
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